lunedì 16 gennaio 2023

Traditi dalla fretta #33

Ed eccoci di nuovo qua. Nonostante tutto, nonostante un anno che dire che è stato di merda è dire poco, The Obsidian Mirror riprende un po' zoppicante la sua attività. Sono andato velocemente a riguardarmi i post d'esordio degli ultimi cinque anni e, non senza sorpresa, mi sono reso conto che ogni volta ho lasciato scritto che l'anno appena trascorso era stato peggio del precedente. Ci rifletto e mi dico che, no, non sono io che sto sprofondando nel baratro della negatività, caratteristica forse tipica dell'età che avanza inesorabile, ma è proprio la realtà che è andata peggiorando. Negatività da parte mia ce n'è stata giusto quanto bastava. Anzi, forse è stata la positività a prevalere, altrimenti sarebbe difficile spiegare la sopravvivenza di questo blog. 
Il numero di articoli pubblicati si è andato di anno in anno riducendo, questo è vero, ma non di tantissimo. E comunque questo non  è mai stato il classico "blog da un post al giorno", per cui in pochi, a parte i più assidui visitatori, si saranno  accorti delle difficoltà. 
Se lo scorso autunno ho vissuto più o meno di rendita, grazie soprattutto allo Speciale Rancore, scritto con largo anticipo, questo inizio di inverno mi sorprende un pelino più impreparato. Pazienza, vorrà dire che il nuovo anno inizierà con il freno tirato: un post oggi, un altro post tra una settimana o forse tra due. Rimango sempre dell'opinione che, quando si è in difficoltà, è meglio ritardare le uscite piuttosto che mettere online dei riempitivi senz'anima. Magari mi affiderò a uno dei vecchi classici, come il Re in Giallo, che è proprio quel tipo di post che mi sgorga fuori in maniera più naturale, o forse mi inventerò qualcosa di nuovo (che sarebbe anche ora). Per il momento c'è un nuovo episodio di "Traditi dalla fretta", rubrica bimestrale che va a scartabellare le più interessanti uscite del periodo. A presto!

Segnalazioni, divagazioni, varie ed eventuali  
 VITA (E MORTE) DI UN GENTILUOMO

La vita di Howard Phillips Lovecraft, grazie all’immenso corpus epistolare che ci ha lasciato, è una delle meglio documentate dell’intero campo della letteratura fantastica, e insieme alla sua opera viene da tempo scandagliata da innumerevoli critici e ricercatori, in modo particolare oggi che lo scrittore è diventato una leggenda. Ma per quanto si scavi, ci sono sempre dei tasselli incompleti, dei particolari che sfuggono, dei dati elusivi. Soprattutto se relativi agli anni adolescenziali e formativi dello scrittore, o al periodo più tardo della sua vita, quello che ne precede la scomparsa a soli 46 anni. Con questo volume, a cura di Pietro Guarriello, si è cercato di guardare più a fondo su questi due aspetti, i più reconditi, della vita di Lovecraft: la sua infanzia e la sua morte, fasi essenziali per capire quale sia stato il suo sviluppo filosofico e il suo pensiero della maturità. Si trovano quindi raccolti qui una serie di materiali biografici, alcuni delle vere rarità, che documentano quegli anni ancora piuttosto elusivi della vita di HPL. Tra testimonianze di chi lo conobbe da giovane e scritti critici dei maggiori specialisti, si ricostruiscono dunque aspetti del Lovecraft uomo che non mancheranno di illuminare e di sorprendere, ma anche di commuovere, attraverso i ricordi e gli omaggi dei suoi amici di Weird Tales o la ricostruzione dei suoi ultimi, strazianti giorni in ospedale che lo videro stilare anche un famigerato “Diario di Morte”, qui tradotto per la prima volta in Italia. Tutti i documenti sono stati meticolosamente annotati dal curatore, e sono importanti per capire chi fu Howard Phillips Lovecraft e perché scrisse quel che scrisse. Come sottolinea Gianfranco de Turris nella sua Prefazione, «non è un ficcanasare pruriginoso, ma l’interesse a particolari, anche minori e minimi, della vita di chi meriti si indaghi su di essa per capire sino in fondo chi era compiutamente questa personalità che ci affascina tanto ancora oggi». Il volume è illustrato internamente con rare immagini ed è completato da una ricca appendice fotografica. Link al sito dell'editore.

Segnalazioni, divagazioni, varie ed eventuali  
 TRINACRIA STATION

La tradizione della fantascienza in Sicilia ha solide basi e ricchissime espressioni, che attraversano le generazioni e le province. Dai racconti fantascientifici di Luigi Capuana alle prime esperienze di fanzine, a Palermo con Astralia – proprio curata da Gian Filippo Pizzo – e Intercom fino alla più recente, catanese Fondazione SF. In questa antologia Gian Filippo Pizzo ha raccolto testi di quasi tutti i più riconosciuti autori dell'isola, residenti o emigrati. Ne viene fuori in quadro variegato che testimonia la ricchezza e la vitalità di un genere non sempre facile ma sempre affascinante.
Gian Filippo Pizzo (Palermo, 1951-Firenze 2021) si è occupato per oltre 40 anni di fantascienza e fantastico, in campo sia letterario che cinematografico, in qualità di saggista, recensore, editor e curatore di collane, organizzatore di eventi e cineforum, occasionalmente anche scrittore di racconti, ma sopratutto di apprezzatissimo curatore di antologie. Ne ha curato, anche in collaborazione, oltre venti. Questa è l'ultima a cui lavorato, senza riuscire a completarla portato via da un male contro cui combatteva da tempo. Tra le ultime vi sono Fantaetruria (Carmignani, 2019), Mogli pericolose (Watson, 2019) e Rizomi dal sole nascente (Kipple, 2020), Rapporti dal domani (Delos Digital, 2020). È stato coautore di dodici libri di saggistica – con cui ha vinto quattro Premi Italia – il più recente dei quali è la Guida ai narratori italiani del fantastico (Odoya, 2018). Link al sito dell'editore.


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 I TRE ESORCISMI DI RAFILINA DA TORRECUSO

Rafilina è una giovane donna che rigetta le mortificanti imposizioni sociali e religiose della propria epoca. Afflitta da problemi di salute o più probabilmente da un disagio psicologico, subisce continue accuse e angherie da parte di chi le sta intorno. Più si ribella e più i suoi atteggiamenti la fanno assomigliare a un’ossessa. Nel XIII secolo la sua sensibilità non può essere giudicata altrimenti che eretica.
Primavera del 1272, regno di Napoli. Padre Ciommo, un vecchio monaco benedettino, sta scortando la giovane Rafilina da Torrecuso nella città di Napoli, per far sì che ella possa essere visitata dal magister Tommaso d’Aquino del convento di San Domenico. Giunti dalle parti del Vesuvio, i due viandanti vengono sorpresi da una tempesta e sono perciò costretti a rifugiarsi in una taverna per trascorrere la notte. In questa bettola incontrano un certo Zosimo, servitore senza cultura e creanza, che si offrirà di accompagnarli fino al cenobio napoletano in cambio di qualche spicciolo. Nella Capitale del regno, Rafilina sarà dunque visitata da fra Tommaso d’Aquino, somma intelligenza della Chiesa, chiamato a scoprire quale possa essere il vero male che insidia la vergine. Ella è forse vittima di una possessione demoniaca? Costretti da fosche circostanze, Rafilina e Zosimo prenderanno parte a un viaggio caratterizzato da numerosi imprevisti. E ne verranno fuori situazioni spaventose e assurde, sordide o penose, attraverso cui i due personaggi misureranno forze e limiti morali e proveranno ad allargare i loro meschini orizzonti. Link al sito dell'editore.


Segnalazioni, divagazioni, varie ed eventuali  
 POSA LA FALCE E DANZA

Parigi, metrò Bastille. D’improvviso, i viaggiatori in attesa sulla banchina iniziano a scuotersi, a dimenarsi. Ballano sino allo sfinimento, alcuni addirittura alla morte, incapaci di fermarsi. Nei giorni seguenti, episodi simili si verificano in altri punti della città. Una vera e propria epidemia di danza si abbatte sulla ville lumiére.
Indagando sugli eventi, Santiago Jesus Guerra, giornalista del quotidiano Indépendant, apprende che un’analoga “piaga del ballo” aveva colpito, nel 1518, la città di Strasburgo. Inoltre, nell’inspiegabile contagio sembrano coinvolti una misteriosa setta religiosa, un gruppo di hackers africani e un’affascinante ragazza di colore.
Costretto a districarsi tra passato e presente e tra le ipotesi più disparate – un virus, il diavolo, follia collettiva, armi batteriologiche – Santiago cerca di ricostruire la verità.
Il caso, però, si complica quando, durante l’ennesimo episodio di epidemia danzante, un uomo muore: è Bruno Lemaire, presidente di un’Associazione benefica. La sua morte scoperchierà un vaso di Pandora di fatti e intrighi le cui radici affondano in vicende lontane nel tempo e nello spazio.  
Nanni Cristino è nato a Chieri (Torino). È stato insegnante di Lettere, giocatore di basket, chitarrista swing e mercante di vecchi giocattoli d’epoca. Ha scritto manuali scolastici di Storia per l’editrice DeAgostini, testi teatrali e ha pubblicato i romanzi Gli ultimi abitanti del sottosuolo (Alcheringa, 2013), Sette Navi (Parallelo45, 2017), il giallo africano Popobawa! (LFA Publisher, 2017) e Di notte arrivano i lupi (Nero Press, 2021), terzo classificato al premio letterario Giallo Garda nel 2021.
Vive tra la provincia torinese, le vetture di seconda classe del Tgv e il Marais a Parigi, dove appena può si rifugia a scrivere e a bere pastis. Lo trovate su Amazon o sul sito dell'editore.

Segnalazioni, divagazioni, varie ed eventuali  
 THE OCCULT IN NATIONAL SOCIALISM

In questo trattato completo sull'occultismo nazista, Stephen E. Flowers, Ph.D., narra una storia critica e offre un'analisi dei flussi di pensiero occulti ed esoterici del Terzo Reich e della crescita del nazismo occulto nei movimenti odierni.
Grazie a cinque decenni di ricerca su fonti primarie e secondarie, molte nell'originale tedesco, Flowers esamina le tradizioni simboliche, occulte, scientifiche e magiche che sono diventate le basi da cui sarebbe cresciuto il movimento nazista; descrive in dettaglio le influenze della Teosofia, del Volkismo e del lavoro dei fratelli Grimm, nonché l'influenza della cultura scientifica dell'epoca, di Guido von List, di Lanz von Liebenfels, di Rudolf von Sebottendorf, di Friedrich Hielscher e altri.
Esaminando il periodo successivo alla fondazione del partito nazista nel 1919, e soprattutto dopo che questo prese il potere nel 1933, Flowers esplora le influenze occulte in figure chiave del nazismo, tra cui Adolf Hitler, Albert Speer, Rudolf Hess e Heinrich Himmler; analizza i riferimenti di Hitler alle tecniche magiche nel Mein Kampf, rivelando la loro adozione per creare un ampio corpo di sostenitori e plasmare i pensieri delle masse. Flowers spiega anche i riti e la runologia del nazionalsocialismo, le dimensioni occulte della scienza nazista e la fioritura del cristianesimo nazista, concludendo con uno sguardo alla mitologia moderna e alla presenza di miti esoterici nazisti nei moderni circoli occulti e politici. Lo trovate su Amazon o sul sito dell'editore

Segnalazioni, divagazioni, varie ed eventuali  
 SADISTIC PLEASURE

In Sadistic Pleasures, un giornalista indipendente documenta le storie vere di torture, dolore e spietati abusi psicologici subiti da 14 soldati e civili armeni che sono diventati prigionieri di guerra in Azerbaigian durante la Guerra dei Quarantaquattro giorni nel 2020 per il controllo della Repubblica autonoma di Artakh. Questo libro contiene le loro memorie di prima mano di ciò che accade dietro le linee nemiche, nascosto al controllo delle Nazioni Unite e delle organizzazioni internazionali per i diritti umani.
Le testimonianze di questi coraggiosi prigionieri di guerra rivelano la mentalità degli autori di efferati crimini di guerra durante la seconda guerra del Nagorno-Karabakh: gente comune che è motivata da generazioni di indottrinamento politico all'odio per gli armeni. Espongono un'epidemia internazionale di razzismo e bigottismo dietro questa crisi umanitaria nel mondo turco che deve essere superata attraverso il giornalismo gratuito e la cronaca pubblica prima che la pace possa mai tornare in questo territorio conteso.
Inoltre, queste interviste storiche sono incorniciate da una panoramica storica di come è sorta la disputa sull'Artsakh. Incluso qui è l'antico passato della regione, la riassegnazione della regione all'Azerbaigian da parte di Stalin durante l'Unione Sovietica, la dichiarazione di indipendenza quasi unanime nel 1991, la prima guerra del Nagorno-Karabakh che seguì e i 26 anni di conflitto congelato con l'Armenia da allora. Lo trovate su Amazon.

Segnalazioni, divagazioni, varie ed eventuali  
 IGGY POP: EVERY LOSER

Solo pochi giorni fa, per la precisione nel giorno dell'Epifania, l'inossidabile Iggy Pop ha reso disponibile ‘Every Loser’, il suo diciannovesimo album in studio (nelle vesti di solista) e il suo primo ad essere pubblicato grazie alla partnership tra Atlantic Records e Gold Tooth Records, la nuova etichetta fondata da Andrew Watt, produttore esecutivo multi-platino dell’album e vincitore di GRAMMY Award.
Sono il ragazzo senza camicia che spacca; Andrew e la Gold Tooth lo sanno e insieme abbiamo fatto un album alla vecchia maniera”, ha detto Iggy in una recente dichiarazione. “I musicisti sono persone che conosco fin da quando erano bambini e la musica vi farà impazzire”.
‘Every Loser’ si rifà alle radici primordiali di Iggy pur mantenendo un punto di vista lirico e una tavolozza sonora innegabilmente moderni. ‘Every Loser’ è un album esemplare di rock’n’roll primordiale, una master class nell’arte di scatenarsi con un’intensità ineguagliabile e un’arguzia imperturbabile. Il risultato è 11 brani dell’uomo che ancora una volta in EVERY LOSER si lancia senza paura verso la vita stessa.
Iggy Pop è una fottuta icona! Un vero originale. Il ragazzo che ha inventato lo stage dive… Non riesco ancora a credere che mi abbia permesso di fare un disco con lui. Sono onorato. Non c’è niente di più figo. Questo album è stato creato per essere suonato a tutto volume sul vostro stereo… alzate il volume e aspettate…” dice Andrew Watt.
Da parte mia, uno che ascolta l'iguana sin da ragazzo, non posso che esserne lieto. A settantacinque anni suonati, la mitologica iguana del rock dimostra di essere ancora il numero uno. Alla faccia delle nuove generazioni di musicisti, il più delle volte improvvisati, che raccolgono consensi che non mi riesco a spiegare. ‘Every Loser’ è un album dalle mille facce, come l'artista ci ha ampiamente abituato nel corso della sua carriera, partendo dalla potenza nichilista del periodo Stooges, riconoscibile in 'Frenzy", a melodie blues, come nell'immensa 'Morning Show'. Ma soprattutto c'è 'Strung Out Johnny', un esame senza fronzoli di una vita vissuta sotto il peso della dipendenza: "La prima volta lo fai con un amico / La seconda volta lo fai a letto / La terza volta non ne hai più abbastanza / E la vita va a puttane". 

8 commenti:

  1. Bentornato in azione :-)
    Se può consolarti, anche io ho la sensazione di un peggioramento costante, ma nel mio caso dovuto a situazioni personali che mi hanno fatto passare inosservati i peggioramenti globali.
    Un libro sulla situazione azero-armena mi incuriosisce anche se qui capisco che è molto specifico (comunque preoccupante, e d'altronde l'Azerbaigian è un regime con ottimi legami con la Turchia...)

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    1. No, non mi consola (la frase "mal comune..." l'ho sempre guardata con sospetto) e, anzi, mi dispiace delle situazioni personali che hai/stai affrontando. Per la legge dei grandi numeri il 2023 dovrebbe essere migliore ma meglio dirlo a bassa voce. Bentornato!

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  2. Ciao, ne approfitto per farti un saluto veloce. A presto.

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  3. E' paradossale ma purtroppo è così, ogni anno è sempre peggio e si spera che l'anno nuovo sia migliore, ovvero mai..

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    1. Ti dirò... non sarebbe male una macchina del tempo che mi riporti negli anni Ottanta...

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  4. Interessante il libro su Lovecraft... e buon 2023. Il mio 2022 è finito con il Covid preso alla vigilia di Natale, per peggiorare bisogna impegnarsi...

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    1. Mettila in questo modo: il tuo 2023 è iniziato in crescendo. Buon anno!

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