“Fuori speciale” è una serie di articoli che vengono scritti di getto nel periodo di pubblicazione dello
speciale “La grande abbuffata”. Pur non essendone parte integrante, ciò che viene qui trattato
ruota intorno all’argomento principale senza spezzarne il filo logico. Si tratta, in estrema sintesi, di
piccoli approfondimenti che non hanno trovato posto nella struttura principale. “Fuori speciale”, in
uscita tutti i venerdì, non è una lettura necessaria alla comprensione degli articoli de “La grande abbuffata” (che usciranno invece il lunedì), è viceversa una lettura che può essere ignorata o
rimandata, a vostro piacimento.
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Forse l’avrò già detto in passato, ma per quanto mi riguarda la figura del vampiro, al cinema o in letteratura, è certamente una delle più affascinanti. Se da una parte zombi, cannibali, killer mascherati e lucertoloni giganti trasmettono solo ansia, e tra le righe mettono in guardia dai prodotti più negativi della nostra civiltà (le guerre, le carestie), il vampiro è l’essere che non muore, la cui esistenza è legata agli eterni tempi di vita e di morte e, di conseguenza, rappresenta per il lettore o per lo spettatore un continuo stimolo filosofico.