martedì 10 gennaio 2017

MMXVII, Overture

Cari amici vicini e lontani, buon anno! Mi riaffaccio nella blogosfera quando ormai gennaio è a metà del suo corso o quasi, come del resto è mia abitudine. Non posso dire di essermi riposato molto durante queste feste, ma ora che Natale è passato e siamo nell’anno nuovo ho l’illusoria sensazione che l’inverno stia anch’esso per finire e che con esso le prospettive della mia vita si passano colorare dei colori della primavera. Ma torniamo a noi, perché è tempo di bilanci e buoni propositi, anche se all’acqua di rose. Più che classifiche ed elenchi, aspettatevi qualche pensiero sparso sul mio 2016 e sul mio 2017.

Il lavoro.
Partiamo da qui perché, volente o nolente, è uno dei punti cardine della mia vita. Il 2016 è stato un anno pesante, un anno in cui la cosiddetta "pagnotta" mi è costata parecchio. Mi è stato chiesto di tutto e di più, sono stato spedito in trasferta più volte e più a lungo degli anni precedenti. Tutto ciò non è solo stancante (ad esempio non riesco più, come una volta, a stare in piedi ore e ore, magari per giorni di fila, senza che la mia schiena ne risenta), ma mi priva anche di una larga fetta del mio tempo libero. Mi sento defraudato di una parte della mia vita e il pensiero che il 2017 si possa preannunciare anche peggiore dell’anno appena concluso non è confortante. 
Sono consapevole che il solo fatto di poter avere un lavoro stabile, di questi tempi, fa di me un privilegiato, ma non sempre ce la faccio a gestire lo stress a cui vengo sottoposto di continuo, scadenze che si susseguono e che sempre più spesso si sovrappongono, interminabili riunioni nelle quali non si fa altro che discutere di ovvietà, girando attorno ai problemi senza mai raggiungere una soluzione, orde di furbetti che tentano in tutti i modi di scaricarmi addosso il loro lavoro, sbandierando le loro ridicole esigenze, come se il loro tempo fosse più prezioso del mio. E quel dannato telefono aziendale che non tace nemmeno nei giorni di festa, come se il mio Natale o il mio Capodanno non fossero altrettanto importanti di quelli degli altri. 
Io sono uno che somatizza parecchio e quando sono stressato dormo poco e male e mi piombano addosso tutti gli acciacchi di questo mondo, perciò pensate a come può essere stato il mio 2016 dal punto di vista psicofisico… A volte sogno di essere un bibliotecario, perennemente immerso nel buio e nel silenzio, circondato solo dalle cose che mi interessano e lontano dal logorio della vita moderna, come diceva quel tale pubblicizzando un digestivo molto tempo fa. Per fortuna nella vita ci sono anche altre cose... 

Gli affetti. 
C'è Simona nella mia vita, e questo è indiscutibilmente l'aspetto più importante. Il prossimo anno sarà il ventesimo che trascorriamo assieme, la metà dei quali sotto lo stesso tetto. Detta così sembra un’enormità, ma vi assicuro che non lo è. Sembra ieri quando ci siamo incontrati e quasi nulla è cambiato da quel giorno. Indiscutibilmente il nostro rapporto si è evoluto, è maturato, ma ciò non significa che siamo meno innamorati l'uno dell'altra. Simona è il mio amore, la mia amica, la mia alleata, la persona la cui assenza, anche se solo momentanea, mi priva dell'aria. Simona, che è anche la blogger che si cela nell'ombra di Obsidian Mirror, lasciando a me oneri e onori. Simona, che è anche esimia collega di lavoro, l'unica che rispetto all'interno di quella tana di lupi e l'unica di cui sono certo di potermi fidare. E affidare. E confidare. 
A completare il quadretto familiare c'è l'inossidabile Pierina, che negli ultimi tempi si è trasformata dalla gatta terrorizzata che era alla regina assoluta del divano. Piccola, cicciottella, con qualche problemino di deambulazione e i tanti acciacchi che la tormentano sin dalla nascita, ha fatto del suo meglio per riempire il vuoto cosmico lasciato dalla prematura scomparsa della Dori e di Elvis, i pelosi che, sullo stesso divano, l'hanno preceduta. 
La mia mamma, ottantacinque anni, vedova da venti, che continua ad amare intensamente la vita, vincendo una dopo l'altra tutte le sue battaglie contro la sfiga. A volte è un po' un martelletto, questo va precisato, ma sono quelle piccole cose sulle quali alla fine si passa tranquillamente sopra. I miei suoceri, i miei cognati e i miei nipoti, che sono oggi la mia famiglia, la migliore che potessi mai sognare di avere. E i miei amici, quei pochi che oramai mi sono rimasti dopo che la vita di ciascuno si è incanalata su binari diversi.

Tito Salomoni - The Maze of Life, 1979


Le mie passioni. 
C’è stato un tempo, neanche così remoto, in cui il cinema aveva catalizzato tutta la mia attenzione: guardavo almeno un film al giorno, alternando nuove visioni a recuperi di vecchi film mai visti o visti anni prima. Questo periodo è durato un paio d’anni, forse più, ma era ovviamente destinato a finire. Il mio 2016 è stato un anno parecchio sotto la media, cinematograficamente parlando, e ancor di più se parliamo di film visti in sala, che si possono contare sulle dita di una sola mano. Il fatto che il grande schermo più vicino disti qualche decina di chilometri da casa mia non aiuta, così come il fatto che i film che più vorrei vedere non sempre vengono proposti. 
Per uno strano scherzo del destino, i miei film dell’anno sono però proprio fra questi: The Neon Demon: magnifico film, ipnotico, fiabesco, esoterico, archetipico… so che molti non lo hanno apprezzato, ma io l’ho trovato talmente ricco di simbolismi che non sono nemmeno sicuro di averli colti tutti. Singolare il fatto che quella sera eravamo in due in sala a vederlo, io e Simona in una sala desolatamente vuota. The Witch: non solo un horror, ma decisamente disturbante e con un finale d’effetto. Stavolta non eravamo solo in due, ma gli spettatori erano comunque pochissimi e perlopiù distratti. Che dire, magari sono io che sono strano, ma nonostante i ritmi lenti il film non mi ha mai annoiato. 
Se con il cinema ho rallentato i ritmi, questo ha avvantaggiato i miei ritmi di lettura, sebbene io sia ancora lontano dal riuscire a leggere quanto vorrei. Negli scorsi dodici mesi ho letto tanti bei libri, ma il libro dell’anno per me è uno e uno solo: Malpertuis, il capolavoro di Jean Ray che è stato appena riproposto nella collana Urania a quasi trent’anni dalla sua prima edizione (non che questa sia introvabile, ma i prezzi sul mercato dell’usato non sono esattamente dei più economici). Da quando ho saputo della sua imminente uscita, la scorsa estate, ho atteso febbrilmente dicembre per potermi procurare la mia copia e metterla in cima alla mia lista di letture. Alla fine ne ho prese due copie, una delle quali subito incelofanata sottovuoto per proteggerla dagli effetti del tempo. È un testo breve che ho letto in un paio di giorni ben prima della fine dell’anno: sto anche pensando di parlarne qui sul blog, magari accostando la recensione del libro a quella dell’omonimo film di Harry Kümel, ma riuscire a farlo senza spoilerare è veramente difficile. Vedremo. 
Fumetti non pervenuti. Mi vergogno a dirlo, ma quest’anno i fumetti da me letti si contano davvero sulle dita di una mano: non solo serie nuove o già avviate, come quelle supereroistiche, ma anche storie singole e autoconclusive. Sono anni che non ho più modo di frequentare le fumetterie di Milano, ma non cerco scuse: quella che è venuta meno è forse la voglia di cercare, approfondire, scegliere. Per non sprofondare nell’apatia più totale dovrei forse assumere un/a personal shopper, oppure riprendere a leggere con regolarità blog specializzati in fumetti come facevo un tempo. 

Il blog.
Per quanto riguarda infine il blog, non ho molto da aggiungere a quanto ho già detto poco tempo fa: nonostante gli inevitabili momenti di stanchezza, il blog è vivo e vegeto, anche se il desiderio di variare un po’ i contenuti a volte cozza con la mia naturale propensione a crogiolarmi nella routine. Se proprio devo esprimere un proposito, quello è di riuscire a incanalare meglio le mie energie: in passato ho scritto fin troppi post che non sono mai stati pubblicati, perché cambiavo idea o il risultato finale non mi soddisfaceva. Tuttavia, man mano che il tempo passa ho sempre meno tempo da dedicare alla stesura degli articoli, perciò che si tratti di singoli post o di serie di post, d’ora in poi vorrei dedicarmi solo a ciò che sono sicuro di riuscire a portare a termine in tempi decenti e con la giusta attenzione e competenza. I progetti già avviati, ovviamente, proseguiranno il loro percorso già in questo mese di gennaio. Nel frattempo ho già qualche frammento di idea su quello che potrebbe diventare lo speciale di aprile, appuntamento ormai divenuto irrinunciabile da queste parti. Ci sarebbero molte altre cose da dire, ma so che non avete davvero voglia di leggerle (né io di scriverle). Vi interessa una lista esaustiva dei miei impegni passati e futuri, dei miei contrattempi e delle mie sfighe? No? Appunto. Del resto, molto probabilmente sono molto simili a quelli che capitano anche a voi ogni giorno. Dunque, la chiudo qui. Da domani si torna alla normalità, con la solita programmazione randomica e del tutto umorale e alla faccia delle regole del buon blogging ^_^’ A presto!



30 commenti:

  1. Grazie di aver condiviso parte della tua vita e aspetto di scoprire quanto sarà "randomica" la tua programmazione ;-)

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    1. Non lo faccio spesso ma alle volte ci sta. Rimpiango solo di non averlo fatto prima. Bentornato, by the way...

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  2. Non ti dico nulla, non aggiungo nulla. Mi godo solo questa bella esternazione, vivaddio, siamo carne e sangue, umori e amori. Il cervello senza anima e afflato è solo una centralina elettrica. Buon tutto.

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    1. Carne e sangue, umori e amori... sembrano quasi parole di De André ma sono sicuro che in questo caso sono le tue. Grazie.

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  3. Bentornati (plurale voluto eh) ^_^ Le complicazioni a mio parere stanno aumentando un po' per tutti... occorrono nuove forze ed energie, da qualche parte si troveranno, ne sono certa.
    Buon tutto ^_^

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    1. Le energie si possono e si devono trovare. Il primo che potrebbe risentire di un nostro crollo sarebbe di sicuro il blog, ed è un'idea che proprio non mi attira. Buon tutto anche a te!

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  4. Ci eravamo già ritrovati sul mio blog ma son contento di poter tornare a leggerti anche qui, nello spazio ufficiale.
    Io sono uno di quelli a cui "The Neon Demon" proprio... non sono neanche riuscito a completare la visione. Per fortuna mi sono presto rifatto con "Toni Erdmann" :-)
    Quindi a dicembre è uscito un Urania con "Malpertuis"? Che splendida notizia che mi dai. Da domani corro a cercarlo!
    A presto rileggerci, dunque, e buona vita e buon blogging a tutti e due!

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    1. Dimenticavo. Il segreto di un buon blogging? Bloggare randomico e umorale, senza dubbio ;-)

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    2. Ero anch'io partito prevenuto con "Neon Demon", pensando fosse una revisione di "Sotto il vestito niente". Fortunatamente il nome del regista, che avevo già ammirato (e recensito) in "Valhalla Rising" mi ha inchiodato alla poltrona.
      Ma come? Ti era sfuggito Malpertuis? Corri subito in edicola! Potrebbe non essere ancora troppo tardi. Solitamente gli Urania escono verso il 10 del mese, per cui dovrai essere anche un po' fortunato nel beccare l'edicola che non li ha ancora resi...
      Bloggare è randomico e umorale? Allora sono a cavallo!

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    3. Urania Horror se non ricordo male è trimestrale, quindi dovrei trovarlo. Sempre che non sia andato a ruba. Altrimenti lo richiedo a Mondadori. Per Malpertuis questo e altro :-)

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    4. Ah sì, giusto. Hai ragione. Credo anzi che UH sia diventato addirittura semestrale.

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    5. Trovato senza difficoltà, al primo giorno di ricerca ^__^

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    6. Sono contento per te, ma permettimi di dire che ritengo scandaloso che Malpertuis non sia andato esaurito in pochi giorni.

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    7. Per ora mi sta incantando. Me lo sto centellinando, un capitoletto al giorno, per farlo durare di più *__*

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    8. Conosci già di fama il segreto di Malpertuis oppure stai procedendo ignaro di ciò che ti aspetta?

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    9. Ho visto il film, ma molti anni fa e sinceramente ne ricordo troppo poco per aspettarmi qualcosa di definito. Lo riguarderò a lettura finita.

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    10. Immagino ti sarai già accorto delle numerose differenze...

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    11. Sì. Di questo, nonostante gli anni trascorsi, mi sono reso conto.

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  5. C'è poco da fare, alla fine famiglia e lavoro sono sempre il centro di tutto, finché ce li abbiamo la vita in qualche modo procede.
    E allora buon rientro e... buon blogging!

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    1. Non serve guardare troppo lontano per trovare le cose che davvero contano. Due di quelle cose sono qui con me sul divano proprio in questo momento. ^_^

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  6. Stamane all'alba ho letto il tuo post, ma non ho avuto modo di commentare subito. Di tutto quello che mi racconti, mi sono rispecchiata molto nel tema "lavoro + stress", tuttavia penso che sia ormai una situazione endemica. Tieniti stretto il tuo amore, Simona, un rapporto come il vostro è merce rara oggigiorno. E anche la mamma, beninteso! Poi quando le persone se ne vanno, vengono in mente tanti pensieri... ma ormai è tardi per rimediare. Alla mia do un bacio ogni giorno, all'inizio di schermiva perché è un po' "orsa", ma le fa piacere e ora se lo aspetta.

    E, naturalmente, prosit anche al vostro blog! Piano piano lo sto scoprendo nei vari percorsi, proprio come una cercatrice di filoni in una miniera.

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    1. Anch'io ho visto subito il tuo commento ma arrivo solo adesso a rispondere. Hai perfettamente ragione quando dici che le persone che si hanno attorno sono importanti. Ne sono consapevole, specialmente da quando non c'è più il mio papà. Non sono così espansivo come te, ma quella è una questione di carattere...

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  7. Si un "Calindri" ci vorrebbe a tutti noi.
    E non aggiungo altro.

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  8. L'unica regola del buon blogging è provare piacere nel farlo e divertirsi, quindi nessuna scadenza e nessuna fretta. Buona ripresa, dunque, di lavoro e di attività in rete, mentre per hobby e amore non posso che augurarti buona continuazione! :)

    i

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    1. Infatti il blog è proprio quello: piacere e divertimento. C'è stato, lo ammetto, un periodo in cui facevo attenzione al contatore delle visite, ma è stato molto tempo fa. Ero agli inizi. Oggi lascio che le cose vadano come vadano. E' molto più appagante.

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  9. In due da soli in un cinema dev'essere stata un'esperienza particolare...
    Se cercavi suggerimenti per un buon blogging, devi diffidare del sottoscritto, che potrebbe essere tranquillamente definito uno dei peggiori della blogosfera.
    Piuttosto, per coniugare cinema, Natale e horror, sabato ho visto il film a episodi "A Christmas Horror Story": fantastico, con un finale che... Ma non dico altro, se non l'hai visto, ma nel caso, per catturarti all'amo, aggiungo solo questo: Babbo Natale ha un grosso problema, perché i suoi elfi sono diventati degli zombie...

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    1. Non lo conoscevo. Grazie per la dritta, provo a vedere se riesco a recuperarlo. A proposito di Babbo Natale immagino che tu conosca il film "Trasporto eccezionale", no?
      E comunque il peggior blogger si dice in giro sia Coriolano... e credo anche che lui ci tenga parecchio a quel primato ^_^

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  10. Arrivo in ritardo e avendo già letto i tuoi post più recenti perché non ho ancora avuto modo di darvi il bentornato! :D
    Ti capisco per il lavoro, ma sono certo che con il supporto di Simona andrà tutto per il meglio. Hai dedicato parole molto belle ai tuoi affetti :)

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    1. Grazie per essere passata e grazie per il bentornato! ...e faremo del nostro meglio affinché vada tutto per il meglio...

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