mercoledì 11 gennaio 2012

Rendo Grazie

LETTERA DI UN MICIO AL SUO VETERINARIO

Ciao Dottori, Amici Miei

Volevo solo salutarvi e dirvi che finalmente qui dove sono ora sto bene. E’ stato un passaggio inevitabile, ho sofferto tanto e sono triste all’idea di non poter più vedere il mio papà, la mia mamma e la mia sorellina Dorina.
Qui però posso finalmente tornare a correre come facevo una volta, saltare su e giù, avanti e indietro, senza provare le fitte ai reni che mi tormentavano tanto. Ci sono tanti altri mici qui e ho persino incontrato il mio cuginetto che mi aveva preceduto l’anno scorso. Ora sono ancora un po’ spaesato ma credo che riuscirò in poco tempo a trovare la mia giusta dimensione.

Vi scrivo per ringraziarvi di tutto quello che avete fatto per me nella mia breve vita terrena. Anche se non lo davo a vedere quando venivo a trovarvi, ho sempre apprezzato molto il vostro aiuto.
Mi avete preso per i capelli un paio di anni fa quando una brutta stomatite mi aveva tolto il gusto di mangiare le mie belle crocchette. Ricordo che mi avevate organizzato un intervento con quella dottoressa di Torino.. come si chiamava.. la Dea. Sono andato fin laggiù un po’ controvoglia, ma alla fine sono guarito e da quel momento il mondo mi è sembrato un po’ più bello.
Non è durata molto, purtroppo. I miei poveri renini già allora cominciavano a fare i capricci e mi hanno tormentato praticamente tutta la vita. A me poi il cibo renale faceva schifo e cercavo di farglielo capire al papà e alla mamma.
Ad ogni modo ci tenevo anche a scusarmi per tutti i capricci che ho fatto quando venivo lì da voi a farmi visitare. Ma sapete com’è, io ero fatto così. Non sono mai stato come quella fessa di mia sorella che si fa fare tutto senza protestare. Lei è come un cervo davanti ai fari delle macchine: quando ha paura si paralizza. Io invece no. Io ho sempre tirato fuori le unghie e i denti… e questo lo sapete bene. Ma non lo facevo per cattiveria o perché mi eravate antipatici. Tutt’altro. Se lo facevo era solamente perché mi divertivo a farlo e mi divertivo a vedervi tutti assieme, che vi avvicinavate in gruppo protetti da guanti da falconiere. Se ci ripenso mi viene ancora da sorridere. Come eravate preoccupati quando i miei genitori vi preannunciavano il mio arrivo. Scommetto che facevate a gara per prendervi un giorno di riposo proprio per evitare la lotta. Ehehehe. Spero che oggi ripensandoci vi venga da sorridere anche a voi. Mi spiacerebbe se così non fosse. A modo mio vi ho voluto bene.

Adesso devo andare. E’ stato un piacere conoscervi.
Mi raccomando, abbiate cura della mia sorellina, così come avete fatto con me.
Ah…per piacere, non dite alla mia mamma e al mio papà che vi ho scritto. Ne sarebbero gelosi.

Ciao e Grazie

ELVIS
2003-2012

1 commento:

  1. Penso che un racconto del genere non sia poi tanto irreale in quanto come sostiene la scienza e le varie religioni,anche gli animali e i vegetali sono esseri dotati di vita come noi esseri umani e di un anima simile alla nostra e quindi potrebbe e uso il condizionale per semplice prudenza,esistere un aldila'anche per loro.Un saluto cordiale a te,Emilio

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