mercoledì 31 agosto 2022

Traditi dalla fretta #31

"Settembre è il mese del ripensamento" - cantava un tizio tanti anni fa - un mese in cui "ti siedi e pensi e ricominci il gioco della tua identità". Non c'è in realtà molto a cui ripensare né tanto mano qualcosa da ricominciare. Tutto è esattamente uguale a quando decisi, ormai quasi due mesi fa, di staccare la spina dalla socialità. Altre volte in passato mi era capitato di ritrovarmi dove mi trovo oggi a tirare le somme di un'estate di vacanze passata troppo in fretta, come "l'ala del tempo che la guardi ed è già lontana". 
Ma "noi si lavora, Agosto, nelle stanche tue lunghe oziose ore" e questi due mesi di silenzio sono volati come se nemmeno fossero esistiti. Ho osservato gente partire e altra gente ritornare e tutti prima o poi mi chiedevano cosa ci facessi imperterrito dietro la scrivania di un ufficio. La risposta non esiste. O meglio, non esiste una risposta che possa risultare comprensibile e condivisibile. Le ragioni sono tante, anzi è una sola, e credo che un giorno non molto lontano la risposta sarà servita lo stesso, anche se non verrà da me.
Avevo promesso che il blog avrebbe riaperto e così sto facendo oggi. Non so quanto durerà ma "quelle lunghe oziose ore", che tali non sono state, mi hanno comunque regalato piccoli sprazzi di creatività che mi hanno permesso di completare un progetto che avevo iniziato più o meno due anni fa e a cui forse avevo anche accennato. Due anni sono un'eternità rispetto ai miei standard di un tempo, ma i tempi sono cambiati e il blogger che c'era una volta non esiste più o, se esiste, è abilmente nascosto sotto strati e strati di polvere. Riprendiamo, come di consueto, con una nuova puntata di "Traditi dalla fretta" che, senza indugio alcuno, svela immediatamente le carte.

martedì 9 agosto 2022

Long Dream

We are such stuff as dreams are made on, and our little life is rounded with a sleep. (William Shakespeare, The Tempest IV.i.148–158) 

Quanto dura un sogno? Questa è la domanda che mi pongo ed è anche quella che si è posto una ventina di anni fa il mangaka Junji Ito, autore della graphic novel che è stata in seguito d’ispirazione a Higuchinsky, lo stesso regista che solo qualche mese prima aveva diretto l'adattamento di "Uzumaki" dello stesso Ito. Parleremo anche del film tra poco ma, per farlo, occorre avventurarsi in una lunga premessa1.

Non starò ad annoiarvi con barbosi concetti freudiani, quelli secondo i quali i sogni sono “una via diretta all'inconscio”, ma un po’ di roba tecnica è comunque necessaria. Tanti anni fa, agli albori del blog, ebbi modo di parlare di sogni lucidi e di scambiare commenti, non ricordo se qui o altrove, con blogger parimenti interessati all’argomento. Una delle domande più comuni, oltre alle classiche “quando si sogna” e “come faccio a capire che sto sognando”, era strettamente legata alla durata apparente di un sogno.

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