mercoledì 25 dicembre 2019

Christmas Blues

Prima o poi dovrò venirne fuori, questo già lo so. Ho iniziato a ripetermelo come un mantra sin dal primo giorno, quel primo giorno di novembre che sembra già ormai così lontano. Questione di sopravvivenza. 
Ma il tempo è solo una parte della soluzione. Lasciarsi semplicemente trasportare dalle onde del tempo è un errore, anche perché il tempo non aspetta. Inesorabilmente va avanti, e se ne frega di chi rimane indietro. Occorre pensare a tutti gli effetti collaterali. E in fretta, prima che quel poco di senno rimasto se ne vada definitivamente a puttane. 
Ci ero già passato ventidue anni fa per questa medesima devastazione. Ma a nulla è servita l'esperienza pregressa. Non si è mai pronti al peggio, nemmeno quando i segnali sono ormai tutti ben visibili e inequivocabili. Eppure è stato tutto identico ad allora. Dannatamente identico, se non peggio.

Natale è di nuovo arrivato. Non che ne avessi voglia, ma forse è un bene. Certo, non è il solito Natale, non è lo stesso nemmeno nelle piccole cose, nei piccoli gesti, nelle piccole abitudini, ma è Natale e forse vale la pena scuotersi di dosso l'apatia, aprire le finestre e lasciare entrare il sole. Ancora qualche telefonata, qualche scambio di auguri, qualche sorriso...
Sono ancora in ballo con la casa, ma questa volta non con questa casa. La casa a cui mi riferisco è quella che ha lasciato mia mamma, con tutte le sue cose dentro. Tanta di quella roba ha trovato spazio qui da me, molta altra non ha avuto (e non avrà) lo stesso fausto destino. Direi che è inevitabile, a meno di non continuare a pagare un affitto per un tre locali che non ha più alcun senso di esistere. Anche perché mi fa più male che bene continuare ad andarci. Molto meglio restituire al più presto le chiavi e smettere di aggrapparmi al passato.

In questi due mesi scarsi che sono trascorsi dall'ultimo post mi è anche capitato di riflettere sul significato stesso dell'essere blogger. Diciamo pure che talvolta l'intenzione di chiudere bottega definitivamente è stata forte. Mi sono guardato allo specchio e mi sono chiesto quale potesse essere il senso di dedicare parte della propria vita a mettere in fila parole su una tastiera, dedicandosi ad argomenti che qualcun'altro ha di sicuro già affrontato, magari anche in maniera più professionale.
Se sono però qui oggi è perché un senso sto iniziando a (ri)trovarlo. Non è ancora ben chiaro, ma credo che abbia qualcosa a che fare con la necessità di esprimere me stesso in una forma inusuale, che è appunto quella della parola scritta. Non è importante ciò che si scrive o di cui si scrive. Importante è scrivere, mettere giù anche frasi a casaccio senza un benché minimo filo logico. Proprio come sto facendo adesso.
Intanto provo a godermi il Natale. Papà e mamma ormai non ci sono più, questo è vero, ma ho suoceri, cognati e nipoti che mi tengono vivo. E ho Simona. E la Pierina....

Auguro quindi a tutti voi un Felice Natale e un favoloso anno nuovo, dal quale ripartire! 

Get Happy! Be Happy! Stay Happy! 
Yours Obs. (>‿◠)✌

16 commenti:

  1. E' tutto molto triste e straziante. Ti auguro di riuscire presto ad arrivare alla fase in cui la lacerazione non sia così dolorosa e che il ricordo e il pensiero siano più positivi. Un abbraccio forte.

    P.S. scrivi quando ti senti, ma non abbandonare! Lucius mi ha segnalato la tua rassegna sui fantasmi thailandesi che ho già iniziato a leggere!

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    1. Quel capitolo si sta già chiudendo, e lo sarà forse del tutto quando non sarò più costretto a tornare nelle casa dove io stesso ho vissuto per trent'anni.
      PS: Fa sempre piacere sapere che c'è qualcuno che va a ripescare quei vecchi articoli sul folclore tailandese... Grazie!

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  2. Bisogna ripartire , ricominciare a vivere per te stesso e per tutti quelli che ti vogliono bene.
    Leggerti è sempre un piacere , quindi aspetterò..tanto sei già tornato adesso e tornerai di nuovo con tante altre idee e nuove parole per chi ti legge.
    Buon Natale a te e a simona

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    1. In un certo senso è vero, sono già tornato. Mi mancava troppo questo angolo di mondo con la sua confortante normalità...

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  3. Amico mio, io ho la fortuna di avere i miei ancora vivi eppure tremo al pensiero di quando arriverà il momento, visto che purtroppo ormai hanno i loro anni. Quindi capisco il tuo smarrimento, quando toccherà a me sicuramente crollerò di brutto.
    Il fatto che comunque senti la necessità di scrivere, fare qualcosa, postare questo messaggio, rammentare a noi e a te stesso che la vita continua incurante delle ferite e quindi occorre farsi coraggio e seguire il cammino, è un segnale che stai reagendo, la cosa più importante quando si affronta una perdita.
    Quindi ti abbraccio idealmente e ti porgo i miei auguri affinché questa ripartenza ti conduca verso una qualche serenità, insieme alle persone care che sono al tuo fianco.
    Buon Natale!

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    1. Il ciclo della vita ci porta tutti a dover affrontare dei momenti particolarmente strazianti. L'altro aspetto è che, chiusi entrambi i capitoli, si comincia a pensare alla morte come a un qualcosa di davvero inevitabile. Siamo davvero solo di passaggio...

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  4. Qualunque tua scelta farai noi ti sosterremo, la blogosfera ci sarà sempre, nel frattempo goditi comunque queste deliziose feste :)

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    1. Sto facendo del mio meglio. E tutti stanno facendo del loro meglio nei miei confronti. In questo modo è davvero meno dura.

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  5. In questi casi ogni parola suona difficile e inutile, l'ho vissuto sulla mia pelle.
    Ti auguro di ripartire, e ti mando un abbraccio!

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    1. Non c'è infatti molto da dire, sia a chi ci è già passato, sia a chi ci passerà...

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  6. Auguri Obs. Non preoccuparti mai per il blog o il senso di essere blogger, certe volte questo spazio serve solo per condividere delle cose che fanno stare bene o che servono in un dato momento. Pensa a prenderti il tempo che ti serve, ché quello che è successo non è da poco e merita attenzione :)
    Un abbraccio!

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    1. Se potessi davvero prendermi tutto il tempo che mi serve, finirei per rendermi irreperibile per sempre. Purtroppo non funziona così.. tre giorni dopo ero già al lavoro e, in queste ultime settimane, mi sono già fatto un paio di trasferte. Tre, se conto quella prevista per inizio gennaio...
      Per non parlare poi di tutta la burocrazia....

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  7. Io ho perso mio papà ventiquattro anni fa, ed è come se fosse successo ieri. Penso a lui molto spesso, quasi quotidianamente. Purtroppo non si è mai pronti a queste cose, e non si sa nemmeno come confortare chi le sta attraversando, se non inviare un abbraccio sebbene virtuale. Le festività, poi, accentuano il senso di vuoto e di mancanza.
    Per quanto riguarda il blog, fa parte delle cose per cui si fa fatica a ritrovare un bandolo nella matassa. Puoi considerarlo come una sorta di ormeggio, se ti va, e prenderti comunque i tuoi tempi.
    Molti auguri a te e a Simona, cercate di trascorrere queste feste in serenità. A presto.

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    1. Non passa notte che non mi sogno quei terribili momenti appena trascorsi, ma la ferita è ancora fresca e non me ne stupisco. Sogno invece molto più raramente la scomparsa di mio papà, il che significa che il tempo addolcisce davvero ogni cosa...

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