Dopo le letture e gli ascolti, eccoci a chiudere questo breve ciclo di "best of" con le visioni di un anno, vale a dire i cinque film che, più di tanti altri, hanno deliziato le mie serate sul divano. Non solo sul divano, a dire la verità, visto che lo scorso anno, a causa del noto trasloco, mi sono speso ridotto a guardare cinema, in posizioni impossibili, sullo schermo di questo stesso computer.
La selezione di cinque titoli in questo caso è stata molto più ardua, sia perché usufruisco molto più della settima arte di quanto non faccia di tutte le altre, per ovvi motivi legati al tempo libero, sia perché da ormai diversi anni ho preso l'abitudine a segnare su un calendario i titoli dei film visti, il che mi permette di riportare rapidamente alla memoria i momenti più emozionanti ma anche, ahimé, certe cose che avrebbero meritato di venir dimenticate.
So benissimo che esistono mezzi molto più tecnologici di un calendario di carta, e qualche anno fa avevo anche provato a creare un mio profilo su Letterboxd, che in sostanza serve esattamente a ciò, ma poi nella pratica la sola idea di doverci mettere più di due secondi (per scrivere una cosa che non ne richiede di più) mi ha scoglionato. L'unico problema con i calendari è che una volta trascorso l'anno vengono "archiviati" in un cassetto o sul fondo di qualche armadio e che, per motivi che non mi spiego, da questi vengono fagocitati. Dovrebbero essercene in giro per casa, a memoria, non meno di cinque o sei, ma porco diavolo se riesco a trovarne uno solo di quelli vecchi. Mi affretto quindi a tirare giù qualche titolo da quello del 2018 prima che anche quest'ultimo segua il misterioso destino di tutti gli altri. Pronti? Via!
La selezione di cinque titoli in questo caso è stata molto più ardua, sia perché usufruisco molto più della settima arte di quanto non faccia di tutte le altre, per ovvi motivi legati al tempo libero, sia perché da ormai diversi anni ho preso l'abitudine a segnare su un calendario i titoli dei film visti, il che mi permette di riportare rapidamente alla memoria i momenti più emozionanti ma anche, ahimé, certe cose che avrebbero meritato di venir dimenticate.
So benissimo che esistono mezzi molto più tecnologici di un calendario di carta, e qualche anno fa avevo anche provato a creare un mio profilo su Letterboxd, che in sostanza serve esattamente a ciò, ma poi nella pratica la sola idea di doverci mettere più di due secondi (per scrivere una cosa che non ne richiede di più) mi ha scoglionato. L'unico problema con i calendari è che una volta trascorso l'anno vengono "archiviati" in un cassetto o sul fondo di qualche armadio e che, per motivi che non mi spiego, da questi vengono fagocitati. Dovrebbero essercene in giro per casa, a memoria, non meno di cinque o sei, ma porco diavolo se riesco a trovarne uno solo di quelli vecchi. Mi affretto quindi a tirare giù qualche titolo da quello del 2018 prima che anche quest'ultimo segua il misterioso destino di tutti gli altri. Pronti? Via!