lunedì 7 febbraio 2022

L'uomo ombra di Midlothian (Pt.1)

Terry "Missy" Bevers
In tanti anni di blog, i post che mi hanno davvero fatto arrotolare le budella si possono contare sulle dita di una mano. Intendo dire, con questo, che quelle forti sensazioni che ho provato mentre mi documentavo per la stesura dei testi mi sarebbero rimaste appiccicate addosso per mesi, se non per anni. Le sensazioni a cui mi riferisco sono angoscia e paura, sensazioni che ho dovuto affrontare mentre cercavo di mettere assieme quel numero mostruoso di tasselli necessari a una narrazione esaustiva. 
Tra quei pochi post, due in particolare non potrò mai dimenticare: quelli dove ho tentato di districare i nodi che avvolgono le assurde morti di Elisa Lam e di Kenneka Jenkins. In entrambi i casi, lo ricorderete, la narrazione fu supportata da brevi video catturati da telecamere di sorveglianza che, anziché far luce sui casi, contribuirono a renderli ancora più nebulosi, aggiungendo anche quel pizzico di “creepy” in grado di togliere definitivamente il sonno. Entrambi i casi della Lam e della Jenkins furono talmente impenetrabili che ancora oggi, ad anni di distanza, ci si interroga sulla loro natura: si trattò di omicidi, suicidi o incidenti causati da una straordinaria quanto irripetibile sequenza di circostanze sfortunate? 
Il caso che affronteremo a partire da oggi è per certi versi molto simile ai due già affrontati. Ancora una volta la vittima è una donna, ancora una volta il teatro dove si svolgono i fatti è completamente deserto, ancora una volta c’è una telecamera di sorveglianza pronta a catturare immagini controverse sulle quali discutere. Unica differenza è che questa volta siamo senza ombra di dubbio di fronte a un brutale omicidio. Stiamo parlando dell’omicidio di Terri “Missy” Bevers, insegnante di fitness, moglie e madre di tre ragazze in età scolare. Ma partiamo dall’inizio. 

Ci troviamo a Midlothian. No, non la contea scozzese, ma un’omonima quanto misconosciuta cittadina di 27.000 abitanti situata nel cuore del Texas, non molto distante da Dallas. Una leggenda locale sostiene che il nome "Midlothian" fu adottato negli anni in cui partirono i lavori per la ferrovia che doveva collegare Dallas con Cleburne. Era il 1883 e la particolare posizione del piccolo insediamento, che fungeva da punto intermedio tra le due città, convinse un ingegnere ferroviario scozzese, nostalgico al punto da asserire che la campagna locale gli ricordasse il suo paese di origine, a proporre il nome di Midlothian, nome che venne accettato con entusiasmo dai primi coloni. 

Trasporto di cotone a Midlothian, Texas, 1890 ca
Oggi Midlothian è divenuto un importante centro per l'industria del cemento e la sua popolazione è cresciuta in maniera esponenziale nel giro degli ultimi vent’anni. Una delle chiese più antiche della città, la First United Methodist Church, fu costruita nel 1902, seguita dalla First Presbyterian Church, costruita nel 1913, ma è a una terza chiesa che rivolgiamo oggi la nostra attenzione, la cattolicissima Creekside Church of Christ, di costruzione nettamente più recente e sita poche miglia a sudest dal centro del paese, lungo la Highway 287 per Waxahachie. 

Torneremo ad occuparci più avanti della geografia di Midlothian, perché in ciò c’è un aspetto che potrebbe rivelarsi fondamentale per fare luce sugli avvenimenti. Torniamo ora alla nostra sfortunata protagonista: Terri Leanne Strickland nasce, seconda di tre figli, il 9 agosto 1970 nella città di Graham da Norma e James Strickland. Cresce a Jacksboro assieme ai suoi due fratelli Clinton e Cliff e grazie al suo carisma e alla sua personalità solare non tarda a circondarsi di amicizie. Il soprannome “Missy”, che le fu dato all’epoca, Terri lo ha conservato per tutta la vita. È proprio alla Jacksboro High School che Missy si diploma, prima di spostarsi a Stephenville, dove si iscrive alla facoltà di scienze della Turleton State University. 
Nella seconda metà degli anni Novanta, già laureata, troviamo Missy nelle vesti di commessa in un negozio. Qui conosce Brandon Bevers, figlio di una collega più anziana. Tra i due giovani nasce subito una forte simpatia che finirà per portarli fianco a fianco all’altare il 20 giugno 1998. La coppia acquista una casa a Red Oak, a poche miglia dal luogo degli avvenimenti che andremo a descrivere, e tra quelle mura il sogno di allargare la famiglia diviene presto realtà. Portata a termine la prima gravidanza, Missy, che in precedenza lavorava come assistente scolastico, decide di restare a casa e dedicarsi alla carriera di mamma. Solo molti anni dopo, con le tre figlie ormai sufficientemente cresciute, decide di tornare in attività e di iniziare una nuova carriera come istruttrice di fitness, divenendo in breve tempo anche piuttosto popolare all’interno della piccola comunità. 

Creekside Church of Christ, Midlothian, Texas
Una vita normalissima quindi, la sua, simile a quella di milioni di donne americane: una casa, una famiglia, una passione che diventa una fonte di reddito. Chi mai potrebbe voler male a Missy Bevers? Nessuno, mi verrebbe da dire. E avrei ragione, se la vita di Missy Bevers non si fosse interrotta bruscamente, e brutalmente, prima che il sole sorgesse su Midlothian la mattina del 18 aprile 2016. 
Il destino la attende alle 4:20 del mattino, il momento esatto in cui Missy fa il suo ingresso nella chiesa dove alle 5 in punto è previsto il suo corso di fitness mattutino. Piccolo inciso: non dovete pensare alla Creekside Church come a una chiesa simile alle nostre, dove si bagnano le dita in un’acquasantiera, si ascolta un passo della Bibbia e poi si va via. La Creekside Church of Christ è una piccola città nella città, un luogo in cui gli appartenenti alla comunità si recano per attività anche molto diverse da quelle della preghiera, tra cui, appunto, i corsi di fitness.
Per rendere l’idea, stiamo parlando di una forma di cristianesimo dettata dall’esigenza di presentare il messaggio cristiano in modo più accattivante, una sorta di “mercato religioso” ideato per competere con un’ampia e sempre più differenziata offerta di beni per la salvezza. In altri termini, una proposta eticamente rivolta a intercettare un modo di credere proprio degli individui moderni, non più condizionati dalla secolarizzazione. Fine dell’inciso.

L'ultimo post
Missy era un'istruttrice per Camp Gladiator, un progetto nazionale di fitness la cui caratteristica è quella di andare in scena in luoghi non del tutto convenzionali quali chiese, parcheggi e campi da football in tutto il North Texas.
L’evento era programmato da tempo e avrebbe dovuto tenersi nel parcheggio adiacente la Creekside Church. Da giorni una pioggia intensa si stava abbattendo sulla zona e, per avvisare i suoi allievi che l'allenamento si sarebbe fatto all’interno dell’edificio, Missy aveva pubblicato un post su Facebook: “if it’s raining, we’re still training” (testuali parole). 
E infatti sta ancora diluviando abbondantemente quando, intorno alle 4:20, una telecamera di sorveglianza posta di fronte all’ingresso riprende l’arrivo di Missy Bevers nel piazzale della Creekside Church of Christ. Non è questo però il video che ci interessa. La stessa telecamera riprende l’arrivo di un partecipante del Camp Gladiator, il programma di fitness della Bevers, alle 4:35. Quest’ultimo non entra subito nella struttura: è un nuovo allievo ed evidentemente non sa come entrare. Attende quindi l’arrivo di altri e, assieme a questi ultimi, accede finalmente all’edificio. 

Sono le 5:06 quando la prima telefonata giunge al 911: Terri “Missy” Bevers, a quell’ora, è ormai già morta. L'autopsia rivela che Missy è deceduta a causa di ferite multiple alla testa e al torace, provocate da un oggetto contundente dalla forma appuntita, ferite coerenti con quelle che può provocare un utensile, forse un martello. Un martello che guarda caso si nota nelle mani di un misterioso individuo che le telecamere interne alla chiesa avrebbero ripreso intorno alle 3:50 di quella stessa notte. 
Il video in cui si nota tale individuo lo trovate qui di seguito. Guardatelo con attenzione, perché torneremo a parlarne nella seconda parte di questa serie di post, tra pochissimi giorni.



10 commenti:

  1. Un misterioso individuo vestito da poliziotto... abbastanza inqueitante.

    Come al solito, le mi associazioni mentali sono dei voli pindarici. Questo post mi ha riportato alla mente i lunghi mesi trascorsi in un paesino del Texas, Gonzales. La foto della Creekside Church mi ha riportato alla mente i paesaggi urbani isolati texani.

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    1. Mai stato in Texas ma, per lavoro, ho avuto modo di girare per l'Alabama, che immagino sia parecchio simile.
      Vedo che hai subito colto un punto importante: quello non è un poliziotto ma qualcuno con addosso un travestimento...

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  2. Gli Stati Uniti sono uno strano paese in cui la libertà individuale viene equivocata al limite dell'esagerazione, le armi si comprano come se fossero articoli del droghiere e c'è la più alta percentuale al mondo di serial killer (forse alla pari con la Colombia, non so, comunque certamente molto elevata).
    Non conosco questa storia, ma il contesto americano è purtroppo ideale per i fatti violenti.

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    1. Serial killer in Colombia? E io che pensavo fossero esperti solo di narcotraffico... no, a parte gli scherzi, hai ragione, gli Stati Uniti sono un paese dalle mille contraddizioni e avvenimenti come questo non avrebbero potuto trovare un terreno più fertile. La cosa strana è che qui non è presente alcuna arma da fuoco...

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  3. Le immagini delle telecamere di sorveglianza sono tra le cose più disturbanti che esistono. Non so mica spiegare perché, ma ogni volta che avvengono fatti del genere producono più inquietudini che chiarimenti.

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    1. E infatti è per questo che io da casi come questo vengo attirato come un orso dal miele. Le telecamere di sorveglianza stimolano un senso di irrealtà, mi viene da dire. Per via dell'inquadratura fissa, che nasconde allo sguardo tutto ciò che è appena fuori, si è portati a pensare che la verità è solo pochi centimetri più in là. Tremendamente frustrante...

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  4. Sembra quasi non sapere cosa fare, gira a caso... Ed è vestito come un agente anti sommossa, sembra. Corro a leggere la seconda parte!

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    1. Un agente della SWAT che cerca di vincere la noia, a quanto pare...

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  5. Angosciante, c'è qualcosa di veramente disturbante in quelle immagini.

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    1. Quello che so per certo è che non vorrei essermi trovato lì quella notte.

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