Gianni, divorziato e senza soldi, si ritrova a dover convivere con un padre che non ama, proprio mentre quest’ultimo sta sviluppando i primi sintomi dell'Alzheimer. Quando il padre inizia a parlare di una figura invisibile che è entrata in casa sua con l’inganno, lo tormenta ogni notte, e gli pone domande sempre più atroci, tutti considerano le sue visioni come semplici allucinazioni dovute alla malattia. Ma con il passare dei giorni strane e inquietanti manifestazioni iniziano a verificarsi. Con l’emergere di ombre misteriose nella loro vita, Gianni è costretto ad affrontare un angosciante interrogativo: e se suo padre avesse ragione?
Il titolo è intrigante quanto basta: una sola parola di tre lettere che inizialmente non dice nulla, ma che potrebbe portare ovunque. Poi c'è la grafica di copertina che, seppur palesemente realizzata da un'intelligenza artificiale (sono tempi duri, questi, per gli illustratori in carne e ossa), fa davvero paura. E lo dico nel senso buono del termine: quegli occhi bianchi e quella bocca irragionevolmente spalancata trasmettono un orrore che, come promette il sottotitolo, dovrebbe essere interiore piuttosto che il contrario. La figura in ombra sullo sfondo ha anch'essa la sua ragion d'esistere, ma lasciamola defilata così com'è, che tanto la si nota poco. La lunghezza del testo, meno di cento pagine, è quella ideale se si cerca qualcosa da iniziare e portare a termine nell'arco della stessa sera, meglio se si è in casa da soli e in una stanza illuminata male. Il prezzo di copertina è infine, oggettivamente, il minimo sindacale per l'impegno profuso e il risultato ottenuto. La trama? Quella l'ho riportata in apertura. E non c'è molto che potrei aggiungere senza correre il rischio di rivelare ciò che non sarebbe bello rivelare.
Al di là dei dettagli, è il tema affrontato il vero punto di forza di questa piccola opera, e, sono certo di non sbagliarmi, anche la molla che ha portato, e sta portando, una moltitudine di appassionati del fantastico nostrano al fatidico click su uno degli store digitali che lo propongono sui loro scaffali.
Con l'Alzheimer, da molti definita la malattia del secolo, fortunatamente non ho mai avuto un granché da spartire: i miei genitori, così come i miei nonni, se ne sono andati tutti nella più assoluta lucidità. Solo la nonna di mia moglie, da quanto ricordo, ne è stata vittima, ma la cosa mi ha praticamente solo sfiorato (l'avrò incrociata una volta o due, una ventina di anni fa, senza mai scambiare con lei nemmeno un saluto). Nonostante ciò l'Alzheimer resta l'ipotesi più terrificante, uno spettro a cui ciascuno di noi, specie passata una certa età, almeno una volta ha di sicuro pensato. Anche perché, da quanto ne so, sebbene ci siano alcuni fattori genetici che potrebbero aumentare il rischio di svilupparla, l'Alzheimer non è affatto una malattia ereditaria, viceversa ci sarebbero stati casi documentati ben prima di quanto non riportino i testi di medicina. Molto più probabile una combinazione di predisposizione, fattori ambientali, alimentazione e stili di vita, tutti aspetti che tendiamo a sottovalutare.
L'idea di Cristiano Fighera è geniale nella sua semplicità: e se dietro una malattia degenerativa che colpisce le capacità cognitive, tra le quali la difficoltà a identificare nomi, volti e luoghi, si celasse qualcosa di sovrannaturale? Se quelle che noi interpretiamo in maniera estremamente semplicistica come allucinazioni fossero in realtà visioni di un mondo extra-dimensionale concesse solo a pochi eletti? Ecco che la questione comincia a farsi raccapricciante, perché là fuori ci sono migliaia, se non milioni, di famiglie che assistono un malato di Alzheimer tra le mura domestiche. È esattamente ciò che accade al protagonista, un uomo divorziato che si ritrova suo malgrado a rientrare nella casa paterna dopo anni di lontananza. L'anziano genitore gli appare subito per quello che è: un uomo solo che tenta di farsi largo tra i piccoli problemi quotidiani e l'avanzare di una malattia che non perdona. Inizialmente le piccole difficoltà del genitore, i suoi piccoli cambiamenti di umore, la sua irritabilità mista ad ansia e depressione sembrano parte di un normale effetto della loro convivenza forzata, ma in seguito alcuni avvenimenti un pelino più significativi sembrano voler spezzare il sottile equilibrio. Il genitore inizia ad accennare a una presenza invisibile che lo tormenterebbe nel corso della notte, una presenza che si fa via via più intraprendente, fino a interagire con la realtà che lo circonda, con i suoi libri, con gli oggetti, con i ricordi di una vita.
È già chiaro dove Cristiano Fighera stia cercando di andare a parare, e lo fa molto bene, bilanciando sapientemente l'atmosfera ansiogena della prima parte con l'esplosione di terrore della seconda. Personalmente, devo sottolinearlo, avrei preferito che la prima parte, quella dove prevale il dubbio, fosse durata di più; non avevo alcuna fretta di veder materializzare una "creatura" che, per quella che è la mia esperienza, nel 90% dei casi manda tutto in vacca. Ma tirando le somme, quella "creatura" (il virgolettato è d'obbligo) non ha snaturato la narrazione, complice forse l'intuizione dell'Autore di inserire un terzo incomodo (il giovanissimo figlio del protagonista, scaricato in quella casa da una madre frettolosa) che aggiungerà un ulteriore e affatto trascurabile elemento al puzzle.
Si legge veramente in una sera, questo "Upa"; uno di quei classici libri "voltapagine" che non puoi piantare lì un secondo nemmeno per correre a pisciare, e che ti cementificano alla poltrona anche se il mattino seguente hai la sveglia alle cinque. Cristiano Fighera ha superato a pieni voti questa sua ennesima prova di maturità artistica e mi auguro che l'asticella olimpica si possa alzare ulteriormente nei suoi lavori futuri.
Cristiano Fighera è nato a Roma nel 1975. Ha scritto fumetti (Terra Inferno, pubblicato in Francia da Soleil, e Song of Azelred, pubblicato da Shockdom in Italia, Francia e Spagna), cortometraggi, testi teatrali (è vincitore del concorso “Nina Scapinello” per commedie in dialetto veneto, nel 2019). Suoi racconti sono presenti in antologie edite da Dunwich Edizioni (La serra trema, Morte a 666 giri, L’ultimo canto delle Sirene, Ritorno a Dunwich 2 e nella serie di novelle Moon Witch), da EseScifi (Esecranda, Esescifi, Sole Morente e Il richiamo di Lovecraft), da Edizioni Watson (Folklore e Horror Storytelling), da Delos Digital (nelle collane Cypunk, Innsmouth e Heroic Fantasy Italia), da Edizioni Hypnos (Strane Visioni 1 e 2 e Strane Visioni Digital), Letteratura Horror, sulla rivista Robot e altri. È uno dei vincitori del torneo letterario Io Scrittore 2023.
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