lunedì 1 maggio 2023

Traditi dalla fretta #35

Anche maggio è arrivato e, mentre le giornate si fanno finalmente più calde e riaffiora in me una sensazione di positività dopo le pene invernali, giunge puntuale come il treno di una linea metropolitana giapponese una nuova puntata di "Traditi dalla fretta", appuntamento ormai imprescindibile con le novità in ambito prevalentemente (se non esclusivamente) letterario. 
L'esperimento di pubblicare sul blog solo una volta la settimana, di lunedì, sta in parte funzionando: se da un lato ne ricavo po' più di respiro, dall'altro lato non ho potuto fare a meno di notare un sensibile crollo delle visualizzazioni del blog che, se fino a dicembre poteva, nel suo piccolo, vantare una media quasi sempre superiore alle 500 visualizzazioni al giorno, a partire da gennaio tale numero, con poche rare eccezioni, non ha mai superato quota 100. Potrebbero esserci mille altri modi per spiegare questo fenomeno (come per esempio la mia assenza dai social), ma la coincidenza temporale mi lascia credere che una buona parte della colpa sia dovuta proprio alla riduzione della mia attività. Servirebbe a questo punto una controprova, ma la farò magari più avanti in autunno. La nuova frequenza di pubblicazione andrà avanti così sicuramente fino ad allora, nell'attesa di trovare nuovi stimoli che mi consentano di ragionare su nuovi progetti e, chissà, magari anche di rispolverare progetti esistenti lasciati in sospeso. Ci sarà il solito periodo di chiusura estiva, che quest'anno ho deciso di anticipare a cause delle vacanze programmate nelle due settimane a cavallo tra giugno e luglio, ma di questo non voglio parlare adesso per scaramanzia. Meglio concentrarsi su "Traditi dalla fretta".

Segnalazioni, divagazioni, varie ed eventuali  
 LA FREDDA GUERRA DEI MONDI

Pochi autori nella storia della narrativa italiana contemporanea hanno saputo coniugare qualità, quantità e spessore umano come Valerio Evangelisti. “Scrittore totale e militante” – così l’ha definito la rivista “doppiozero” all’indomani della sua scomparsa -, Evangelisti ha sempre difeso con orgoglio la letteratura di genere, troppo spesso colpevolmente relegata al rango di narrativa di serie B, dimostrando che a fare la differenza non sono gli scaffali delle librerie su cui finiscono gli autori, ma la passione, il talento, l’estro creativo e l’anima che vengono profusi in ogni parola. 
Curata da Franco Forte, direttore di Urania, questa raccolta di racconti e romanzi brevi ormai difficilmente reperibili persino nelle biblioteche abbraccia un arco temporale di quasi vent’anni, e pescando nella ecletticissima opera di Evangelisti rende onore alla sua capacità unica di spaziare tra generi e registri diversi, dalla fantascienza al romanzo storico, passando per il racconto di cronaca e quello speculativo, arrivando alla satira e persino al racconto erotico, senza mai per questo smarrire la propria distintiva voce, lo slancio autentico e meravigliosamente controcorrente: che navighiamo nel Mar dei Caraibi o ci svegliamo in una Terra avvolta da perenni fumi rossastri, la cifra stilistica è sempre quella, limpidissima, di chi scrive letteratura. 
In chiusura al volume, delle pagine preziosissime: Day Hospital, l’autobiografia delle settimane di chemioterapia seguita dall’autore, in cui emerge in maniera definitiva il suo splendido spirito anticonformista, e La fredda guerra dei mondi, i primi capitoli del romanzo inedito, purtroppo rimasto incompiuto, che Evangelisti stava scrivendo a partire dall’omonimo racconto apparso in una raccolta Millemondi Urania nell’estate del 2020. 
Perché come ebbe a dire Evangelisti stesso “se ignoro la fantascienza, il mio mondo sarà più ristretto e smetterà di coincidere con ciò che mi circonda. E sfido chiunque a dimostrare il contrario”. Lo trovate in tutte le librerie fisiche e digitali o sul sito dell'editore.

Segnalazioni, divagazioni, varie ed eventuali  
 I VIOLINI DI SAINT-JACQUES

Una misteriosa mademoiselle settantenne che fuma e dipinge nella luce meridiana degli uliveti di Mitilene, e un quadro raffigurante un’isola caraibica introvabile sulle mappe: nasce da qui, come un’ecfrasi, il racconto che richiama in vita Saint-Jacques des Alizés e la ricolloca al suo posto nelle Antille, «infilata come una perlina sul sessantunesimo meridiano». Ascolteremo dunque Berthe de Rennes rievocare quel piccolo mondo sospeso in cui l’aristocrazia coloniale creola trascorreva la fin de siècle fra gite in carrozza, picnic sui fianchi del vulcano, cacce, duelli e feste. Su Saint-Jacques – dove Berthe nutre segretamente qualcosa di più che un’amicizia per la figlia del conte de Serindan suo cugino, bonario signore feudale – incombe però un destino sconvolgente, che si compirà proprio durante il gran ballo del Mardi Gras, organizzato dal conte senza risparmio di musica, delizie e sorprese. 
Se i libri di viaggio di Fermor si leggono come romanzi, questa novella ha tutta l’esuberanza descrittiva dei suoi inarrivabili travelogues: la trama melodrammatica (non a caso nel 1966 ne è stata tratta un’opera lirica) si dipana su sfondi disegnati con la consueta accuratezza visiva, e con il medesimo amore per il dettaglio rivelatore, il genius loci e i suoi riverberi letterari. E ci ritroveremo, nelle memorabili scene del carnevale antillano, circondati – come la fattucchiera Maman Zélie e il Re Diavolo suo compare – da un vortice di percussionisti scatenati, guitti in groppa a dragoni di carta, zombi, pipistrelli e domino danzanti. Fino alle febbrili sequenze finali, nelle quali riviviamo con Berthe, attimo per attimo, la notte fatidica di cui resterà la sola, attonita testimone. Lo trovate in tutte le librerie fisiche e digitali o sul sito dell'editore.

Segnalazioni, divagazioni, varie ed eventuali  
 MIDNIGHT

Che cosa c’è dall’altra parte del buio? Dove finisce la razionalità (tutto ciò che conosciamo, le certezze quotidiane che sorreggono la nostra esistenza) e dove comincia l’insondabile, l’inesplorato? Le tenebre più profonde sono soltanto un colore, oppure ci sono forme di vita oltre un determinato confine? E le ombre che attecchiscono alla mente umana fino a spingerla sul baratro della follia più selvaggia, sono sotto qualche forma reali? Dove vivono gli orrori partoriti dalla nostra fantasia?
La mezzanotte è da sempre il limitare estremo, quella linea fatta di buio che introduce a un mondo d’ombra, quell’orlo sul quale non si può indugiare, e tornare indietro non è concesso. È un confine mentale, è quel davanzale dal quale possiamo sporgerci ogni volta che il nostro spirito ce lo chiede. Cosa troveremo, oltre?
Quattordici grandi autori, nazionali e internazionali, ci offrono qui le loro più inquietanti risposte.
Un’antologia a cura di Luigi Boccia e Nicola Lombardi per la collana “I narratori del buio”. Contiene racconti di Joe R. Lansdale, Lee Murray, Scott Edelman, Joe Weintraub, Danilo Arona, Davide Camparsi, Giada Cecchinelli, Marco Santeusanio, Miriam Palombi, Decimo Tagliapietra, Cristian Borghetti, Simone Volponi, Edoardo Rosati, e Gianfranco Nerozzi. Cover realizzata da Alessandro Amoruso. Introduzione di Luigi Boccia e Nicola Lombardi. Disponibile dal 3 maggio, lo trovate in preordine sul sito dell'editore.

Segnalazioni, divagazioni, varie ed eventuali  
 LA STRADA DEGLI UOMINI PERDUTI

C’è un villaggio arroccato sulle Berkshire Hills dove le persone sembrano svanire nel nulla. Negli ultimi cinque anni, passanti di ogni età, estrazione sociale e provenienza sono stati visti imboccare sempre la stessa strada, senza più riemergerne.
Amelia Butterworth, incallita nubile newyorkese dalla lingua tagliente e col pallino per le indagini amatoriali, si ritrova scaraventata dritta sul luogo del mistero. Per quanto refrattaria all’idea di lasciarsi coinvolgere nel caso, Miss Butterworth si piega suo malgrado alle richieste dell’ottuagenario ispettore Ebenezer Gryce: a dissipare ogni incertezza è la presenza, in quello stesso paesino, della prole della defunta amica Althea Knollys. Ospite presso la villa lugubre e fatiscente dei suoi tre figli, residenti proprio lungo la famigerata strada, Miss Butterworth si trova alle prese con l’ennesima sparizione.
Per venire a capo del mistero, dovrà penetrare l’inaspettata diffidenza dei tre Knollys, indagare nella loro magione rivelandone gli enigmi e le camere segrete, sopravvivere all’apparizione di una leggendaria carrozza fantasma da sempre foriera di sventure, ma soprattutto districarsi tra inganni e sotterfugi degli abitanti di un villaggio che pullula di uomini “perduti”.
Dopo La maledizione dei Moore (ABEditore 2022), un altro romanzo a tinte mistery la cui protagonista – antesignana dell’investigatrice amatoriale Miss Marple creata da Agatha Christie – è chiamata a dipanare un’intricata vicenda dai risvolti sorprendenti.
Anna Katharine Green (1846-1935) è stata una prolifica scrittrice americana e pioniera del genere investigativo, in patria appellata come the mother of mystery mentre in Italia risulta ancora poco conosciuta e poco tradotta. Ha dato alla luce oltre trenta romanzi gialli e ha anticipato alcuni dei temi che avrebbero in seguito fatto la fortuna di Agatha Christie. Inoltre, particolarità delle sue storie è il risalto psicologico che viene dato ai personaggi, i quali oltrepassano il riduttivo ruolo di sagome nel gioco del “whodunit” tipicamente stabilito tra autori e lettori di questo genere letterario.
Lo trovate sul sito dell'editore.

Segnalazioni, divagazioni, varie ed eventuali  
 NORTH AMERICAN LAKE MONSTERS

I mostri esistono. Si aggirano negli angoli più infimi e dimenticati d’America: nelle città distrutte da Katrina, attorno a villaggi in costruzione abbandonati, sotto la superficie di un lago tra le montagne. Si nascondono nei silenzi del tuo matrimonio, nei tuoi desideri rabbiosi e inconfessabili di padre, madre, marito e figlio. Sono qui per salvarti, divorarti o dannarti in eterno. I mostri esistono. E forse, tu sei uno di loro.
Arriva per la prima volta in Italia l’antologia di Nathan Ballingrud, vincitrice dello Shirley Jackson Award. Nove racconti di orrore e redenzione, di amore e perdizione, un viaggio nell’anima oscura di un paese ferito. 
Nato nel 1970 in Massachusetts, Nathan Ballingrud ha vissuto per la maggior parte della propria vita nel sud degli Stati Uniti, dove ha svolto i più disparati lavori. A partire dalla metà degli anni ’90 comincia a occuparsi di scrittura, ma è solo nel 2013 che si impone all’attenzione di pubblico e critica con la raccolta North American Lake Monsters, vincitrice agli Shirley Jackson Awards e finalista ai British Fantasy Awards e World Fantasy Awards. Del 2015 è il romanzo breve Il nero visibile (Hypnos, 2017), adattato nel 2019 da Babak Anvari in un film intitolato Wounds, mentre nel 2023 esce il suo primo romanzo, The Strange
Tradotto da Lucio Besana e impreziosito dalla bella copertina di Bruno Letizia, North American Lake Monsters sarà disponibile dal 3 maggio. Lo trovate in preordine sul sito dell'editore.

Segnalazioni, divagazioni, varie ed eventuali  
 MEXICAN SORCERY

Veniamo ora alla selezione estera di "Traditi dalla fretta" e in un batter d'occhio attraversiamo l'oceano per immergerci nella cultura di uno dei  paesi più affascinanti del continente americano.
La stregoneria , o brujeria, è stata a lungo parte integrante della cultura tradizionale messicana che permea tutti gli strati della gerarchia sociale, dell'etnia o del livello di istruzione.
"Brujeria de Rancho" si riferisce alla brujeria come è praticata nelle zone rurali del Messico. Lì, i "brujos de Ranch" offrono i loro poteri curativi e divinatori, fungendo da consiglieri e persino facendo giustizia attraverso l'uso di maledizioni e fatture per le persone che spesso non sono in grado di pagare gli onorari degli avvocati.
Laura Davila, una bruja de Rancho praticante e per la quale questa è una tradizione familiare multigenerazionale, porta alla luce le sue esperienze in questa guida completa alla Brujeria e all'Hechiceria (stregoneria), presentando le credenze e le pratiche ai lettori di oggi. 
La tradizione include una componente del cattolicesimo popolare perfettamente accessibile anche a pagani, non cattolici e praticanti di Hoodoo e Conjure. Tra gli argomenti che troverete nel volume, ci sono incantesimi, purificazioni (limpias), erbe, talismani, istruzioni su come proteggersi dal malocchio e anche come su come lanciare, spezzare e scongiurare maledizioni. Lo trovate su Amazon o sul sito dell'editore.

Segnalazioni, divagazioni, varie ed eventuali  
 CHILDREN OF LOVECRAFT

Già uscita in cartaceo nel settembre 2016, l'antologia "Children of Lovecraft" esce in una nuova bellissima edizione digitale grazie alla casa editrice britannica Open Road Media.
Quattordici storie originali ispirate all'influente scrittore horror, inclusi i racconti di Laird Barron, Caitlín R. Kiernan, Gemma Files e Brian Evenson.
Selezionate da Ellen Datlow, vincitrice del premio Hugo e Bram Stoker, queste storie utilizzano il tipico terrore dell'ignoto cosmico di H. P. Lovecraft. 
In "Oblivion Mode" di Laird Barron, una donna alimentata dalla vendetta e la sua banda disordinata affrontano un barone vampiro. Si dice che appartenesse a un sopravvissuto del Partito Donner, una statuetta di giada che passa di mano in mano attraverso i secoli, diffondendo il male lungo il suo percorso in "Excerpts for An Eschatology Quadrille" di Caitlín R. Kiernan. In "Little Ease" di Gemma Files, un disinfestatore incontra una donna che fa ricerche sull'enochiano, il linguaggio degli angeli, e fa un'orribile scoperta tra le pareti di un edificio. Un nuovo paio di lenti bifocali arriva con un avvertimento che la donna che le ha acquistate dovrebbe prendere sul serio in "Glasses" di Brian Evenson. Sono inclusi anche racconti di Siobhan Carroll, Orrin Grey, Richard Kadrey, A. C. Wise, Brian Hodge, Stephen Graham Jones, John Langan, Maria Dahvana Headley, David Nickle e Livia Llewellyn. Lo trovate su Amazon o sul sito dell'editore.

4 commenti:

  1. Posso dirti che in generale vedo anch'io numeri più bassi (pur avendo raddoppiato i post settimanali), presumo sia anche dovuto alla minore popolarità dei blog, ormai la gente ha l'account su Instagram o Twitter e segue altri utenti su quei social. Potresti provare a integrare il blog con un account social che renda nota la tua attività, lo fanno parecchi bloggers.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho anch'io il forte sospetto che i blog siano ormai dei supporti lasciati a noi vecchietti nostalgici. Potrei magari seguire il tuo consiglio, ma temo che comunque sia solo una soluzione temporanea. Se il blog è morto allora forse conviene iniziare a postare le proprie cose altrove direttamente.

      Elimina
  2. Purtroppo senza l'aggancio di un annuncio sui social (io ne uso soltanto due, bisognerebbe stare su tutti...) i blog sono un po' dei cadaveri. Anche le visualizzazioni del mio blog, che non son mai state esaltanti, sono in ulteriore calo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh già, di questo passo sarà il caso di rassegnarsi e iniziare a dedicare il proprio tempo ad altre faccende...

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...