lunedì 23 gennaio 2023

Quel signore in salotto e altri spiriti dal XXVIII Trofeo RiLL

Ogni anno, di questi tempi, si rinnova l'appuntamento con i racconti del Trofeo RiLL, giunto ormai alla sua ventottesima edizione. La formula, come già altre volte ho riferito, è sempre la stessa dal 1994, anno in cui venne bandito per la prima volta il concorso letterario omonimo per il miglior racconto fantastico, i cui primi cinque classificati vanno successivamente a popolare l'annuale antologia "Mondi incantati" curata dall’associazione RiLL Riflessi di Luce Lunare e edita da Acheron Books.
Numeri importanti (ma non da record, visto che nel periodo del lockdown l'adesione fu clamorosa) anche per l'edizione 2022, che ha visto all'opera oltre 300 autori e autrici per un totale di 371 racconti dati in pasto ai selezionatori. Ciò che ne è uscito è ancora una volta un prodotto di elevatissima qualità, nel quale non mancano purtroppo alcuni punti deboli.
L'antologia in questione prende il titolo dal racconto vincitore "Quel signore in salotto" di Nicola Catellani, autore modenese e grande appassionato di fantascienza che bissa il successo ottenuto nell'edizione precedente. Nella carrellata odierna partirei quindi da questo. 

Quel signore in salotto, ve lo rivelo sin da ora, è palesemente un fantasma. Non lo dico per il sadico piacere di togliervi piacere della lettura con un brutale spoiler, quanto per il fatto che è lo stesso Autore a farcelo sapere nello straordinario incipit. Per inciso, pare che Catellani abbia un ottimo rapporto con gli incipit, avendocene offerti di altrettanto memorabili nei suoi racconti precedenti. La storia ruota attorno ad un'anziana donna, una di quelle signore minute che vivono sole in un appartamento affollato di ricordi e che l'avanzare degli anni trascina verso il baratro dell'Alzheimer. La donna ha due figlie (una di esse è la narratrice), ma, come accade spesso nella realtà, non vivono con lei: hanno le loro vite e le loro quotidianità da sbrogliare. Il tempo da dedicare all'anziana genitrice è limitato a poche frettolose visite, ma ciononostante il legame rimane ben stretto e indissolubile. Nel corso di una di queste visite, la narratrice viene a conoscenza di un fatto singolare: sembra che un misterioso uomo, anch'esso ben avanti con gli anni, faccia spesso visita alla donna, trattenendosi per ore in salotto, seduto sulla poltrona, a conversare amabilmente con la sua ospite. Per quanto si sforzi, la figlia non riesce a cavare dalla madre alcuna informazione sull'identità dell'uomo, che, paradossalmente, sebbene le sue visite siano piuttosto frequenti, non si fa mai vedere in presenza di altri. Dopo un iniziale sgomento, e una comprensibile preoccupazione, la figlia inizierà a rivolgere la sua attenzione a particolari che il pensiero pragmatico non avrebbe mai notato. "Quel signore in salotto", prima di essere un racconto fantastico, è la testimonianza della solitudine che accompagna gli ultimi anni della nostra vita, una solitudine che spesso è all'origine di piccole manie e di altrettanto piccoli fatti inspiegabili ai quali i parenti più prossimi non fanno molto caso, liquidandoli come primi sintomi di una patologia non ancora del tutto palesatasi. Mi è venuta in mente la mia povera mamma che, nel suo letto d'ospedale, un mese prima di andarsene, mi riferiva momenti di puro terrore indotti da presenze che, a suo dire, uscivano nel corso della notte da un quadro appeso alla parete. A quel tempo cercai di convincerla che erano fantasie, sicuramente provocate da strani giochi di luce, ma il dubbio che avesse avuto ragione non se n'è mai andato del tutto.

Ambientato in un'epoca seguente a un evento definito "la piaga" è il racconto "nonmorto" di Marta Bonaventura, autrice romana ma londinese d'adozione, nel quale aspettarsi che i morti tornino in vita è divenuto un fatto ordinario, al punto che per Adele, la protagonista, è ormai routine essere chiamata da questa o da quella famiglia per gestire problemi di carattere pratico come quello di una nonna riemersa dalla tomba. Cosa succede quando un neonato non-morto (in questi casi forse sarebbe più corretto scrivere un "neonatomorto") viene abbandonato di sui gradini della porta di Adele? Ovviamente la prima reazione è quella di gettarsi alla caccia del responsabile, con tutte le conseguenze morali e non che quest'ultimo sarà costretto ad accollarsi. 
Nicola Nazzicari, ricercatore lodigiano incline al fantastico, ci presenta "Il funerale dell'assassino", racconto a tinte gialle nel quale la giustizia è affidata alla testimonianza diretta di coloro che sono caduti vittima di omicidio. È proprio nel corso dei funerali che viene data voce ai defunti i quali, con poche parole spesso incomprensibili, proveranno a guidare gli inquirenti verso la soluzione del caso. Finale abbastanza "citofonato" per i giallisti di lungo corso, ma sicuramente siamo di fronte un'opera che ben si distingue dalla media dei racconti di quest'antologia.
Riana Rocchetta, artista imolese già precedentemente finalista al Trofeo RiLL, conferma la sua vena umoristica con il racconto "Still Life", la storia di un'allegra banda di cadaveri che ogni anno, la vigilia di Ognissanti, risorge dalle proprie tombe per scendere in città, mescolarsi tra la gente vestita da Halloween e bersi un bicchierino in santa pace. Di quella che era stata la loro vita restano piccole invidie, piccoli rancori e, a margine, sottili vendette.
Chiude la serie dei cinque finalisti "Il frutteto" di Giorgio Smojver, affermato autore di romanzi fantasy che ci regala un racconto popolato da cavalieri e damigelle, da personaggi avidi e crudeli e da una coppia di alberi provenienti dalla Persia e trapiantati nel giardino di un mercante, alberi magici e profumati in grado di regalare frutti di una prelibatezza unica purché...  

Una sezione dell’antologia è dedicata a SFIDA, il concorso che RiLL riserva agli autori/autrici giunti almeno una volta in finale al Trofeo RiLL. Con SFIDA, RiLL chiede ai partecipanti di scrivere un racconto fantastico che rispetti uno o più vincoli, stabiliti di edizione in edizione. Nel 2022 la SFIDA ha voluto rendere omaggio al centenario della nascita di George M. Schulz, il papù dei Peanuts, e quindi uno dei vincoli era che l'incipit fosse "Era una notte buia e tempestosa" (forse il più celebre attacco di una storia, puntualmente usato da Snoopy quando si cimentava nella scrittura).
Quattro i testi selezionati, tra i quali "L'uomo lince" di Andrea Galla è di gran lunga il mio preferito: un'originale variante della faustiana cessione dell'anima in cambio di una diabolica garanzia di successo. Ma questa volta il demonio ha il suo gran da fare, visto che coloro che hanno concluso l'affare sono piuttosto numerosi. E il suo gran da fare lo ha anche l'uomo lince, il demoniaco ufficiale giudiziario incaricato di rintracciare i fuggiaschi e di metterli di fonte ai loro scandenziari. 
Niente male anche "La fromula magica" (no, non è un refuso) del'onnipresente Nicola Catellani, che ci propone l'interessante evoluzione di un virus informatico in grado di generare un crescendo di refusi anche nelle versioni già stampate dei libri. Chiudono la sezione "Loop" di Alessandro Izzi, una curiosa variante dello "Shining" di kinghiana memoria, e "Libro delle pioggie" di Cristiano Montanari, una futuristica avventura in cui assistiamo a uno sfortunato tentativo di terraformazione.

Infine, il più recente volume della collana "Mondi incantati" ospita i migliori racconti provenienti da concorsi letterari esteri con cui il Trofeo RiLL è gemellato. "Oltre la baia" di Shamez Patel Papathanasiou (secondo classificato alla NOVA Short-Story Competition 2021, bandita dall’associazione SFFSA - Science Fiction and Fantasy South Africa) è una gustosa metafora della nostra società, ambientata in un tempo e in un luogo dove gli elementi sono controllati da individui dotati di particolari facoltà. "Acque" di Bibiana Canacho (vincitore del Premio Visiones 2022, organizzato in Spagna da Pórtico - Asociación Española de Fantasía, Ciencia Ficción y Terror) è un eccezionale ritratto di un mondo, o di un'epoca, in cui la calura estiva lascia spazio a un nuovo terrificante diluvio.
"La parata degli animali" di Dani Ringrose (vincitore della Horror Short-Story Competition, curata dall’AHWA - Australasian Horror Writers Association) trae spunto dai recenti incendi che hanno devastato il continente australiano, mentre "Progetto: MOTHER" di Monica Cunha (vincitore del Premio Ataegina 2020, Portogallo) ci scaraventa in un futuro distopico, ma non troppo, dove un'intelligenza artificiale ha preso il potere.

Ormai da diversi anni gli appuntamenti con le proposte RiLL, come avrete notato, sono per me irrinunciabili. Anche quest'anno la proposta è stata di alto livello, con pochissimi punti deboli, ma come sapete io ho sempre un debole particolare per le antologie personali, e quella di quest'anno ancora una volta è particolarmente gustosa: si tratta di "I volti degli spiriti" di Maurizio Ferrero, dodicesimo libro della collana “Memorie dal futuro”, anch'esso curato dall’associazione RiLL Riflessi di Luce Lunare in compagnia dell'onnipresente Acheron Books.
Maurizio Ferrero non è certo un nome nuovo nell'universo RiLL: lo avevamo già conosciuto nel 2016, in occasione della vittoria,  nell'ambito del XXII Trofeo RiLL, del suo racconto "Tutto inizia da O", un racconto che mischiava la fantascienza d’antan con riferimenti al mondo dei giochi di ruolo e dei videogiochi, e riscoperto due anni più tardi con il racconto "Ana nel campo dei morti", a sua volta sul grandino più alto del podio al XXIV Trofeo RiLL.
Ritroviamo entrambi i racconti in questa antologia personale (e si rileggono, credetemi, sempre volentieri) con un'ulteriore sorpresa: un racconto che inizia là dove "Ana nel campo dei morti" era terminato! In "Ana e la grande voliera" ritroviamo la piccola protagonista e l'eroico cane Gùgol alle prese con un venditore di intrugli salvavita. Un ciarlatano o un vero guaritore? Lo si scoprirà pagina dopo pagina, sempre che le lacrime che questa storia vi farà colare sugli occhi non vi annebbino la vista. 

"Mi piace scrivere storie di gente comune in contesti straordinari piuttosto che di gente straordinaria in contesti comuni" - scrive l'Autore in coda al volume - "Il fantasy ha origine dalle leggende popolari, ma, complice la spinta commerciale sempre più forte, questa caratteristica ha iniziato a perdersi in favore di eroi predestinati, battaglie per la salvezza del mondo, stregoni dai poteri illimitati. Di storie così ne ho lette in quantità e trovo che abbiano un problema: identificarsi con i protagonisti è difficile".
Di storie così, nella mia vita, personalmente sono riuscito a leggerne pochissime, probabilmente proprio per il motivo identificato dall'Autore o forse proprio per una mia idiosincrasia congenita a maghi merlini, cavalieri erranti e damigelle strapazzare. È tuttavia sintomatico come la maggior parte dei racconti inclusi in quest'antologia, sebbene popolati dagli elementi suddetti, si siano fatti leggere tutti d'un fiato. Mi riferisco in particolare a "Il carrettiere nero", a "Testimonianza di un cavalier virtuoso", a "Tre-graffi e l'orsa", a "La cura del gregge", a "Il senzamente" e a "California Princess", racconti che ibridano il fantasy eroico con elementi fantastici di varia natura, dall'horror, alla fantascienza, al western, al bizzarro e via via un po' tutto il resto. 
Per questioni di spazio non starò a descrivere nel dettaglio tutti i racconti, ma due parole a proposito di quello che a mio parere è il racconto più riuscito mi sento di spenderle. "I bambini di Neia" è un horror apocalittico ambientato in una futuristica pianura padana del 2089, in un paese alla mercé di un dittatore che aveva sterminato la popolazione e ridotto i pochi superstiti a un pugno di fuggiaschi, braccati costantemente da miliziani il cui unico scopo era la distruzione totale. Una famiglia, in fuga da una Vercelli messa a ferro e fuoco, trova il suo ultimo rifugio all'interno di una piccola comunità della Valsesia, con la prospettiva di tenere fuori dai radar gli inarrestabili rappresentanti del regime, ma qualcosa di nuovo accade, qualcosa che esce dai soliti schemi e dona la speranza di una vita migliore. 
Un'antologia che si legge d'un fiato e un talento, quello di Maurizio Ferrero, che non sorprende e non deve sorprendere.



5 commenti:

  1. come co-curatore del libro ringrazio molto per le belle parole.
    aggiungo che il libro è disponibile su Amazon, Lucca Fan Store e, a prezzo speciale, presso RiLL.
    per maggiori dettagli, la pagina di RiLL.it dedicata a “QUEL SIGNORE IN SALOTTO e altri racconti…” è:
    https://www.rill.it/quel-signore-in-salotto

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    1. Hai fatto bene a ricordarlo. Come al solito (e in questo credo di essere recidivo) dimentico sempre di sottolineare la cosa più importante...

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  2. Io annoto sempre le tue segnalazioni e anche stavolta non faccio eccezione. Però, per fare ancora di più, dovresti consigliarmi qualcosa che mi risollevi dall'apatia in cui sono sprofondato come lettore e non solo...

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    1. OK, in tal caso arriverò presto con la recensione di qualcosa non horror e soprattutto di non deprimente. Promesso.

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    2. Grande, se riesci a risvegliarmi dal torpore ti meriti un premio.

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