3 maggio, Bistrita. Lasciata Monaco alle 20,35 del 1° maggio, giunto a Vienna il mattino dopo presto: saremmo dovuti arrivare alle 6,46, ma il treno aveva un'ora di ritardo. Stando al poco che ho potuto vederne dal treno e percorrendone brevemente le strade di Budapest mi sembra una bellissima città. Non ho osato allontanarmi troppo dalla stazione, poiché, giunti in ritardo, saremmo però ripartiti quanto più possibile in orario. Ne ho ricavato l'impressione che, abbandonato l'Occidente, stessimo entrando nell'Oriente, e infatti anche il più occidentale degli splendidi porti sul Danubio, che qui è maestosamente ampio e profondo, ci richiamava alle tradizioni della dominazione turca.
Scusate. Non ho saputo resistere alla tentazione di iniziare questo post inserendo uno degli incipit più famosi della letteratura gotica.
Oggi è un giorno di lutto. Lo avrete già saputo. Muore a Londra, alla veneranda età di 93 anni, Christopher Lee, l'uomo che più di ogni altro ha saputo rendere sullo schermo la figura del celebre vampiro di Stoker. Qualcuno potrebbe obiettare che il "vero" Dracula fu quello caratterizzato da Bela Lugosi (Dracula, 1931), qualcun altro invece potrebbe preferire il volto di Klaus Kinski (Nosferatu, 1979) o quello di Max Schreck (Nosferatu, 1922), ma resta fuori questione che, con ben dodici "Dracula" nella sua filmografia, Christopher Lee è stato (e sarà per sempre) l'uomo il cui volto più facilmente si confonde con quello, immaginario, del principe dei non-morti.