Riprendiamo oggi discorso interrotto la scorsa settimana. C'era un particolare significativo nel finale del racconto preso in esame che non poteva non attirare la nostra attenzione. Il riferimento è a una frase apparentemente molto semplice che sentiamo sussurrare dal Re in Giallo in persona: "È una cosa spaventosa cadere nelle mani del Dio vivente!". Si tratta di una frase dal significato piuttosto criptico, ma che i più attenti avranno forse riconosciuto come una citazione del Nuovo Testamento, rintracciabile, per chi volesse andare a verificare, nella “Lettera agli Ebrei” (versetto 10:31).
L'espressione "Dio vivente" o "Iddio vivente", per quanto possa sembrare bizzarra, ricorre spesso nella Bibbia e ha un significato che ben si desume dal contesto. Nella maggior parte dei casi essa esprime la superiorità del Dio di Israele (vivente, e quindi esistente) nei confronti degli idoli adorati dai pagani (morti, e quindi inesistenti), che sono “dèi di legno e di pietra, i quali non vedono, non odono, non mangiano, non annusano” (Deuteronomio, 4:28) e che, proprio per questo, sono irreali, inesistenti, in poche parole “non vivi”.