Mentre mi accingo a scrivere so già che non ce la farò ad essere sintetico, talmente affollati sono i miei pensieri dopo la lettura di questo libro. Tra l'altro l'idea originale era quella di trattare questo argomento come "fuori speciale" ne "La grande Abbuffata", ma poi mi sono ricordato che nel post introduttivo mi ero ripromesso di non parlare di libri, per cui ho optato per la soluzione che vedete oggi, completamente slegata dal progetto che ha monopolizzato il blog per tre mesi. L'argomento, lo avrete intuito leggendo il titolo, è “La giungla” di Upton Sinclair (The jungle, 1906), autore che una ventina di anni
dopo pubblicherà “Petrolio!” (Oil!, 1927), da cui nel 2007 sarà tratto il film “Il petroliere” (There Will Be Blood) di
Paul Thomas Anderson, con Daniel Day-Lewis nel ruolo principale.
Mi sono avvicinato a questo testo, lo confesso, perché avevo letto da qualche parte che fosse uno dei romanzi preferiti di
Bukowski, ma anche per via della sinossi italiana, che afferma, e non è lontana dal vero, che il libro “è sufficiente per
convincere a diventare vegetariani”.
La pagina wikipedia dedicata all’autore è avara di notizie e definisce “La giungla”
come un saggio denuncia sull'industria delle carni e insaccati, ma ciò è del tutto inesatto, perché benché la situazione
dell'industria del confezionamento della carne di Chicago, il cosiddetto Trust della Carne, sia descritta in modo veritiero,
a seguito di un’indagine effettuata personalmente dallo stesso autore, i personaggi sono fittizi e si tratta quindi tutti gli
effetti di un romanzo; potremmo definirlo, al massimo, un romanzo-inchiesta.