lunedì 4 novembre 2024

Traditi dalla fretta #43

E finalmente lo Speciale "La Grande Abbuffata" ce lo siamo lasciati alle spalle. Non ne potevo più e, immagino, lo stesso sarà stato anche per voi. Un'impresa così ardua non credo si ripeterà, anche perché monopolizzare in questo modo questo spazio ha chiaramente avuto delle conseguenze su tutto il resto, a partire dal fatto che su questo blog ho clamorosamente bucato la ricorrenza di Halloween, che è sempre stata l'occasione per parlare di qualche horroraccio di serie zeta (non che mi servano occasioni particolari, visto che bene o male di horror ne parlo di continuo, ma sarebbe stato bello farlo quel giorno lì).
La nota positiva è questa forzata iper-produttività mi ha permesso di tornare a un livello di pubblicazioni (inteso come numero di post usciti in un anno) che da queste parti non si vedeva da diversi anni. Ma non vi preoccupate: la tendenza al ribasso riprenderà di sicuro nel 2025. Anzi, diciamo pure che è già ripresa, visto che è subito venuto a mancare il "fuori speciale" del venerdì.
A questo punto non resta che provare a tornare alla normalità e ripartire da un nuovo episodio di "Traditi dalla fretta" mi pare la cosa più ovvia, anche perché di cose che mi sono perso in questi mesi, per colpa appunto della fretta di rispettare le scadenze dello Speciale, ce ne sono state a milioni. 

lunedì 28 ottobre 2024

La Grande Abbuffata: epilogo

La parola cibo, dal latino cibus, indica tutto ciò che serve da nutrimento per il corpo”, scrissi nell’articolo introduttivo di questo speciale. E dissi anche, non ricordo se usando esattamente queste parole, che “anche lo spirito va nutrito” perché “così come il cibo è il nutrimento del corpo, l’arte è il nutrimento dello spirito”. Il cinema è oggi la forma d’arte più popolare non solo per le sue caratteristiche intrinseche (non occorre una preparazione culturale specifica per apprezzare la maggior parte dei film, anche se magari non se ne coglieranno tutte le sfumature), ma anche a causa della diffusione prima del televisore (negli anni Sessanta) e più recentemente delle numerose piattaforme di streaming che hanno relegato la visione dei film su grande schermo a un evento occasionale.

venerdì 25 ottobre 2024

Fuori Speciale: tempi moderni

“Fuori speciale” è una serie di articoli che vengono scritti di getto nel periodo di pubblicazione dello speciale “La grande abbuffata”. Pur non essendone parte integrante, ciò che viene qui trattato ruota intorno all’argomento principale senza spezzarne il filo logico. Si tratta, in estrema sintesi, di piccoli approfondimenti che non hanno trovato posto nella struttura principale. “Fuori speciale”, in uscita tutti i venerdì, non è una lettura necessaria alla comprensione degli articoli de “La grande abbuffata” (che usciranno invece il lunedì), è viceversa una lettura che può essere ignorata o rimandata, a vostro piacimento. 

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Dopo l’ultimo post dedicato lunedì scorso al cinema di Švankmajer, che sicuramente migliaia di lettori avranno letto avidamente, e prima dei titoli di coda su questo monumentale Speciale, che andrà in scena dopo il weekend, è il momento di qualcosa di più rilassante. In fondo questo è un “fuori speciale”, e in questi lunghi mesi solo raramente sono stati affrontati argomenti particolarmente complessi. 
Lo spunto per quest’ultimo “intermezzo” l’ho preso da quel post su Charlie Chaplin pubblicato poche settimane fa. Mia moglie, dopo averlo letto, mi dice: “Ehi, ti sei dimenticato di citare quell’altra scena…”. E lì mi si è accesa una lampadina. 
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