lunedì 2 maggio 2022

Orizzonti del reale (Pt.34)

LA PRIMA PARTE SI TROVA QUI

La dissertazione dei McKenna si sposta quindi sui meccanismi molecolari e biochimici del sistema nervoso: la funzione dei neurotrasmettitori e la loro probabile natura chimica, le somiglianze e le relazioni strutturali tra neurotrasmettitori e alcuni allucinogeni, le teorie che suggeriscono che i farmaci possono funzionare come falsi trasmettitori, le possibili origini endogene di alcuni tipi di disfunzioni enzimatiche (gli allucinogeni possono sorgere in modo endogeno). Ciò li porta a discutere del possibile ruolo della ghiandola pineale come meccanismo di regolazione del sistema nervoso e come causa o concausa dell'origine degli allucinogeni endogeni, per poi citare la questione dell'azione del farmaco nel sito del recettore, partendo dalla teoria di John R. Smythies di un possibile sito recettore dell'RNA o della ribonucleoproteina. La conclusione è un loro nuovo modello teorico, che si basa sull’assunto che tutto ciò che sperimentiamo come pensiero o coscienza ha la sua base fisica nei fenomeni quantomeccanici. Questo sarebbe possibile grazie all'intercalazione di neurotrasmettitori: il rapido legame e distacco degli intercalatori avrebbe tra le sue conseguenze una rapida torsione e srotolamento dell'elica che creerebbe un'oscillazione vibratoria della macromolecola all'interno del campo elettrico alla sinapsi, che a sua volta genererebbe una forma d'onda elettromagnetica. La pineale potrebbe funzionare come trasduttore per la rilevazione di ESR in un meccanismo di tipo feedback; e potrebbe agire come un'antenna, rilevando un'onda portante elettromagnetica modulata e convertendola in un modello spaziotemporale modulato di impulsi nervosi, proprio come una radio converte le onde elettromagnetiche in suono. Naturalmente, la spiegazione del libro è meglio articolata e molto più dettagliata, ma poiché si tratta di una materia per me molto ostica, vi lascio il piacere di scoprirla da voi, se mai avrete voglia di cimentarvi con questo testo.

Ma torniamo all’esperimento de La Chorrera: abbiamo trovato nell'olografia una possibile spiegazione alle visioni avute dai Mckenna durante l’esperimento, e in generale anche a una delle peculiarità dell’ayahuasca, cioè il fatto di generare sovente visioni di aure viola e allucinazioni virate sul blu scuro. In base a quanto sopra esposto, sembra che l’ayahuasca consenta di vedere a lunghezze d’onda ultraviolette e che questa sostanza possa essere visibile solo nella parte ultravioletta dello spettro. La triptamina, inoltre, genera spesso un fenomeno uditivo particolare, un tono armonico debole di tonalità e frequenza variabili che sembra emanare dall’interno del proprio cranio e aumenta gradualmente di volume, assumendo una qualità elettrica e ronzante che somiglia al sibilo del vento o allo scorrere dell’acqua. 

I Mckenna ipotizzarono che questo suono fosse causato dalla metabolizzazione delle triptamine e cercarono di riprodurlo: “Abbiamo ipotizzato che il tono sia direttamente causato dal metabolismo delle triptamine all'interno della matrice cerebrale e che si tratti della risonanza dello spin degli elettroni delle molecole di triptamina metabolizzanti all'interno del sistema nervoso, in qualche modo amplificata a livelli udibili. Abbiamo scoperto che era possibile imitare da vicino questi toni con la voce, riproducendo toni vocali armonici che si sono rapidamente adattati ai suoni interni mentre si spostavano dalla gamma udibile a quella ultrasonica. Utilizzando questa conoscenza, è stato possibile produrre un suono vocale che sembrava amplificare i toni armonici percepibili all'interno del cranio. La riproduzione vocale dei suoni sembra basarsi su specifici effetti delle triptamine sui nervi motori, in particolare quelli che governano i muscoli facciali e vocali. Come con l'ayahuasca, generalmente si sente un suono interiore che molto spesso innesca un'esplosione spontanea di vocalizzi imitativi, notevolmente diversi da qualsiasi linguaggio convenzionale o espressione facciale umana. Sembra che le triptamine possano innescare una sorta di increspatura dei muscoli facciali che riesce a produrre un'onda di pressione modulata vocalmente.” (Invisible landscape: mind hallucinogens and the I CHING, cap. 6).
Questo suono, secondo loro, può effettivamente diventare visibile, come se si spostasse nello spettro visibile o inducesse un’eccitazione vibratoria dell’aria tale da influenzare la diffrazione della luce. Si tratterebbe quindi a tutti gli effetti di un’onda elettromagnetica, benché generata da un suono.

Secondo McKenna, lui e il fratello a La Chorrera raggiunsero uno stato che si potrebbe definire di schizofrenia, seppure dalla fenomenologia anomala perché, per esempio, ebbero visioni condivise (anche, a dir loro, per mezzo della telepatia); infine, decretò che quanto da loro sperimentato era stato un vero e proprio viaggio sciamanico ai confini della dimensione spazio-temporale terrestre (e d’altra parte, abbiamo già visto i McKenna vedevano tra lo sciamano e lo schizofrenico molte analogie). Lo scollegamento dalla realtà con il tempo scomparve, ma l’esperimento ebbe effetti anche a lungo termine, perché portò a galla un immaginario inconscio riconducibile a diversi temi di natura archetipica di cui il principale, quello della trasformazione, era legato all’influenza dell’entità aliena che avevano incontrato durante le visioni, quasi questa fosse una sorta di antropologo che offra a una civiltà più arretrata le chiavi del progresso. Questa perdurante influenza fu ciò che spinse McKenna a studiare la sequenza King Wen dell’I Ching: McKenna si convinse che questo testo fosse la chiave per comprendere il messaggio dell’entità aliena, e che avrebbe portato allo svelamento del destino della specie umana; perché lo sciamano è anche un oracolo, e come ben sappiamo l’I Ching è innanzitutto uno strumento di divinazione. E con questo siamo giunti alla seconda parte del libro, che nella mia ingenuità credevo essere più abbordabile, di più facile comprensione, semplicemente perché l’argomento è più nelle mie corde di quanto non lo siano la fisica o la biologia. Quanto mi sbagliavo!

2 commenti:

  1. Non sono un esperto in materia, però so che in effetti il nostro cervello "funziona" anche in base a reazioni chimiche e che, per dire, chi soffre di malattie tipo la schizofrenia da un punto di vista materiale è vittima appunto di reazioni chimiche "errate" nel proprio cervello. Supporre che esse facciano riferimento a qualcosa di più ampio è ovviamente un discorso più complesso e al momento - credo - solo ipotetico.

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    1. L'intero organismo umano è una fucina di reazioni chimiche, non si vede perché per il cervello dovrebbe essere diverso...

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