Visualizzazione post con etichetta Notte Horror. Mostra tutti i post
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martedì 9 settembre 2025

Nero veneziano

Dodici mesi fa, in occasione della precedente edizione dell’iniziativa “Notte Horror”, mi trovai a giurare che mai più mi sarei impegnato con così largo anticipo a recensire un film che, al momento della decisione, non avevo ancora mai visto. Il rischio, è ovvio, era quello di trovarsi di fronte a qualcosa di non recensibile, vuoi perché privo di spunti da sviluppare, vuoi perché talmente brutto e noioso da rendermi impossibile sopportarne la visione. Eccomi invece qua con lo stesso problema. Ci sono ricascato con tutte e due le scarpe e adesso mi trovo nella condizione di dover scrivere un articolo lungo quanto basti per sembrare il post di un blog. 
Non che manchino gli spunti, quelli magari riesco anche a trovarli, ma “Nero veneziano”, film del 1978 diretto da Ugo Liberatore, è una di quelle esperienze che hanno messo a dura prova le mie palpebre, palpebre che hanno iniziato a cascare dopo pochi minuti, anche in una sera di piena estate, in vacanza, dove la stanchezza di una giornata di lavoro non poteva essere chiamata in causa. Se quindi state cercando una valida alternativa al valium, che magari non volete assumere perché non avete un buon rapporto con la chimica, eccovi servita la soluzione. 

martedì 5 agosto 2025

Profondo rosso

Devo per forza essere impazzito. Non si potrebbe spiegare altrimenti questa mia temeraria iniziativa di voler scrivere a tutti i costi un pezzo su uno dei film più dibattuti del cinema italiano di genere, specialmente in un periodo, quello del cinquantesimo anniversario dalla sua uscita nelle sale, in cui tutti hanno già ampiamente detto la propria. 
Eppure, se non questa volta, prima o poi era inevitabile che sarebbe accaduto. In fondo ho sempre considerato “Profondo Rosso” uno dei più grandi capolavori del cinema nostrano, anche se, e questo devo ammetterlo, con il passare degli anni mi sono dovuto più volte ricredere su certe valutazioni che in prima battuta mi avevano fatto gridare al miracolo. “Profondo Rosso” è un bel film d’impatto, ma certamente non è un capolavoro. E forse non è nemmeno il migliore tra quelli girati dal regista romano. Resta indubbio che si tratti del titolo che, nell’altalenante produzione argentiana, più di ogni altro ha influenzato il mio immaginario, e credo che ciò sia abbastanza evidente per coloro (pochi) che hanno avuto l’ardire di seguire pedissequamente questi quasi quindici anni di blog.

martedì 13 agosto 2024

Il ristorante all'angolo

Mai e poi mai, e questo devo tenermelo bene a mente, annunciare la recensione di un film per la rassegna Notte Horror prima ancora di averlo guardato. Questo perché ora che finalmente (termine ironico) l’ho visto, mi trovo davanti a un foglio bianco che non so davvero come riempire. 
O meglio, un modo ci sarebbe: quello di mettere in sequenza un migliaio di insulti fino a raggiungere una lunghezza decente per un articolo di blog. Potrebbe però essere l’occasione per mettere in pratica un esperimento sociale, che è una cosa che da un po’ mi frulla in testa, per capire quanta gente atterra sul blog, guarda le immagini, legge giusto il titolo e passa alla sezione commenti senza davvero leggere il contenuto. 
Il problema è che i colleghi blogger che partecipano alla Notte Horror i post li leggono davvero e non posso permettermi di tradire la loro fiducia. Ecco quindi che due parole sensate, per questo “Ristorante all’angolo” (Blood Diner, 1987), mi tocca proprio metterle in fila. 
Ho detto poco fa di non aver mai visto questo film prima d’ora, ma riflettendoci non ne sono poi così sicuro. La locandina, questo è un fatto, è un déjà-vu piuttosto solido, e ciò potrebbe significare che in tempi remoti potrei aver avuto a che fare con la VHS in quella vecchia videoteca che frequentavo da ragazzo. 
Ciò non garantisce che io l’abbia noleggiata, ma visto quant’era scarna la sezione horror in quel posto, le probabilità sono tutt’altro che irrisorie. Anche perché, bisogna ammetterlo, quella locandina, con l’insegna al neon e il coltellaccio, è ancora oggi una potente calamita. Comunque sia andata non ricordavo nulla di quel film, anche perché, se l’avessi fatto, non mi sarei certamente avventurato in una nuova visione che chiamare superflua è sin troppo generoso. 

lunedì 1 luglio 2024

Traditi dalla fretta #41

Come accennato in chiusura del post precedente, l'estate è ormai esplosa ed è giunto il tempo di tirare il fiato, ovvero mettere in pausa l'immenso Speciale Food Movie "La Grande Abbuffata", che ha monopolizzato il blog per tre interi mesi. 
Ancora parecchio rimane da scrivere ma, visti i ritmi di pubblicazione ai quali mi sono sottoposto finora, la stanchezza fisica e mentale inizia a prendere il sopravvento e correre ai ripari è ormai obbligatorio.
Approfitto quindi dei mesi estivi per sospendere lo Speciale e dedicarmi a qualcosa di più rilassante. Con ciò non voglio dire che il blog si metterà in pausa per due mesi, ma che verranno drasticamente ridotte le pubblicazioni in attesa che arrivi settembre, per poter riprendere il discorso là dove lo abbiamo interrotto. 
Nel frattempo, in quei pochi post che verranno, proverò a non distaccarmi eccessivamente dall'argomento "food", giusto per mantenere un minimo di omogeneità, e proverò anche a infilarcelo nel solito progetto estivo a cui rendere onore, che introduco giusto qui di seguito. Anche il presente episodio della tradizionale rubrica "Traditi dalla fretta", piccola raccolta di segnalazioni provenienti dall'altrove, proverà a occuparsi di cibo, guardando una volta tanto un po' oltre il solido confine delle ultime novità letterarie. 

lunedì 18 settembre 2023

Dieci anni di notti horror

In questo piovoso giorno di metà settembre il vostro Obsidian ha deciso di tentare di vincere la noia facendo una cosa a cui stava pensando già da un po’. L’occasione è il decimo anniversario delle notti horror, iniziativa multiblog che si è conclusa la scorsa settimana e che ha raggiunto, incredibile a dirsi, un traguardo importante e assolutamente inaspettato. Sono andato perciò a frugare nel passato e ho messo insieme nomi, titoli e date di tutte le 158 recensioni pubblicate dalla combriccola cinefila di cui faccio orgogliosamente parte, ho buttato tutto dentro un foglio excel e ne ho tirato fuori qualche grafico che vi mostrerò tra poco. 

martedì 29 agosto 2023

Gli occhi dentro

Secondo appuntamento con le notti horror ossidianiche di questa calda estate 2023 e seconda proposta cinematografica pescata nel marasma delle produzioni meno note del panorama giallo italiano. Dopo “La casa con la scala nel buio” di Lamberto Bava, presentato qui a metà luglio, passiamo oggi la fiaccola olimpica a un altro grande maestro del cinema horror a basso costo, ovvero il compianto Bruno Mattei, un nome che è tutto un programma. Basterebbe d’altra parte gettare uno sguardo alla sua filmografia per rendersi conto dell’abilità con la quale Bruno Mattei ha saputo sfruttare filoni cinematografici vincenti a suo esclusivo vantaggio: “Strike Commando” (1987), giusto per fare qualche esempio, è una pellicola che richiama il quasi omonimo film con Arnold Schwarzenegger (“Commando”, 1985) ma che ricalca clamorosamente “Rambo 2 La vendetta” (1985) di George Pan Cosmatos; il curioso “Terminator 2” (1989), che anticipa di quattro anni l’omonimo (e ufficiale) film di Cameron (1991), è una furbetta operazione commerciale, esplicitamente volta ad attirare i fan di Schwarzy più ingenui; “Zombi 3”, iniziato da Lucio Fulci (altro grande manipolatore), ma completato da Mattei, è un altro esemplare esercizio di sfruttamento di un filone vincente; e anche questo “Gli Occhi dentro” (1994), come vedremo tra breve, in tutto questo sudiciume non è da meno.

martedì 18 luglio 2023

La casa con la scala nel buio

Siamo infine arrivati al decimo anno di Notte Horror, il tradizionale appuntamento estivo che tiene incollati ai blog milioni di followers da tutta Italia. Sembra ieri che tutto questo ha avuto inizio, grazie all’iniziativa di un pugno eterogeneo di scribacchini del web con in comune la passione per il cinema horror fin de XX siècle, un tipo di cinema che non c’entra nulla con l’omonimo movimento culturale europeo (fra l’altro di un secolo antecedente), ma che si concentra più che altro sul suo opposto, ovvero l’ignoranza più becera in termini di creatività e di mise en place
Ho già raccontato numerose altre volte (almeno dieci, ma mi sa di più) che questa iniziativa venne alla luce con il proposito di omaggiare le omonime notti televisive della nostra fanciullezza, ma quello che forse non tutti sanno (o non si ricordano, o fingono di non ricordare) è che non fui io il creatore di tutto l’ambaradan. Oggi è facile pensarlo perché sono anni (giusto quei nove) che mi sono fatto carico di tutto lo sbatti dell’organizzazione, ma la vera origine va ricercata in due fanciulle da blog (una delle quali è ancora qua in giro) che ebbero la fatale intuizione mentre degustavano un gelato sul lungomare di Pietra Ligure in un lontano tardo pomeriggio d'estate. Ora, più prosaicamente si stavano solo scrivendo su una chat, ma l'immagine di Pietra Ligure al tramonto mi pareva più romantica. 

lunedì 3 luglio 2023

Traditi dalla fretta #36

Eccoci finalmente in luglio, senza ombra di dubbio il mio mese preferito, sia perché è in luglio che cade il mio compleanno, sia perché è il mese dove posso finalmente girare nudo per casa, sia perché è il mese in cui solitamente amo prendermi una vacanza dalla monotonia del lavoro e della vita quotidiana.
Infatti, mentre il mio corpo astrale sta scribacchiando questa introduzione ad un nuovo capitolo di "Traditi dalla fretta", il mio corpo fisico se ne sta comodamente sdraiato su una sdraio, con nel mirino solo cose essenziali come bagni di sole e di mare. La vacanza, nel momento in cui questo post si autopubblica, volge purtroppo già al termine, ma meglio non pensarci. E comunque, anche se breve, è la vacanza di cui il mio fisico aveva bisogno, dopo due interi anni di lavoro continuativo e senza sosta. Mi prenderò ancora qualche giorno ad agosto, pur senza muovermi da Milano, e mi dedicherò a cose fondamentali come il blog, la famiglia e il riposo, non necessariamente in quest'ordine.
Oggi vi lascio, come dicevo, con l'abituale rassegna "Traditi dalla fretta", nel quale non sono certo le novità a mancare: abbiamo, tra l'altro, la presentazione delle tradizionali Notti Horror blogghesche, che occuperanno larga parte del palinsento di questo e di altri blog (eccezionalmente quest'anno parteciperò con due post) e abbiamo anche la presentazione delle Notti Horror cartacee di Acheron Books, che vi invito a recuperare. Ma andiamo al sodo....

martedì 9 agosto 2022

Long Dream

We are such stuff as dreams are made on, and our little life is rounded with a sleep. (William Shakespeare, The Tempest IV.i.148–158) 

Quanto dura un sogno? Questa è la domanda che mi pongo ed è anche quella che si è posto una ventina di anni fa il mangaka Junji Ito, autore della graphic novel che è stata in seguito d’ispirazione a Higuchinsky, lo stesso regista che solo qualche mese prima aveva diretto l'adattamento di "Uzumaki" dello stesso Ito. Parleremo anche del film tra poco ma, per farlo, occorre avventurarsi in una lunga premessa1.

Non starò ad annoiarvi con barbosi concetti freudiani, quelli secondo i quali i sogni sono “una via diretta all'inconscio”, ma un po’ di roba tecnica è comunque necessaria. Tanti anni fa, agli albori del blog, ebbi modo di parlare di sogni lucidi e di scambiare commenti, non ricordo se qui o altrove, con blogger parimenti interessati all’argomento. Una delle domande più comuni, oltre alle classiche “quando si sogna” e “come faccio a capire che sto sognando”, era strettamente legata alla durata apparente di un sogno.

lunedì 4 luglio 2022

Traditi dalla fretta #30

Un po' svogliatamente, soffocato da un caldo infernale, ritorno con nuova puntata di "Traditi dalla fretta" dopo oltre tre mesi di latitanza. Sono stato poco attento, in questi ultimi tempi, alle cose che stavano succedendo in giro per l'universo letterario, cinematografico o artistico in generale. Le segnalazioni odierne, di conseguenza, sono figlie di una rapida occhiata agli appunti che mi ero preso tra la fine di marzo e l'inizio di aprile, segnalazioni che ormai non hanno più la freschezza della novità che avrebbero avuto se avessi rispettato le mie tabelle di marcia. La mia attenzione ormai è rivolta alla vita reale, fatta di spese che si fanno via via sempre meno sostenibili e con la prospettiva di un futuro ancora peggiore. 
Anche gli sguardi ai blog vicini si sono ormai rarefatti, ma nonostante ciò Obsidian Mirror pare non averne risentito molto, continuando a veleggiare alla solita media di 500 visualizzazioni al giorno, che è davvero tanta roba per un blog che, anziché occuparsi della pizza di Briatore e dei concerti degli Stones, cerca di fare cultura (oddio, che parola grossa) concentrandosi, per giunta, su argomenti ritenuti di nicchia.
Il tempo del riposo tuttavia sta arrivando e, a differenza di altri anni in cui sono stato quasi sempre presente, l'estate del 2022 vedrà Obsidian Mirror prendersi una lunga e meritata vacanza. Questo è l'ultimo post prima della pausa estiva che dovrebbe durare, a meno di stravolgimenti, fino a settembre. Ho in programma solo un rapido rientro a metà agosto per l'irrinunciabile appuntamento con la Notte Horror (ve ne parlo qui di seguito), dopodiché tornerò nell'ombra fino a quando non avrò recuperato la voglia e l'energia che mi serve. Buone vacanze a tutti!

martedì 3 agosto 2021

La casetta degli orrori

Anche quest'anno l'estate di Obsidian Mirror non poteva che includere un ennesimo contributo alle mitologiche Notti Horror blogghesche, che da otto anni a questa parte (praticamente un'eternità) infestano la rete, proponendo recensioni di film tamarri oltre ogni immaginazione. La formula di questa piccola rassegna itinerante, che quest'anno si spingerà fino a settembre, l'ho già raccontata più volte e non mi ripeterò. Tuttavia, a beneficio dei più giovani posso dire che si tratta di un omaggio alle altrettanto tamarre Notti Horror che noi vecchietti ci sciroppavamo sul piccolo schermo secoli fa, quando a malapena esistevano le tivù a colori. 
Ogni anno la voglia di affrontare qualcosa di serio per un po' sembra avere la meglio ma, tranne che in rare occasioni, alla fine prevale in me la tentazione di ravanare nel bidone della spazzatura e di vedere cosa salta fuori. E quest'anno credo di aver davvero ravanato parecchio, perché sono finito per inciampare in un film talmente ripugnante che, a posteriori, quasi mi pento di non avere impegnato il mio tempo in modo più saggio. 
Il titolo italiano del film praticamente dice già tutto sulla qualità che ci possiamo aspettare da questo lungometraggio horror, e ciò è un clamoroso autogol, visto che Richard Friedman, che l'aveva originariamente battezzato “Doom Asylum”, aveva perlomeno concesso agli ignari spettatori il beneficio del dubbio (dubbio destinato però a dissolversi dopo solo pochi metri di pellicola, corrispondenti a circa 3 secondi di girato). 

domenica 4 luglio 2021

Traditi dalla fretta #25

Un po' svogliatamente, soffocato da un caldo infernale, ritorno ad occuparmi del blog dopo un mese di assenza assoluta. Talmente assoluta che nemmeno ho avuto modo di buttare un'occhiata saltuaria al mio blogroll per capire se il mondo andava avanti anche senza di me. Ovviamente il mondo non ha badato granché al sottoscritto, e ciò che ho perso sarà ormai difficile da recuperare. Una nuova puntata di "Traditi dalla fretta" non può certamente essere un gran rimedio, ma, come si dice in queste occasioni, è sempre meglio di due dita negli occhi.
Chi segue questo blog con regolarità ben conosce i motivi di questa prolungata latitanza; i più distratti scopriranno invece solo ora che mi sono assentato per portare all'altare la mia compagna di sempre (quella che oggi posso finalmente chiamare moglie senza mentire) e per godermi un paio di indimenticabili settimane di vacanza. Se devo essere preciso non era esattamente un altare, visto che assomigliava più alla scrivania di un sindaco, ma la sostanza non cambia. Oggi ho una fede al dito, e da qualche parte in municipio c'è una firma su un documento che sancisce un legame ancora più indissolubile, semmai ce ne fosse stato bisogno. Avrò comunque tempo e modo di raccontarvi qualcosa di ciò che è accaduto in questo ultimo mese: oggi sono particolarmente di fretta e ho necessità di chiudere alla svelta questo post prima di sciogliermi come un gelato sotto il sole...

venerdì 3 luglio 2020

Traditi dalla fretta #19

Mentre su New York calano le prime ombre della sera (cit.) una nuova puntata di "Traditi dalla fretta" provvederà a rinfrescare questa torrida settimana estiva nella quale ci siamo ritrovati quasi senza preavviso.
Da queste parti si continua ad alternare il lavoro agile con il classico lavoro elefantiaco, nella speranza (vana) che un giorno il primo possa prendere definitivamente il posto del secondo.
Niente vacanze quest'anno, a causa di alcuni imprevisti che mi sono piombati tra capo e collo. Cercherò perlomeno di mandare in vacanza il blog per qualche settimana ad agosto, cosa che faccio praticamente ogni anno.
Per essere precisi, visto che già da tempo mi sono preso degli impegni bloggheschi nelle date del 21 luglio e del 20 agosto, il periodo di chiusura di Obsidian Mirror ricadrà inevitabilmente tra quelle due date.
Altre iniziative arriveranno con l'autunno, ma è un pelino presto per palesarle, anche perché tutto cambia ad una velocità mostruosa e non vorrei portarmi sfiga da solo.
Una pausa quindi servirà per mettersi a produrre nuovo materiale per la nuova stagione senza l'angoscia di dover per forza pubblicare qualcosa il giorno dopo.

martedì 9 luglio 2019

Traditi dalla fretta #14

Nonostante non sia passato poi così tanto tempo dalla precedente, la pubblicazione di una nuova puntata di "Traditi dalla fretta" era necessaria in questa seconda settimana di luglio. Le cose da presentare sono ancora una volta numerosissime, ma fondamentalmente non sono solo quelle il motivo.
C'è innanzitutto da precisare che vi sto scrivendo da una spiaggia, quella che mi sono scelto per trascorrere in assoluto relax queste vacanze estive 2019. E su tale spiaggia mi tratterrò per un'intera settimana ancora.
Ovviamente non è vero che mi sono portato un computer sotto l'ombrellone: fortunatamente esiste un concetto che si chiama "programmazione" e che ho ignobilmente utilizzato per simulare la mia presenza in rete quando, al contrario, mi sto facendo allegramente i fatti miei.
Era comunque necessario farsi vivi anche solo per annunciare che il blog, nonostante il parere contrario del suo amministratore, avrà presto intenzione di prendersi una vacanza ancora più lunga, tipo fino alla fine di agosto. Tanto sappiamo tutti bene quanto desolata sia la blogosfera in questo periodo.
Una pausa quindi servirà per mettersi a produrre nuovo materiale per la nuova stagione senza l'angoscia di dover per forza pubblicare qualcosa il giorno dopo. Ci saranno solo un paio di eccezioni a questa pianificazione (un paio di post da qui a fine luglio, già scritti e programmati), ma giusto per onorare degli impegni che mi ero preso precedentemente. Verso i primi di settembre ci sarà poi anche qui il tradizionale appuntamento con la Notte Horror...

martedì 10 luglio 2018

Traditi dalla fretta #7

Un po’ in anticipo rispetto alla sua tradizionale cadenza bimestrale, sbarca oggi sul blog un nuovo episodio di Traditi dalla fretta, rubrica di segnalazioni nata 18 mesi fa per cercare di salvare il salvabile nel frenetico delirio della rete. La volta scorsa avevamo dedicato ampio spazio alla questione del GDPR, l’ennesima sfida che i blogger a questo punto dovrebbero essere riusciti ad aggirare indenni, seppur con qualche piccolo escamotage.  L’unica vera seccatura che i blogger di questa mia stessa piattaforma hanno in realtà dovuto affrontare è la disattivazione improvvisa e brutale delle notifiche dei commenti, seccatura che, leggendo in giro, solo in pochi pare abbiano risolto. Personalmente mi sono subito gettato a capofitto nella ricerca di una soluzione ma, nonostante i miei reiterati tentativi, per oltre un mese non sono riuscito a venirne a capo. L’unica cosa certa è che i tipi di Google avevano prontamente ammesso che la mancata notifica fosse dovuta ad un glitch (termine inglese che, da quanto ho capito, significa “boiata”), ma di soluzioni in giro nemmeno l’ombra. Alla fine, solo pochi giorni fa, ho trovato la soluzione in un commento a uno dei centomila post di insulti che la comunità digitale ha lasciato nelle pagine di supporto di Google. Riporto la soluzione qui di seguito a beneficio di chi si stesse ancora scervellando. Il segreto, come molti avranno senz’altro intuito, è da ricercarsi nel pannello di controllo di blogger, alla voce email nel menù impostazioni.

venerdì 7 luglio 2017

Traditi dalla fretta #3

Sono trascorsi già due mesi dall'ultima volta che questa rubrica è apparsa qui sul blog. Due mesi che, non lo nascondo, sono stati piuttosto impegnativi per via di faccende che nulla hanno a che fare con il blog.
Se da una parte gli impegni lavorativi si sono ulteriormente moltiplicati, talvolta spingendomi lontano da casa in trasferte totalmente prive di senso, dall'altra c'è l'avvicinarsi inesorabile del mio compleanno che, quest'anno più che mai, mi getta nella depressione più nera.
I numeri tondi fanno sempre impressione. Me ne hanno fatta sin dal primo compleanno in doppia cifra, quel giorno ormai remoto in cui per la prima volta in vita mia realizzai che il tempo stava passando. E stavo compiendo solamente dieci anni. Non ho un ricordo ben preciso dei miei vent'anni, ma credo non sia andata così male. Più tragici furono i miei trenta, giunti in un momento della mia vita in cui per puro miracolo non stava finendo tutto nel cesso. L'arrivo degli "anta" mi colse più o meno alla sprovvista, ammortizzato da un contorno decisamente molto più promettente. Oggi altri dieci anni sono passati, e l'idea di dover tirare altre somme mi inquieta e non mi lascia dormire la notte.
Quale miglior momento quindi per spezzare questa angoscia e uscire con una nuova puntata di "Traditi dalla fretta"? A beneficio di coloro che non sanno ancora di cosa si tratta, posso semplificare il tutto dicendo che questa rubrica è una sorta di nodo al fazzoletto digitale, nella pratica la macchina del tempo che spero mi aiuti a recuperare il tempo perduto. L'idea di base l'ho ampiamente descritta nel "numero zero" introduttivo, mente la sua intelaiatura l'ho illustrata nel "numero uno". In questa puntata sarò però molto meno vario in ciò che presenterò, visto che saranno quasi tutte segnalazioni di cose succose in arrivo. Non ci resta che procedere.
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