Ed eccoci di nuovo qua. Anche la Befana ormai è lontana anni luce e chi scrive (ma non solo io, credo) ha già messo un piede abbondante nel 2024, anno in cui cadrà il tredicesimo compleanno del blog. Porterà fortuna oppure sfortuna? Direi che è presto per dirlo, e comunque, a pensarci bene, di numeri tredici, nella vita, me ne sono lasciati alle spalle già parecchi senza che nulla di particolarmente fortunato o sfortunato sia accaduto. Lasciamo quindi questa cosa dei numeri ai superstiziosi. Noi ci concentriamo invece su altri numeri, ovvero quelli che qui nella colonna di destra testimoniano la mia produttività. L'anno che è appena terminato ha visto materializzarsi il fatidico (ma prevedibile) record negativo di post pubblicati, inferiore anche al 2011, l'anno dell'esordio, che può comunque appellarsi al fatto di essere partito solo ad aprile. Nessuna sorpresa, come dicevo, e non avrebbe potuto essere altrimenti considerata la frequenza di pubblicazione che da questa parti è andata via via diradandosi. Oggi si pubblica solo una volta la settimana, il lunedì mattina, mentre solo pochi anni fa si produceva praticamente il doppio. Ora si tratta solo di capire se la tendenza continuerà oppure ci sarà un'inversione. Mi piacerebbe, non lo nego, che si avveri la seconda ipotesi, ma siamo già a metà gennaio e la mia partenza, come è facile notare, non è stata certamente tipica da centometrista. Vedremo col tempo. Magari faremo altri due conti tra sei mesi. Oggi ripartiamo e lo facciamo (e anche in questo temo di essere piuttosto prevedibile) con un nuovo episodio di "Traditi dalla fretta", appuntamento bimestrale con tutto ciò che annoto sulla mia wish-list libraria e non solo. Buon anno e buone letture!
Segnalazioni, divagazioni, varie ed eventuali
OSCURE RADICI
OSCURE RADICI
Howard Phillips Lovecraft (1890-1937) è unanimemente riconosciuto come il nume dell’orrore cosmico letterario. Le sue terribili e fascinose visioni hanno lastricato i percorsi della moderna narrativa dell’immaginario, rendendolo un autore di culto e un punto di riferimento per generazioni di scrittori successivi. Ma furono unicamente le letture e l’irripetibile arte del solitario sognatore di universi a ispirare i suoi capolavori, o magari anche qualche oscuro ingrediente celato nella sua antica linea di sangue, di cui lo stesso Lovecraft potrebbe essere venuto a conoscenza attraverso racconti e allusioni in famiglia?
Ricostruendo le vicende del suo parentado mediante l’utilizzo di rare fonti giornalistiche d’epoca, in qualche caso riemerse per la prima volta da un oblio secolare, questo studio individua e suggerisce connessioni intriganti tra le atmosfere dello scrittore di Providence e le sinistre vicende di vari suoi antenati e consanguinei.
Strani incidenti, suicidi, bizzarre società segrete, violenze, superstizione, follia ereditaria… un maelstrom gotico-genealogico in cui il destino crepuscolare della schiatta dei Lovecraft si presenta ai contemporanei come un’ulteriore prova di quanto fantasia e realtà storica possano strizzarsi l’occhio a vicenda. Con un saggio introduttivo di Pietro Guarriello e una nota finale di Sebastiano Fusco.
Adriano Monti Buzzetti Colella (Roma, 1968), giornalista e scrittore, è responsabile della Redazione Cultura del TG2. Da oltre un trentennio si occupa di letteratura fantastica con articoli, saggi e opere di narrativa. Ha realizzato il primo reportage della RAI su H.P. Lovecraft e numerosi approfondimenti televisivi dedicati ad autori come Clark Ashton Smith, Michael Moorcock, Isaac Asimov ed altri celebrati maestri del fantasy, della fantascienza e del weird. È direttore editoriale della storica rivista di lettura dell’immaginario Dimensione Cosmica (Tabula Fati) e di recente ha collaborato all’organizzazione della prima mostra italiana su J.R.R. Tolkien.
"Oscure radici. Delirio, morte e leggenda nell'albero genealogico di Howard Phillips Lovecraft" lo trovate come al solito su Amazon, su IBS e sul sito dell'editore.
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I SALMI DELL'APOCALISSE
Uscito poco prima di Natale, per la collana k_noir, diretta da Paolo Di Orazio, «I salmi dell’apocalisse» è il nuovo romanzo di Miriam Palombi, un romanzo che scruta nelle viscere del tessuto storico di Roma per indagare i recessi più nascosti di un villino borghese in cui si nascondono inquietanti iati tra le dimensioni. La copertina è di Ksenja Laginja.
Villa Daleth svetta tra le altre dimore borghesi di un distinto quadrante di Roma. È stata progettata nella sua forma ottocentesca dall’architetto Coppedè, famoso per aver dato il nome all’omonimo quartiere liberty. Ma il palazzo ha il suo senso, diverso da quello che si aspetterebbero i suoi garbati ospiti, e vive di un paradigma proprio, cruento: è il Male a dettare le regole nella palazzina che, pur ristrutturata e razionalizzata, conserva intatta la sua potenza malevola. E poi la numerazione degli appartamenti in cui è suddiviso l’edificio ha una sua logica inspiegabile. E perché le connessioni di questo palazzetto affondano anche in altri luoghi dell’Italia, rincorrendo i fili tenaci e sottili della Storia? E cosa c’entra, infine, la psichiatria di Wilhelm Reich?
Miriam Palombi nasce a Milano nel 1972. Autrice di narrativa horror, dark fantasy e mistery. Le sue opere esplorano un universo macabro e spettrale, ispirandosi ai temi più classici del genere. Impegnata nella divulgazione della cultura horror, Miriam Palombi è curatrice della collana horror della DZ Edizioni, cofondatrice del blog “Horror Cultura” ed è tra i redattori della rivista “Massacro”. "I salmi dell'apocalisse" lo trovate come al solito su Amazon, su IBS e sul sito dell'editore.
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NON TUTTI CERTO MORIREMO
«Non tutti certo moriremo» è un romanzo sulla Fine del Mondo, un testo che racconta di un tempo che scorre in modo irregolare, contraddittorio, individuale. La vita dei personaggi è un flusso che si muove intrecciando storie e mescolando presente, passato, futuro.
La scrittura stratificata e affascinante di Alessandro Forlani ci accompagna in un caleidoscopio di eventi e di esperienze che rende «Non tutti certo moriremo» un romanzo a mosaico, un testo in cui iniziare la storia (le storie) da qualsiasi capitolo e che è possibile leggere in ordine casuale, per trovarsi a riconsiderare la narrazione da nuove prospettive con inaspettate connessioni.
Alessandro Forlani ci porta a valutare ogni esistenza come parte di un unico destino messo in scena su un folle palcoscenico, un percorso che genera, distrugge, salva, condanna, unisce, emargina. Perché non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo infine trasformati.
«Non tutti certo moriremo» è disponibile in libreria dallo scorso 6 settembre ed è possibile leggerne un estratto gratuito sulla pagina che la casa editrice Zona 42 gli ha dedicato.
Scrittore di fantastico e fantascienza, insegnante di sceneggiatura, drammaturgia e scrittura creativa presso le Accademie di Belle Arti di Venezia e Macerata e all’Università di Bologna, Alessandro Forlani ha vinto il Premio Urania e il Premio Kipple con il romanzo "I senza-tempo", pubblicato da Mondadori.
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ESISTENZE DONDOLANTI SOPRA IL BRODO NERO
Ciò che rappresenta la letteratura weird è insito nell’essenza stessa del termine, eppure la sua evoluzione ha esteso i propri tentacoli in molteplici direzioni. E se questi, di frequente, si sono rivolti verso l’alto, in direzione dell’orrore cosmico, nei racconti di Antonio Pilato assumono un andamento orizzontale o addirittura geocentrico.
Così, partendo da un mondo distorto, fatto di radici oscure, generato dalle proiezioni dei presagi e dei terrori che sfuggono alle menti dei protagonisti, gli orrori divengono tangibili, anche se sotto forma di presenze indefinibili, seppur dedotte da un mondo infestato dall’ignoto. Tuttavia, le paure peggiori divengono estensione di noi stessi che le amplifichiamo, ombre esterne proiettate dalla nostra stessa bestialità, dove il punto focale si sposta di continuo, senza mai essere messo a fuoco.
Così, vediamo inquietanti statue di cera che rivelano una macabra interiorità, esecrabili riti frammisti a grottesche e oscene sperimentazioni chirurgiche, loop temporali, orride realtà striscianti, viaggi su battelli attraverso acque che acqua non sono, sfidando la fisica e il senso del reale. Questi e altri racconti ci portano in località inesistenti che l’Autore ha plasmato, contenitori di una densa quanto perturbante materializzazione di suggestioni che strizzano l’occhio, nel vero senso fisico del termine, all’inquietudine.
Prefazioni di Luis G. Abbadie e Vincenzo Barone Lumaga. Copertina di Riccardo D’Ariano. Lo trovate su Amazon, su IBS e sul sito dell'editore.
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L'AMARO IN BOCCA
Avevo già accennato tempo addietro al Gruppo Telegram "Lovecraft Italia", quasi certamente il più importante in Italia dedicato al solitario di Providence. In tale gruppo, a cui sono iscritto da secoli ma che frequento poco o niente, ogni tanto scopro iniziative piuttosto interessanti come la realizzazione di questa antologia intitolata "L'Amaro in Bocca", pubblicata sotto Natale dai tipi di Colomò nella collana Officina Onirica. Il volume raccoglie le escursioni letterarie di diversi scrittori appartenenti al suddetto Gruppo Telegram nei reami dell'imprevisto e dell'inquietudine.
"Nella seconda decade dell'anno duemila abbiamo assistito alla rinascita del genere Weird, termine che in ambito estetico indica lo strano, il bizzarro, lo inusuale. Guardando al Belpaese, senza intenti provinciali, un nome svetta quale scrittore dell'inquietudine e dell'imprevisto: Dino Buzzati, i cui racconti sono la pietra miliare della via italiana al Bizzarro, una via data non da abissi cosmici ma dalla città quale scena per le opere di un destino tanto beffardo quanto implacabile.
Su queste coordinate, tracciate dal maestro bellunese–meneghino, vi presentiamo codesta raccolta che ci auguriamo possa traghettarvi attraverso "notti difficili" e sbarcarvi arricchiti di maggiori dubbi e minori certezze, affinché possiate guardare la realtà con occhi nuovi, financo al prezzo di lasciarvi con l'amaro in bocca."
Con i racconti di Thomas Andrigo, Mirko Badalino, Flavio Deri, Barbara Guarnieri, Mauro Palazzi, Francesco Rosati, Davide Russo, Natan Sergio, Paolo Sista, Marco Zanelli.
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PAROSSISMO DARKZINE #1
Dagli ideatori del progetto letterario Parossismo, arriva una nuova rivista che tratta i generi horror, sex, slasher, home invasion, splatter e gore. Racconti, news, recensioni e tanto altro. Da un’idea e un progetto di Ivo Gazzarrini, una delle menti e delle penne horror italiane più stimolanti e interessanti del panorama underground, arriva la rivista Parossismo – Darkzine.
La rivista in questione è dedicata al mondo dell’horror e a tanti suoi sottogeneri come sex, slasher, home invasion, splatter, gore e tanto altro. La rivista prende le mosse dalla serie di racconti che portano proprio il nome di Parossismo – La serie e che ha visto nelle prime uscite pubblicare ebook come "La stanza chiusa" di Pietro Gandolfi, "Reservoir Cocks" di Samuele Fabbrizzi, "Fatisfaction" di L. Filippo Santaniello, "Lo scrigno dei sogni" di Ivo Gazzarrini.
In ogni numero troverete racconti di autori italiani, il racconto dimenticato, recensioni di libri, film. Verranno, inoltre, analizzate le opere dei maestri dimenticati italiani, autori di quelle collane che popolavano le edicole dalla seconda metà degli anni ‘50 fino alla prima metà degli ‘80 come "I racconti di Dracula", "KKK i classici dell’orrore", "I narratori americani del brivido", "I gialli dello schedario", "I gialli dell’ossessione", oppure i fumetti "Oltretomba", "Terror", solo per citarne alcuni.
Nel numero 1 di "Parossismo – Darkzine" troverete racconti di Miriam Palombi, Ivo Gazzarrini, Stefano Rossi, Giacomo Ferraiuolo, Lorenzo Lepori e Simone Giusti
La versione digitale la trovate come al solito su Amazon. Maggiori informazioni, incluse le istruzioni per l'invio di monoscritti, le trovate sul sito del progetto letterario.
Il buon vecchio Alessandro Forlani, ho letto alcuni suoi libri.
RispondiEliminaAnch'io ho letto cose sue. C'è chi lo ama e chi lo odia: io appartengo alla prima categoria.
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