lunedì 14 ottobre 2024

La Grande Abbuffata: scorpacciate da paura (Pt.4: vampiri)

Il sangue è la vita!” (Dracula, Francis Ford Coppola) 

Abbiamo parlato di zombi e di cannibali, e va bene, ma perché inserire un capitolo anche sui vampiri? Cos’hanno a che fare tali creature con questo speciale a tema gastronomico? Purtroppo, nel lungo elenco dei disturbi alimentari tipici di quest’epoca non bisogna dimenticare quello forse più singolare. Sto parlando della cosiddetta Sindrome di Renfield (*), nota anche come ematolagnia o più comunemente come vampirismo clinico, ovvero una parafilia nella quale l'eccitazione sessuale è associata al bisogno compulsivo di ingerire sangue. Per chi ne soffre, l’ematolagnia è un’esperienza molto più profonda e intensa dell’atto sessuale, che termina nel momento dell’orgasmo. Ingerire il sangue del partner, al contrario, soddisfa il desiderio di entrare in comunione con il partner per un tempo virtualmente infinito. Il partner, attraverso il sangue, viene ingerito, posseduto, inglobato, per sigillare in questo modo un rapporto indissolubile, attraverso un meccanismo simile a quello per cui i guerrieri di un tempo ingerivano, possedevano e inglobavano i nemici vinti in battaglia per assorbirne le migliori qualità.

venerdì 11 ottobre 2024

Fuori Speciale: Charlie Chaplin girò il primo vero film cannibalico della storia del cinema?

“Fuori speciale” è una serie di articoli che vengono scritti di getto nel periodo di pubblicazione dello speciale “La grande abbuffata”. Pur non essendone parte integrante, ciò che viene qui trattato ruota intorno all’argomento principale senza spezzarne il filo logico. Si tratta, in estrema sintesi, di piccoli approfondimenti che non hanno trovato posto nella struttura principale. “Fuori speciale”, in uscita tutti i venerdì, non è una lettura necessaria alla comprensione degli articoli de “La grande abbuffata” (che usciranno invece il lunedì), è viceversa una lettura che può essere ignorata o rimandata, a vostro piacimento. 

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In precedenza, all’interno di questa piccola serie di post “fuori speciale” mi è capitato di cercare l’ispirazione in film importanti, alcuni dei quali veramente mitici, e in film assolutamente discutibili che un pochino mi vergognavo perfino di conoscere. Il film da cui prendo spunto per il post di oggi appartiene alla prima categoria, e in questo preciso caso il termine mitico è forse addirittura riduttivo.

lunedì 7 ottobre 2024

La Grande Abbuffata: scorpacciate da paura (Pt.3: altri cannibali)

In Italia il cannibalico ha segnato l’esigenza di rappresentare la morte in modo più evidente e realistico di pari passo a quanto avveniva nel paese ed echeggiava sui quotidiani e in tv, tramutandosi nella valvola di sfogo dalla realtà degli anni di piombo. 
In precedenza, il cinema ci aveva regalato, con il gotico, storie in cui la vita e la morte si intrecciavano, passioni e sofferenze sopravvivevano alla morte e qualche volta gli amanti restavano uniti anche nell’oltretomba, ma più spesso uomini ammaliati da seducenti e sensuali figure femminili, veicolo di orrori indicibili, finivano per preferirgli il più rassicurante richiamo del focolare domestico. Queste tendenze saranno sconfessate già dalla metà degli anni ‘60 dal giallo all’italiana e dallo spaghetti western, ma soprattutto dai nuovi filoni come il mondo-movie, cioè il documentario etnografico, e il cannibalico. 
Quello dei mondo-movie è un cinema manicheo che contrappone lo scontro ideologico fra civiltà e barbarie, cioè fra noi e “loro”, dimenticando, per citare Cioran, che “il «civilizzato» è un uomo finito quando si lascia affascinare dal barbaro”. Si delinea anche ben presto come cinema manipolatorio, che mescola il vero e il falso: animato dalla curiosità verso tutto ciò che è strano ed esotico, finisce per ricercare ciò che di peggio c’è al mondo, in particolar modo nel cosiddetto terzo mondo, e per ricorrere alla spettacolarizzazione del sesso e della morte (una tendenza che contagerà anche la televisione). 
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