domenica 16 novembre 2025

Viaggio al termine della notte

“La vera sconfitta in tutto è di dimenticare e specialmente ciò che ci ha fatto crepare, e crepare senza capire sino a qual punto gli uomini siano cani. Quando usciremo da questo crogiuolo, non occorrerà fare i furbi, ma nemmeno dimenticare; occorrerà raccontare tutto senza cambiare una parola, tutto quello che c’è di piu schifoso negli uomini; e poi morire e scendere nella tomba. Come lavoro, basta, per una vita intera..”
(Louis- Ferdinand Céline) 

Sono anni che questa recensione si stava scrivendo nella mia testa: forse l’ho iniziata ancora prima che questo blog aprisse i battenti, un milione di anni fa, quando vidi per la prima volta questa meravigliosa copertina della prima edizione Corbaccio datata 1992 nella vetrina di una libreria, al tempo della sua uscita. Senza saper nulla di nulla, né dell’autore né della trama, mi feci catturare dal titolo e iniziai a fantasticarci sopra. Uno o forse due tra i miei amici dell’epoca pare lo avessero già letto (o almeno così divenao), ma non volli indagare più di tanto e iniziai il mio percorso di scoperta di Louis-Ferdinand Céline in completa autonomia, spinto non solo ovviamente da un titolo e una copertina, ma dal fatto che quello era l'uomo che fece dire a Charles Bukowski, mentre leggeva appunto il Voyage, "Céline mi ha fatto vergognare di quanto sia scarso io come scrittore rispetto a lui". (1) 

venerdì 31 ottobre 2025

La casa del terrore

E siamo anche quest'anno arrivati a festeggiare la notte di Halloween! Sarò sincero: sono arrivato a un punto che anche Halloween mi fa l'effetto del Natale, ovvero non vedo l'ora che passi, con tutti i suoi cliché e gli articoli a tema che impietosamente strabordano dagli scaffali dei supermercati. 
Così quando la solida masnada di blogger mi ha chiesto se mi avrebbe fatto piacere partecipare a un'iniziativa di massa, ero quasi tentato di declinare l'invito. Halloween, e non credo qualcuno lo possa negare, è più che altro una sagra di paese, dove della paura, che è il sentimento che dovrebbe prevalere, non c'è alcuna traccia. Halloween è solo una parodia che la paura tende non tanto a esorcizzarla, quanto a sbeffeggiarla, è una ricorrenza che fa a pezzi un sentimento da molti ritenuto serissimo e se ne prende gioco, sia del tema che dei suoi appassionati. Detto in altro modo è come se qualcuno mi venisse a dire: "Ehi, smettila di credere in ciò a cui credi e concentrati sulla (nostra) realtà". 

venerdì 24 ottobre 2025

Kuno. Un figlio degenere

Nel 1967 la poetessa e scrittrice tedesca Renate Rasp (1935-2015) pubblicò il suo romanzo d’esordio “Kuno. Un figlio degenere” (Ein ungeratener Sohn), che comparve in Italia l’anno seguente per Mondadori nella traduzione di Bianca Cetti Marinoni come “Un figlio degenere”. Da quel momento l’opera, molto criticata in patria, qui da noi venne presto dimenticata, finché quest’anno la piccola casa editrice indipendente Storie Effimere non ha deciso di recuperarla e di proporla, in una nuova traduzione a opera di Silvia Amalia di Cocco, con il suo titolo originale, per esteso. 
Piccolo inciso: il catalogo di Storie Effimere mi sembra molto interessante e non escludo che si torni a parlarne da queste parti. Fine dell’inciso. 
A quasi un anno di distanza dal post dedicato a un libro di Anna Seghers torno a occuparmi di letteratura tedesca, la quale - non tanto imprevedibilmente - si rivela ricca di gemme nascoste, come questa - anche se, a essere onesto, non sono del tutto stupito che il libro non abbia trovato tra i suoi lettori un gran numero di fan, perché la storia è davvero scioccante e difficile da digerire.
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