Il mese di Aprile sta ormai volgendo al termine, e con esso
si avvicina alla conclusione questo “curioso” esperimento che, senza un
eccessivo sforzo di fantasia, ho voluto intitolare “Speciale Phantasm”. Ma c’è
ancora tanto da scrivere e il limite che mi ero dato in origine (ahimè) è ormai
dietro l’angolo. Molte cose, già lo so, non riuscirò a dirle ma… beh, non è
ancora il momento della malinconia. La corsa continua!
Nelle scorse settimane abbiamo parlato del passato e nei
prossimi giorni qualche parola la spenderemo sul futuro della saga più
fantasmatica di sempre. Oggi, giusto per passare in casa questo XXV Aprile,
usciamo dalla porta e andiamo a sbirciare un po’ le recensioni degli altri,
cercando di capire se Phantasm ha fatto su altri blogger lo stesso effetto che
ha fatto al sottoscritto. Riporterò quindi qui di seguito le parti salienti dei
post degli altri, sperando che nessuno se la prenda a male.
Naturalmente, essendo migliaia i blog che parlano delle
vicende del Tall Man, non posso che fare delle scelte, restringendo il campo ai
soli blog italiani e, tra questi, scegliendo quei blog che per un motivo o per
l’altro mi è già capitato di visitare altre volte, talvolta saltuariamente, più
spesso assiduamente. È possibile che alcuni rimangano esclusi ma, si sa, sono
cose che capitano.
Anche applicando la più impietosa selezione, i blog sono
comunque molti per cui direi che conviene chiudere qui questa introduzione e
lasciare la voce agli altri. L’ordine con cui trovate citati i blog qui di
seguito è democraticamente cronologico: chi prima ha scritto di Phantasm, viene
semplicemente citato per primo.
Il primo della lista a venire citato è il blog Cinema e Dintorni, uno spazio che ha chiuso i battenti ormai già da qualche anno. Il suo
post, che risale al lontano 18/11/2007, si direbbe promuovere completamente
Phantasm: ”Tra le pellicole horror degli
anni '70, dei gloriosi anni '70, questo di cui parliamo è tra i più originali.
Dotato di una sfrontatezza e di un coraggio che gli fa onore, prova a
rielaborare la paura della morte in una chiave horror-fantascientifica
affascinante e pessimista, a tratti persino visionaria. Girato con pochi soldi,
altra cosa che gli fa onore, Fantasmi (1979) è una matrioska di incubi.
Raramente la tensione si abbassa perché il terrore è sempre più avvolgente […]
Fantasmi avrà anche difetti di sceneggiatura, sarà anche risibile in certe
parti, ma va fino in fondo nel difendere la propria idea di terrore, che cioè
la morte potrebbe avere anche un altro aspetto. Film di culto in mezzo mondo
(esistono delle action figures veramente belle), ha avuto anche tre seguiti tutti
diretti da Coscarelli. Averlo visto da ragazzino mi ha aiutato ad amarlo ancora
di più.”
Completamente diversa è invece l’opinione di Babol, la simpatica
autrice del Bollalmanacco di Cinema che il 18/9/2008, spezzandomi il cuore, ha
stroncato impetosamente il film di Coscarelli con le seguenti parole: “Non ho ancora capito cosa volesse fare il
buon Coscarelli. Se cercava un horror, è terribilmente deludente: al di là
delle sfere assassine che al giorno d'oggi potrebbero far paura solo ad Harry
Potter durante uno dei suoi incubi pre Quidditch, qualche salto qua e là dovuto
alla comparsa dei nani da dietro le porte o le tombe, e un'ambientazione quasi
perennemente notturna penalizzata da una fotografia pessima, c'è solo una
grande noia. […] Una gran confusione, l'indecisione che percorre l'intera
pellicola, personaggi raffazzonati e messi assieme quasi per caso, una colonna
sonora tediosa e debitrice, in alcuni punti, del lavoro di Ritz Ortolani per
L'Aldilà fulciano […] Tutto questo rende Fantasmi uno dei peggiori horror che
abbia mai visto, senza nemmeno un briciolo di ironia a salvarlo.“
L’ago della bilancia ritorna sul positivo, anche se non
eccessivamente, con Alex Girola che il 10/4/2009 scrivendo di Phantasm sul suo
vecchio (e ormai abbandonato) Blog sull’orlo del mondo scrive: “Si tratta di un horror anomalo,
specialmente se si considera la non più giovane età che ha sul groppone.
Phantasm non va tanto per il sottile, mettendo in mostra un vero e proprio
carosello del fantastico (e dell'orrore), che non pretende di spiegare tutti
gli elementi che introduce strada facendo: zombie nani, un becchino
ultraterreno, dimensioni parallele, vecchie veggenti etc etc. […] Don
Coscarelli, il regista, realizza una favola nera mettendo sul piatto creature e
situazioni oniriche, spesso surreali, senza gratificare lo spettatore con
cervellotiche spiegazioni. Molto viene infatti lasciato all'interpretazione di
chi guarda il film, mentre i vari particolari posso al massimo ricostruire
un'ipotetica verità dietro le azioni e i poteri del Tall man. Questo per molti
può rappresentare un punto debole. Abituati come siamo agli "spiegoni",
credibili o meno che siano, potremmo giudicare Phantasm troppo criptico e
onirico. Di solito anch'io sono uno di quelli che vuole capire bene cosa
succede e perché, ma in questo caso trovo la scelta di Coscarelli molto
azzeccata. Complici anche un'ottima colonna sonora e una fotografia suggestiva,
Phantasm merita buona parte della fama di cui gode da 30 anni a questa parte.”
Sullo stesso tenore è il post che ritroviamo il 15/1/2010 sul
blog Book And Negative di Germano “Hell” Greco: “Questo primo capitolo è un curioso ibrido fanta-horror, sgangherato in
alcune parti, ma che nasconde originali momenti di genio, alcuni dei quali, se
debitamente sviluppati, avrebbero potuto dar vita ad un’opera avvincente.
Insomma, non è certamente un capolavoro, anzi, non si avvicina minimamente ad
esserlo, ma neppure un film da cestinare senza avergli concesso almeno una
visione. Il low budget, circa 300.000 $ dell’epoca, non ha impedito di tirar
fuori dal cilindro qualche trovata discreta, anche se scevra della giusta e
necessaria disciplina per valorizzare l’insieme. […] Un esperimento di cinema
artigianale non del tutto disprezzabile che ha trovato nel sottoscritto un
sorpreso ammiratore.”
Sul fatto che Phantasm sia un buon esempio di cinema, solo
un pochino sgangherato, sembrano siano concordi in molti. Ma l’essere
sgangherato può a volte non essere del tutto un difetto, come sembra suggerire Silenzio in sala il 9/1/11: “Tutta la parte
iniziale del film è carica di suggestioni visive e musicali che, unite a una
frammentarietà narrativa (spezzoni di vita quotidiana che si mischiano a
flashback) e alla messa in scena di alcuni personaggi al limite del grottesco,
arriva a sfiorare le corde di certi film di Lynch. […] Oggi Fantasmi ha perso
molto del proprio fascino, ma alcune scelte stilistiche hanno il pregio di
conservare una forte carica suggestiva […] Altro merito da annoverare è la
capacità visionaria di Coscarelli di riuscire ad anticipare molte tematiche che
poi ritorneranno prepotentemente nella maggior parte dei prodotti di genere del
decennio successivo.“
Silenzio in Sala è tra l’altro uno dei pochi ad aver
recensito anche uno dei sequel. Il giorno successivo lo ritroviamo infatti a
parlare del secondo capitolo: “Il senso
di suggestione e irrealtà onirica affrescate da Coscarelli è reso al meglio,
superando persino gli apici raggiunti dal primo film (emblematica la sequenza
in cui Mike si aggira nel cimitero notturno costellato di tombe svuotate),
amplificato ancor di più da un ottimo lavoro di fotografia molto più curata
rispetto al precedente capitolo. Ambienti cupi e scuri, illuminati perlopiù da
luci fioche che contribuiscono ad affrescare dense ombre in cui si annidano i
mostri, quasi la nostra dimensione fosse nient’altro che un preludio a quella
infernale, sconfinata e desertica di Tall Man. Qua e là vi sono delle note
stonate che rischiano di sgretolare l’atmosfera: il gran dispiegamento di
elementi pirotecnici e l’elevata componente splatter rimandano inevitabilmente
agli anni ‘80 e fanno intendere il target di teenager su cui la produzione
voleva far leva per accrescere gli incassi. […] Non tra i migliori horror degli
anni ’80, ma comunque un discreto film per appassionati.”
Un blog il cui nome è “Ed Wood l’avrebbe fatto meglio”
potrebbe di primo acchito far pensare ad una bocciatura definitiva: invece
sorprendentemente il 26/11/2011 appare un articolo che lo definisce addirittura
magico: “Anche se ci sono stati altri
capitoli, anche se forse ce ne sarà un altro ancora, è sempre al primo che si
guarda, dove il male è sconosciuto e dove il mistero sembra racchiuso in un
altro mistero, dove l'orrore non si misura in litri di sangue versato, e niente
spiegazione o spiegone finale. Poi non ci sono (i soliti) teenager da veder
morire uno ad uno, non ci sono i nostri da avvertire, non c'è una comunità che
a poco a poco scopre cosa stia accadendo, c'è solo un ragazzo che ha perso i
genitori, suo fratello un loro amico e, tanta paura di restare senza più
nessuno, soli. Davvero, c'è magia in quel film.”
Altra promozione arriva dalle “Maratone di un bradipo cinefilo”, che il 20/2/2013 scrive: “Girato
in un'atmosfera sospesa tra sogno e realtà, Phantasm è un'ibrido fantahorror in
cui emerge prepotente tutta la cinefilia del suo autore dotato da sempre di
un'inventiva fuori dal comune, stracolmo di idee, magari non tutte organiche al
racconto e che lo fanno sbandare per eccesso di generosità, ma sempre
orgogliosamente in anticipo sui tempi. […] Sarà una mia illazione ma beccami
gallina se tra Spielberg e Hooper non hanno visto questo film e hanno pensato
al loro cimitero indiano che si rianima improvvisamente in Poltergeist o Craven
non ha trovato l'ispirazione giusta per Nightmare vedendo questo film in cui il
sonno genera mostri proprio come nel suo.”
Il Bradipo torna sull’argomento il 6/3/2013 raccontandoci il
sequel con le seguenti parole: “Viene
perso l'effetto novità, la storia è più lineare perdendo una grossa parte di
quell'atmosfera sospesa tra sogno e realtà che era parecchio importante nel
primo film, in favore di una narrazione più organica e lineare, per quanto
possa essere organica e lineare una storia di gnomi, mondi paralleli e furto di
cadaveri dalle rispettive bare per ridargli vita, comprimerli a una statura
metà dell'originaria e renderli schiavi in un'altra dimensione. Il problema di
Phantasm 2 è che non vive di luce propria, non c'è più l'effetto sorpresa, più
che un sequel sembra un remake fatto coi soldi che mancavano alla pellicola
precedente, i personaggi non bucano lo schermo come dovrebbero ad eccezione del
Tall Man che comunque resta visione assai inquietante e i dialoghi sono
tagliati con l'accetta come nel primo capitolo.”
L’ultima testimonianza risale a soli due mesi fa,
precisamente al 26/2/214, e a parlarne questa volta è Lucia Patrizi de Il giorno degli zombi: “Nel periodo a
cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80 si sono infatti gettati tutti i semi di
quello che sarebbe diventato l’horror a venire. Phantasm, per quanto sia poco
citato e non sempre ricordato a fianco di altri colossi del periodo, è un film,
appunto, seminale, la cui importanza nello stabilire codici e stili poi
diventati consuetudini non sarà mai abbastanza riconosciuta. […]un singolare
impasto di elementi sia concettuali che visivi. La fantasia anarchica di un
ragazzo poco più che ventenne che ha la possibilità di sbizzarrirsi in totale
libertà creativa. […]un horror dall’estetica sfrenata e dalla narrazione niente
affatto lineare, un horror che va a pescare nelle paure più profonde dello
spettatore, un esempio perfetto di quell’orrore che rimanda alle fiabe macabre
e ci spalanca la visione di altri mondi. Due fratelli e un sinistro e
misterioso becchino. Angus Scrimm, che appare in sogno alle spalle del giovane
protagonista Mike, in una delle sequenze più efficaci, per quanto riguarda il
senso di smarrimento seguito all’istante dal terrore puro, mai girate.
L’emblema stesso della morte materializzato dietro di noi, mentre siamo a letto
e non riusciamo a capire se siamo svegli o stiamo ancora dormendo.
Un’inquadratura che ha segnato, da sola, la storia del genere. Un’inquadratura
sola che è diventata (ecco, usiamo di nuovo quella parola) un’icona
indimenticabile.”
A questo punto forse dovrei tirare le somme. Cosa possiamo
ricavare da questa avvincente raccolta di opinioni? Su Phantasm…. nulla di più
e nulla di meno di quanto già non sapessimo, credo. Phantasm è un film che fa
discutere, che certamente avrebbe potuto esser fatto meglio, ma avrebbe anche
potuto venire peggio. In generale però su una cosa credo saremo tutti d’accordo:
che ci sono un sacco di blogger che scrivono dannatamente bene. Non vi pare?
Non ci crederai ma presto parlerò anche io di questo film, nel frattempo: complimenti a te per il tuo bellissimo e fondamentale dossier.
RispondiEliminaWow! Fantastico! Spero succeda presto, allora. Adesso che me lo hai detto non posso più aspettare!
EliminaIndubbiamente una trattazione esauriente ed interessante..
RispondiEliminaChapeau!!!
Se ti riferisci a questo post, beh.. io ho fatto veramente poco ^_^
EliminaIo lo celebrerò a modo mio domani/oggi... Se faccio ancora in tempo! ;-)
RispondiEliminaC'è sempre tempo per "phantasm", anche se quel "a modo mio" mi fa uno strano effetto sulle coronarie..
EliminaLe tue coronarie sono salve! O almeno credo... :-p
EliminaCiao, grazie per la citazione.
RispondiEliminaSono il primo della lista. Effettivamente Cinema e Dintorni ha chiuso i battenti un po' di tempo fa per trasferirsi però in un nuovo spazio che invito tutti a visitare. www.klub99.it
Benvenuto! Klub98 mi dice qualcosa... Credo di esserci anche passato qualche volta, anche se non avevo capito il collegamento col tuo vecchio blog.
EliminaEcco il mio omaggio: http://directorcult.blogspot.co.uk/2014/04/monografia-don-coscarellis-phantasm.html
RispondiEliminaSpero che ti piaccia! Ho dovuto mettere un'altra immagine, perché il mio pc è un fetente!!!
Grazieeeee! Corro a leggere!
EliminaComunque mi hai incuriosito a sufficienza da volerlo vedere, prima o poi.
RispondiEliminaAhaha mannaggia, adesso con tutte queste testimonianze positive mi fai venire voglia di provare a riguardarlo magari con occhio più indulgente :P
RispondiEliminaQuel che è certo è che Phantasm ha segnato un'epoca!!
A questo punto mi sa proprio che ti tocca ^_^
EliminaAttendo quindi un nuovo post dai contenuti diametralmente opposti.....