lunedì 13 maggio 2013

Il culto di Lovecraft (Pt.2)

Nell’universo letterario di Lovecraft, antichi semi-dei alieni (la cosiddetta "prole stellare di Cthulhu") scesero dalla costellazione del Cigno e presero possesso della Terra quando la vita era ancora agli albori; furono cacciati oltre la Porta quando la prima razza umana se ne impadronì e, dopo essere rimasti assopiti per milioni di anni in altri mondi o dimensioni, in epoche fuori dal tempo, cominciano a risvegliarsi e a tentare di riprendere possesso del nostro universo. Sono creature che hanno qualche vaga somiglianza con quelle che popolano il mondo acquatico (molluschi, polipi, crostacei e così via), ma la loro biologia e fisionomia non hanno nulla di terrestre. La natura in sé è corrotta e in putrefazione, e la disperazione più nera permea tutto. Le religioni umane non sono altro che pietose bugie create per occultare la vera realtà e i nostri dei non possono competere con questi mostruosi dei alieni, la cui sola menzione può scatenare la follia.
Ma che cosa ha spinto molti a considerare quanto narrato da Lovecraft non il parto di una fervidissima immaginazione, ma addirittura profezie e rivelazioni che denotano una profonda conoscenza di fatti iniziatici ed esoterici noti solo ad una ristretta cerchia di adepti?
Per capirlo bisogna partire dal fatto che Lovecraft nei propri lavori citò opere di magia bianca e nera, ma anche il famoso testo cinese Tao Te Ching (in “Colui che sussurrava nelle tenebre” - The Whisperer in Darkness, 1930) e che talora nei suoi racconti accenna a luoghi, come Lemuria e Mu, che appartengono alla mitologia (reale, questa volta) di molti popoli. Dulcis in fundo, non è possibile citare Lovecraft senza parlare del famosissimo Necronomicon, il testo scritto dall’arabo pazzo Abdhul Alhazred e ispiratogli da forze soprannaturali, al cui interno ci sarebbero formule magiche per evocare le forze diaboliche.
Nel racconto “L’orrore di Dunwich “ (The Dunwich Horror, 1928) si narra che il manoscritto di Alhazred fu “stampato in Spagna nel XVII secolo” in una versione in latino ad opera Ole Worm, conosciuto anche come Olaus Wormius, che finì poi bruciato sul rogo. Uno studioso di nome Ole Worm esistette davvero e visse tra il 1588 e il 1654, ma non v’è prova che effettivamente venne mai in possesso di un’opera accostabile al Necronomicon. Sempre secondo il racconto esiste anche una versione in inglese dell’opera, a cura di John Dee, del 1571. Il manoscritto di Dee a cui egli fa riferimento, però, è privo di titolo e cifrato, quindi si ipotizzò che Lovecraft fosse venuto in possesso di una versione non cifrata dello stesso manoscritto, diversa da quella di Dee. Ma anche queste erano solo congetture.

Per molto, moltissimo tempo si è cercato di identificare il vero Necronomicon. Si dice che, nella versione originale, le pagine e relative rilegature del libro fossero fatte di pelle umana prelevata da corpi di persone uccise dalla stregoneria, che leggere ad alta voce questo libro possa evocare gli spiriti maligni, e che coloro che incautamente lo abbiano fatto siano morte, vittime di orribili incidenti. La sua lettura dovrebbe  essere riservata a profondi conoscitori dell'occulto, e per questo motivo il libro sarebbe disponibile in pochissimi esemplari custoditi sottochiave (ve ne sarebbe uno anche nella biblioteca segreta Vaticana...). Dopo decenni di vane ricerche si è giunti alla conclusione che il manoscritto sia un’invenzione di Lovecraft, che forse nel concepirlo si era ispirato all’Astronomicon di Marco Manilio (uno tra i maggiori poeti di Roma), il più antico trattato latino sull’Astrologia; un’opera, corredata da tavole celesti, in cui si narra dell'origine del mondo riportando opinioni di varie scuole filosofiche, menzionando le proprietà attribuite ai corpi celesti nell’antichità e, quindi, gli influssi che le costellazioni esercitavano sugli eventi umani (in altre parole, gli oroscopi).
Nonostante questo, periodicamente compaiono in libreria opere contenenti le più disparate teorie sull’origine e la localizzazione del manoscritto. Di per sé non ci sarebbe nulla di male in tutto ciò. Ma... Spesso, beffardamente, gli autori (o gli editori?) utilizzano enfaticamente la parola Necronomicon, la scrivono in copertina a caratteri cubitali, a tutta pagina, quasi a voler suggerire all'ingenuo acquirente che sì, sta effettivamente acquistando una copia del famigerato libro, quello che tutti cercano da tempo immemorabile e chissà poi perché, dato che per averlo basta fare un salto alla libreria sotto casa...

Comunque, Necronomicon a parte, diversi studiosi hanno rilevato degli elementi di raffronto tra la mitologia lovecraftiana e la tradizione gnostica, e in particolare con la Merkabah, o Merkavah, una scuola di misticismo ebraico incentrata sulla visione descritta in Ezechiele 1 e che ispirò la Qabbalah. La Merkabah fa riferimento alle visioni del trono-carro divino (il Carro di fuoco) del profeta Ezechiele. Il Carro simboleggia una sorta di via mistica, un veicolo per mezzo del quale si è trasportati, direttamente, nei regni dell’invisibile (e trova corrispondenza nella tavola 7 dei Tarocchi: il Carro, appunto, simbolo del trionfo sulle avversità). Secondo un’altra definizione, meno letterale, la Merkabah è il corpo di luce dell'uomo (una sorta di aura), strettamente legato alla matrice geometrica e vibrazionale.
Gli stessi studiosi hanno rilevato un rapporto tra gli universi, o strati, paralleli di Lovecraft e i “piani esistenziali” della Golden Dawn, l’ordine ermetico ed iniziatico fondato a Londra nel 1886 secondo il quale la realtà agiste su piani diversi, dove esistono forme di vita che non hanno nulla a che fare con la vita umana. Stupisce ancora che genuini cultori dell’occulto si siano appassionati a HPL?
Volendo spendere qualche parola sull’Esoteric Order of Dagon (il cui nome, più che dal racconto “Dagon” del 1917, è derivato dal romanzo “La maschera di Innsmouth” - The Shadow over Innsmouth, del 1931), bisogna fare per prima cosa un importante distinguo.

Uno dei due ordini fu fondato nel 1981 da un giovane di Ashland, Oregon, che fece pubblicare su riviste di occultismo di tutto il mondo un annuncio relativo al “Nascente Eone di Cthulhu”, scatenando l’interesse di numerose persone  che condividevano una visione comune della “gnosi lovecraftiana”. Sul sito dell’Ordine il nome del fondatore indicato è Steven Greenwood, però secondo altre fonti sul web che ho consultato in seguito questa persona si chiamerebbe Paul Prevost. Avendo trovato anche tracce di un Greenwood Esoteric Order of Dagon, o Greenwood EOD, e di un EOD 23, mi era sorto il dubbio che ci fossero due Esoteric Order of Dagon, e difatti non sbagliavo… La situazione si è chiarita proseguendo nelle ricerche.
Il vero nome del fondatore del Greenwood EOD è Paul Prevost, ma quando egli pubblicò il suo annuncio scelse di presentarsi al mondo come “Randolph Carter”, proprio come il personaggio più sviluppato ed articolato di HPL, che appare in almeno quattro dei suoi racconti. Dal 1983 Prevost/Carter, poi, cominciò a farsi chiamare Steven Greenwood. Chiaro, no?
Dalla metà degli anni ‘80 l’Ordine è pienamente operativo tramite una rete di Logge semi-autonome, ognuna delle quali poste sotto il controllo di un Maestro, che a sua volta riporta ad un Amministratore generale (il primo fu Frater Zkauba, alias Steven Greenwood, alias Randolph Carter alias Paul Prevost). Attualmente l’ordine conta membri negli Stati Uniti, in Europa e in Sud America ed ha una struttura di tipo massonico.
CONTINUA

12 commenti:

  1. Me li immagino tutti lì a ripetere: Iä! Iä! Cthulhu Fhtagn!. Certo che HPL l'ha pensata proprio bene, riempiendo di riferimenti e dettagli i suoi racconti. Insomma, si vede che ha lavorato molto (e bene) nel costruire la sua mitologia, al di là degli spunti forniti dai sogni. Attendo la terza parte...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Chissà se HPL aveva un minimo sentore di quello che sarebbe avvenuto negli anni a seguire?

      Elimina
  2. Questi articoli su Lovecraft e sul suo culto mi piacciono molto. Attendo anche io la terza parte!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lieto che ti siano piaciuti. La terza parte arriverà prestissimo.

      Elimina
  3. Lovecraft aveva una fervidissima immaginazione, questo bisogna dirlo, però se non fosse così enormemente spaventoso che un sacco di persone credano reali le sue invenzioni sarebbe quasi commovente la loro dedizione alle opere del Sognatore di Provvidence.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Chi di noi almeno una volta non ha digitato "Necronomicon" in un motore di ricerca nella speranza di trovare ciò che nessuno ha mai trovato?

      Elimina
  4. Che dire, sono stupita da quante cose ignoro su Lovecraft, che pure è uno dei miei autori preferiti...ottimo post, dopo il primo superlativo, ottima continuazione...e attendo la terza parte, grande!

    RispondiElimina
  5. Mi accodo anch'io ai doverosi elogi e attendo la terza parte. Dell'Esoteric Order of Dagon non ne sapevo nulla (hai fatto una interessante ricerca in rete sul "maestro" Randolph Carter alias Paul Prevost)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non ti ho fatto attendere molto, visto? Grazie per i complimenti.

      Elimina
  6. https://eliaspallanzanivive.wordpress.com/2017/07/11/lovecraft-e-la-gnosi-uno-spunto/

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie per il contributo. Non te la prendere, però magari un'altra volta che ne dici di lasciare un nome e due righe di spiegazione, anziché gettare lì un link in mezzo al nulla?

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...