Il mondo che ci circonda è essenzialmente un mistero. Ancora di più lo è la "magia" (non riesco a pensare a un termine più appropriato) che si cela dietro la macchina umana, il suo cervello, il suo sistema nervoso, la fitta rete deputata al trasporto di sangue e di altri fluidi meno "nobili". Sembra che la natura abbia saputo ben dosare gli elementi a sua disposizione senza lasciare una sola parola scritta, un solo indizio che possa aiutarci a capire la logica del nostro stesso funzionamento.
E nel momento in cui l'uomo ha creduto di aver compreso perlomeno il quadro generale, ecco che la sua logica ha dovuto arrendersi di fronte a casi documentati di personaggi, spesso reduci di guerra, sopravvissuti a mutilazioni orrende.
Tra tutti questi, il caso più incredibile è sicuramente quello che ha avuto come protagonista una certa Olga Hess, una ragazza di circa vent'anni che perse letteralmente la testa in un terribile incidente ferroviario occorsole in Svizzera nel 1937.
Sono certo che non oserete mai credere alle mie parole qualora vi dicessi che la scienza medica, per quanto approssimativa, sia stata in grado, ottant'anni fa, di preservare la vita in un corpo decapitato.