Non so che dire. Era un bel po’ che non mi accomodavo davanti allo schermo davanti a un bel film
di zombi. Questo principalmente per il fatto che non ho più grandi speranze di trovare materiale
abbastanza buono là fuori che possa spingermi serenamente a premere il tasto play.
Voglio dire,
non che mi dispiaccia, nelle sere in cui la mia priorità è spegnere il cervello, assistere all’ennesima
carneficina non-morta, ma un minimo di novità ogni tanto mi piacerebbe che ci ci fosse. Non dico
di originalità, perché quella ormai non la vedo probabile, ma perlomeno un particolare, anche
secondario, che mi strappi un’emozione, fosse anche una risata, e che mi faccia dire che non tutto
quello che ho visto è da buttare nel cesso.
Negli ultimi anni ho tirato lo scarico innumerevoli volte e
senza alcun rimorso, eccezion fatta per un paio di pellicole a tema zombi di provenienza asiatica
che sono state in grado di aggiungere un pizzico, ma giusto un pizzico, di sale sull’insalata. Penso
alla zombi-comedy giapponese “Zombie 100. Cento cose da fare prima di non-morire” (Zom 100:
Bucket List of the Dead, 2023), tanto per fare l’ultimo esempio in ordine cronologico, ma potrei
citarne altre.