“Il sangue è la vita!” (Dracula, Francis Ford Coppola)
Abbiamo parlato di zombi e di cannibali, e va bene, ma perché inserire un capitolo anche sui vampiri? Cos’hanno a che fare tali creature con questo speciale a tema gastronomico? Purtroppo, nel lungo elenco dei disturbi alimentari tipici di quest’epoca non bisogna dimenticare quello forse più singolare. Sto parlando della cosiddetta Sindrome di Renfield (*), nota anche come ematolagnia o più comunemente come vampirismo clinico, ovvero una parafilia nella quale l'eccitazione sessuale è associata al bisogno compulsivo di ingerire sangue. Per chi ne soffre, l’ematolagnia è un’esperienza molto più profonda e intensa dell’atto sessuale, che termina nel momento dell’orgasmo. Ingerire il sangue del partner, al contrario, soddisfa il desiderio di entrare in comunione con il partner per un tempo virtualmente infinito. Il partner, attraverso il sangue, viene ingerito, posseduto, inglobato, per sigillare in questo modo un rapporto indissolubile, attraverso un meccanismo simile a quello per cui i guerrieri di un tempo ingerivano, possedevano e inglobavano i nemici vinti in battaglia per assorbirne le migliori qualità.