Analizzando i saggi scritti da Sigmund Freud sul tema della morte, con particolare riferimento a “Lutto e melanconia”
del 1915-1917, si evince che il lutto non è soltanto una reazione alla morte, ma è inteso come reazione alla
perdita. Perdita della giovinezza, perdita di un amore, perdita di un’amicizia, di un affetto, perdita del senso
di Patria, degli ideali, perdita di un lavoro, perdita del proprio status sociale. Perdita anche di un oggetto,
quindi, un oggetto magari particolarmente prezioso legato a un passato dal quale non ci si vuole separare,
un oggetto legato a una persona, anch’essa magari perduta, la cui essenza rivive in esso, unico baluardo che
ci separa dall’oblio.
Tutti noi abbiamo da qualche parte in fondo a un cassetto un oggetto del genere, una
vecchia pagina di diario, magari una semplice cartolina, di cui non riusciamo e non vogliamo liberarci. Il
classico “cassetto di ricordi e di indirizzi che ho perduto”, quello descritto da un celebre cantautore romano
in una delle sue più belle canzoni, nel quale talvolta ci piace rituffarci per assaporare i bei tempi andati, ma
soprattutto per cercare di resuscitare amicizie e amori persi ormai di vista.
Tali piccoli comportamenti, che
possiamo facilmente mettere in relazione con il desiderio di possesso, sono in egual misura legati alla
colpevolezza, se l’oggetto è perduto, alla cupidigia, se l’oggetto è ricercato, e alla repulsione, se
dell’oggetto si ha la preoccupazione di volersi sbarazzare per sempre.
Carl Gustav Jung, che ricollegava il concetto di perdita a una purificazione, un giorno scrisse che la vita non
può essere, in alcun modo, pura rassegnazione e malinconica contemplazione del passato. Ecco, quindi, che
quel cassetto andrebbe utilizzato, sì, ma solo per portare a compimento la nostra vita nel migliore dei modi.
“La vita non vissuta accumula rancore verso di noi”, scriveva inoltre il filosofo svizzero, ed è in questa
semplice frase che possiamo trovare la giusta chiave di lettura dell’ultima fatica di Luigi Parisi.
Non credo sia necessario presentarvi per l’ennesima volta Luigi Parisi. Già molte volte in passato i suoi
lavori sono stati presentati, spesso in anteprima esclusiva, qui sul blog, e tra questi mi piace giusto
ricordare, ogni volta che ne ho l’occasione, il cortometraggio “Mirror Midnight”, realizzato da Luigi sulla
base della lettura di un raccontino che il sottoscritto aveva scribacchiato eoni fa.
“Le cose perdute”, di cui vi avevo anticipato il trailer nel giugno dello scorso anno, è un piccolo gioiello che
ben si adatta all’imminente notte di Halloween, indiscutibilmente la notte più creepy dell’anno, non solo
per chi questa simpatica ricorrenza l’ha inventata, ma anche per tutti noi che l’abbiamo adottata.
Magnificamente interpretato da Maria Letizia Gorga e Margherita Remotti, l’ultimo progetto firmato
Darkside Entertainment è impreziosito da un gemellaggio con la produzione Vivi la Vita srl e l’agenzia
BMore Management. Prodotto da Cecilia C. Maesano Monorchio e Nando Moscariello, “Le cose perdute”
narra le vicende della ricca Alma Sorvino, che riceve nella sua prestigiosa dimora (le location sono gli interni
dello storico Palazzo Brancaccio a Roma) una giovane donna che risponde al nome di Jenna Wilson. La
Wilson, oltre a essere un’insegnante di inglese, ha anche una “singolarità”: il dono di poter ritrovare le cose
perdute (da cui il titolo del film!). Nonostante lo scetticismo della Sorvino, la sensitiva metterà in atto un
rituale esoterico per poter ritrovare un oggetto celato all’interno della villa: un piccolo, prezioso diario. In
una notte temporalesca il rito prende vita sotto gli occhi atterriti della padrona di casa e Jenna Wilson,
attraverso la magia del pendolino, è certa di poterlo portare alla luce. Ci riuscirà davvero…?
Non posso ovviamente raccontarvi il resto, ma posso solo indicarvi che laggiù, in fondo a questo articolo,
c’è il tasto Play che vi aspetta e vi permetterà di scoprire da soli il seguito. La mia raccomandazione, come
al solito, è di attendere il tramonto. “Le cose perdute”, per carità, è perfettamente godibile anche in pieno
giorno, soprattutto in queste piovose ore, ma la notte con le sue ombre, i suoi rumori indefinibili, gli
scricchiolii dei mobili e le foglie che sbattute dal vento si infrangono sui vetri delle finestre, non può che
essere un ingrediente essenziale per i vostri brividi.
E di brividi, ve lo assicuro, ce ne saranno parecchi. Sarà
una tensione continua dal primo all’ultimo fotogramma; un’ansia, quella che proverete, che non vi
abbandonerà nemmeno dopo i titoli di coda.
Splendidamente fotografate dal Maestro Nino Celeste (La Piovra), le atmosfere del film si dipingono della
calda e tremula luce delle candele, sorprese dal frenetico lampeggiare del maltempo. “E’ la prima volta che
dispongo di una piccola ma straordinaria troupe per un corto” - afferma Luigi Parisi - “di solito, mi occupo io
di tutto. Per la fotografia di questo progetto mi sono avvalso della collaborazione di un grande
professionista che ha all’attivo centinaia di film, operando sui set di grandi registi: Pasolini, Fulci, Bava,
Damiani, Lizzani, Risi, Cavani, tanto per citarne alcuni. Io e Nino (Celeste n.d.r.) siamo molto amici e da
tempo sognavamo di fare qualcosa insieme. Finalmente con “Le Cose Perdute” si è presentata l’opportunità
perfetta!”
Un altro motivo per non perdere "Le cose perdute" è anche l'inedita partecipazione di attori totalmente
professionisti, come le splendide Maria Letizia Gorga e Margherita Remotti, rispettivamente nei ruoli di
Alma Sorvino e Jenna Wilson. La prima ha nel suo curriculum numerose produzioni teatrali, tra cui
Pirandello, Brecht, Basile e Camus, numerose produzioni televisive e altrettanto numerose apparizioni sul
grande schermo, tra cui “Youth” (2015) di Paolo Sorrentino, dove ha lavorato al fianco di gente come
Michael Caine, Rachel Weisz, Harvey Keitel e Jane Fonda. La seconda ha portato sul palco, tra gli altri,
Tennessee Williams, Edgard Lee Masters, Robert Louis Stevenson, William Shakespeare e August
Strindberg. Numerose sono anche le produzioni televisive, mentre al cinema ha lavorato fianco a fianco con
Christopher Lambert, Remo Girone e Franco Nero. L’ultima sua fatica è “Fata Morgana. A Hallucination
from the Mad Sensational Life of Nico”, un One Woman Show ideato, scritto e interpretato da lei stessa
che, dopo i consensi ricevuti a Londra, Edimburgo e Milano, sarà in scena al Teatro Lo Spazio di Roma i
prossimi 4 e 5 novembre.
Luigi Parisi Luigi Parisi è un regista con esperienza venteennale con lavori realizzati e distribuiti attraverso i principali network-broadcaster italiani ed esteri. È film-director, storyboard artist e know-hower di effetti speciali scenici, ottici e digitali. Ha lavorato nel campo musicale, nella moda, nei commercials, in film TV e serie di successo. Ha maturato considerazione come professionista per RTI-MEDIASET, TMC, RAI. È il regista della saga “L’Onore e il Rispetto”, venduta in oltre settanta paesi nel mondo, delle serie “Il Bello delle Donne” (co-diretta con M.Ponzi e G.Soldati), premiata con il Telegatto, regista delle serie “Il Peccato e la Vergogna”, menzionata al Roma Fiction Festival di Roma, e di “Caterina e le sue Figlie”, acquistato come format in Francia. Attraverso le sue opere ha diretto diversi artisti di calibro nazionale ed internazionale: Paul Sorvino, Ben Gazzara, Angela Molina, Tony Musante, Maria Schneider, Hanna Shygulla, Eric Roberts, Carol Alt, Marisa Berenson, Burt Young, Patricia Millardet, Florinda Bolkan, Virna Lisi, Giuliana De Sio, Giancarlo Giannini, Lina Sastri, Stefania Sandrelli. Ha sostenuto docenze di tecnica e grammatica della Regia presso CINEMALAB ideato e prodotto con Cecilia C. Maesano Monorchio e dell’accademia Action Academy di N. Moscariello e M. Grazia Cucinotta e presso il Conservatorio Teatrale del Maestro G.B. Diotaiuti.
Oggi però i riflettori sono tutti per “Le cose perdute”, il suo ultimo cortometraggio horror che potete, sempre che ne abbiate il coraggio, ammirare proprio ADESSO!
Signore e signori, ecco a voi
LE COSE PERDUTE!
Nota: per evitare di fare casino, ho preferito lasciare il corto sotto password, per cui mi perdonerete se dopo aver cliccato sul link Vimeo sarete costretti a digitare, senza spazi, la password che trovate qui sotto:
Password:
Wilsonjenna.329
https://vimeo.com/manage/videos/824364934 |
Forse domattina, con la luce del sole che entra dalle finestre...
RispondiEliminaDomani dicono che dovrebbe piovere. Andrà bene lo stesso?
EliminaBello, il cortometraggio. Potrei elencare sei o sette film di Dario Argento che, messi insieme, non sono altrettanto validi...
RispondiEliminaSicuramente tutti quelli dopo Phenomena, ma avrei qualche cosa da discutere anche sui precedenti....
EliminaPuoi dirlo forte, Brò!
RispondiEliminaComplimenti per questo straordinario articolo. " “La vita non vissuta accumula rancore verso di noi”, scriveva inoltre il filosofo svizzero, ed è in questa semplice frase che possiamo trovare la giusta chiave di lettura dell’ultima fatica di Luigi Parisi." Touchè.
RispondiEliminaL'articolo è stato, grazie a Luigi, assolutamente ispirato. Praticamente è scivolato fuori dalla penna già scritto. Il nodo più difficile da sbrogliare è stato l'inserimento di citazioni di Jung e Baglioni nello spazio di poche righe! ^_^
Eliminastupendo❤️
RispondiEliminaBellissimo il video e bellissima la storia. Complimenti a Luigi Parisi che in un “grande corto” è riuscito a trasmettere la corposità di un romanzo, l’incontenibile impeto di una passione amorosa e l’apprensione di un thriller di alto livello. Complimenti ancora
RispondiEliminaBellissimo ..ti sei superato un altra volta
RispondiEliminaConoscendoti so l'impegno e l'amore che hai messo per realizzare tutto ciò. Un emozione grande, unica. Complimenti per tutto .... Sempre così 💪🏻❤️
Lavoro bellissimo e suggestivo… Complimenti a Luigi
RispondiEliminaNon amo i film orror
RispondiEliminaGrazie a tutti per i commenti e come sempre un ringraziamento particolare all'autore di questo blog che mi ha gentilmente ospitato nelle sue pagine. E complimenti per l'analisi e la ricercatezza di riferimenti esposti nell'articolo.
RispondiEliminaBeh, Luigi, io ho fatto veramente poco. Praticamente nulla. Il merito è tutto tuo e lo prova la quantità di affetto che ti si è riversata addosso attraverso tutti questi commenti.
EliminaVideo con effetto sorprendente che racchiude una storia thriller in un cortometraggio. Complimenti Luigi conosco la tua passione per il tuo lavoro e non perdi occasione per mostrarla. Liliana
RispondiEliminaComplimenti a Luigi x la sua bravura
RispondiEliminaBellissimo e bravissimi eccezionale regia come sempre !
RispondiEliminaGrande Luigi, ci metti il cuore in tutti i tuoi lavori e si vede. Un abbraccio da Fortunata ❤️
RispondiEliminaComplimenti Luigi! Un ottimo lavoro!
RispondiEliminaComplimenti caro Luigi, tu non deludi mai. Con grande professionalità e tanta bravura sei riuscito a concentrare in un corto una storia che racconta moltissimo. Complimenti!👏❤️
RispondiEliminaComplimenti Maestro. Giuseppe
RispondiElimina“Le cose perdute “… un titolo importante che descrive molto bene ciò che abita dentro di noi.
RispondiEliminaGrazie Luigi
Complimenti! Bellissimo, bravissimi tutti e regia super! Dalla passione nascono sempre lavori eccezionali!
RispondiEliminaChe dire Luigi, hai di nuovo confermato la tua bravura. Un cortometraggio d'effetto, che ti tiene in sospeso fino all'inaspettato epilogo. Peccato che sia solo un corto!!!
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