Empty Room (空き部屋, Akibeya) conosciuto anche con il titolo di Apartment Wife: Moans from Next Door (団地妻 隣りのあえぎ, Danchi-zuma: tonari no aegi) fa parte di quel filone di film softcore giapponesi denominati Pinku Eiga, di cui ho già parlato tempo fa nella mia recensione di Watcher in the Attic di Noboru Tanaka.
Oltre 5000 pellicole di questo genere sono state girate dagli anni '60 ad oggi, di cui solo una dozzina importante in DVD nei mercati di lingua inglese. Questo dà un po' il senso delle dimensioni del fenomeno.
In realtà, in questo caso, classificare il lavoro del cinquantenne regista Toshiki Satō (サトウトシキ) come Pinku Eiga è un po' limitativo. Affronta temi importanti come la solitudine, la mancanza di coraggio a troncare una relazione ormai esaurita, la violenza domestica, l'amore clandestino, i sensi di colpa. Il tutto in un'ambientazione molto spoglia, claustrofobica, angosciante, degradante. Il sesso è ovviamente presente, a volte addirittura un poco esplicito, sebbene mai effettivamente fastidioso.