venerdì 31 gennaio 2025

Attraverso la notte

Mi accingo alla lettura di questo Adelphi, colto di passaggio sullo scaffale di una libreria lo scorso autunno, mentre attendo l'apertura del gate dal quale partirò a breve. Il volo che mi attende sarà uno di quelli lunghi e un libro dal titolo accattivante sarà, almeno così penso, il miglior compagno di viaggio possibile. Certo, avrei potuto mettere in valigia uno qualunque dei titoli già in mio possesso, magari uno di genere fantastico, di quelli che sono solito divorare uno dopo l'altro in rapida sequenza, ma stavolta ho optato per una casa editrice "generalista", giusto per non perdere l'abitudine.
Mi ritrovo invece di fronte a un titolo atipico per la casa editrice milanese, un titolo a metà strada tra fantascienza e giallo poliziesco e con una nota di horror che non guasta, ma che non prende mai il sopravvento anche se ne avrebbe tutte le potenzialità. Detto in un altro modo, le mie dita avevano calamitato sullo scaffale di quella libreria un libro che non era poi troppo diverso da quelli che acquisto consapevolmente. 
Devo però ammetterlo: l'incontro con "Attraverso la notte" non è stato affatto casuale e lo stesso risvolto di copertina di questa nuova edizione Adelphi non lascia molto spazio a fraintendimenti (c'è anche il solito commento entusiasta di Stephen King, che però ormai vale quel che vale), per cui, no, non è stata affatto una sorpresa. La vera sorpresa è stata semmai quella di aver trovato in "Attraverso la notte" una delle migliori letture del 2024 appena concluso.
Quello che invece non sapevo, e che ho scoperto solo in seguito leggendo questo articolo trovato per caso in rete, è che questa prima edizione Adelphi del romanzo di William Sloane non è la sua prima apparizione nelle librerie italiane. Ma su questo particolare ritorneremo in chiusura.

Dicevo poc'anzi che c'è una vena di giallo poliziesco in "To walk the night" (questo il titolo originale del 1937), ed è infatti in quella direzione che sembrano andare le prime pagine. C'è un delitto, naturalmente piuttosto singolare, e ci sono le premesse, per il lettore, per un viaggio letterario verso la soluzione dell'enigma. Ma non è nemmeno così semplice. 
Bark Jones si reca in visita dall'anziano dottor Lister, il padre del suo amico Jerry, con lo spiacevole compito di portargli l'urna con le ceneri del figlio  scomparso di recente. Ufficialmente si parla di suicidio, ma entrambi sembrano escludere nettamente tale ipotesi. La premessa, piuttosto sorprendente per quanto mi riguarda, è che Jones ha un rapporto privilegiato con il padre dell'amico, che lo ama quasi come un secondo figlio, e tale particolare, che inizialmente lascia credere che ci si trovi di fronte a un romanzo di formazione (cosa che in realtà non è), consente ai due di discutere del caso senza riserve, con l'obiettivo comune di ricostruire i fatti e provare a formulare delle ipotesi più concrete di quelle presentate loro dalle autorità. La sera stessa i due si siedono su due comode poltrone in terrazzo e accompagnati da un ottimo sherry iniziano ad analizzare gli elementi a loro disposizione. Naturalmente, è Jonas quello che racconta i fatti così come li ha vissuti, partendo dai giorni dell'università e da quelli immediatamente successivi, nel corso dei quali alcuni avvenimenti sembrerebbero indicare una diversa ipotesi. Ma prima della morte di Jerry occorre far luce su quella, ancora più strana (all'apparenza una combustione spontanea), del professor LeNormand, un astronomo al quale il figlio del dottor Lister era piuttosto legato. L'unica chiave per la morte di entrambi gli uomini sembra essere una donna, Selena, che fu dapprima vedova di LeNormand e, nel presente letterario, nuovamente vedova di Jerry. 

La coincidenza è davvero troppo gustosa, e se mi avete letto fino a qui starete sicuramente pensando che se c'è un assassino questo non può essere che lei. Non troverete la risposta in questo articolo, ma è quasi ovvio che la soluzione dell'enigma non può essere così ovvia e sbrigativa, viceversa non mi avreste sorpreso a scrivere parole tanto entusiaste. Posso solo dirvi che Selena sembra non essere mai esistita, o perlomeno non è esistita prima del matrimonio con LeNormand avvenuto solo due anni prima. Inoltre, in lei si può notare una certa somiglianza con una ragazza con gravi danni cerebrali scomparsa nello stesso momento in cui è apparsa Selena. 
Ad aggiungere mistero al mistero ci sono poi quelle misteriose passeggiate notturne nel deserto che la donna è solita fare in perfetta solitudine, un particolare che l'Autore parrebbe richiamare magistralmente nel titolo del romanzo ("To walk the night") ma che un po' si perde nella scelta del traduttore. Ho usato il condizionale perché non è da scartare la possibilità che il riferimento sia invece al lungo colloquio tra i due uomini sul terrazzo, che avviene appunto nel corso di una notte. Preferendo questa ipotesi, la traduzione italiana troverebbe il suo senso.
A lettura terminata, come ho forse già accennato in precedenza, il mio giudizio non può che essere estremamente positivo. Nonostante la prosa in alcuni passaggi possa sembrare un po' troppo formale (i ventenni qui sembrano comportarsi come persone di mezza età), si può facilmente credere che il romanzo sia stato scritto solo ieri, quando in realtà ha sulle spalle ormai ottant'anni di età. Inoltre Sloane è stato abile nell'elargire piccoli dettagli apparentemente inutili ma sottilmente inquietanti, che, trasmessi a poco a poco nell'inconscio nel lettore, causano per accumulo una tensione insostenibile che esplode solo nel finale.

Nato a Plymouth, Massachussett, nel 1906 e laureatosi a Princeton, New Jersey, nel 1929, William Sloane lavorò per diverse case editrici, diresse il Council on Books durante la seconda guerra mondiale, fece parte della facoltà della Bread Loaf Writers' Conference nel Vermont e proseguì la carriera come direttore generale della Rutgers University Press. Trovò anche il modo di fondare una propria casa editrice, la William Sloane Associates. Ma l'amore di Sloane per i libri non si limitava all'editing e alla pubblicazione. Negli anni '30 scrisse anche due romanzi notevoli, "To Walk the Night" (1937) e "The Edge of Running Water" (1939), componendo soprattutto nei ritagli di tempo, tipo nel fine settimana e la sera. Abbiamo la certezza che il suo secondo romanzo venne adattato per il grande schermo nel 1941 dal regista canadese Edward Dmytryk ("The Devil Commands", con Boris Karloff), ma numerosi sono i dubbi sulla sorte di "To walk the night" che, secondo alcuni, sarebbe stato utilizzato da John Krish nel 1963 per il film "Unearthly Stranger" con John Neville ma, nonostante la trama sia spudoratamente identica, Sloane non è presenti nei crediti. Una piccola nota a margine: se volete evitare spoiler non correte a cercare questo film su wikipedia, perché il finale è clamorosamente rivelato già nelle prime righe.

Concludo, come promesso poc'anzi, con due note sulle edizioni italiane. Come detto questa prima edizione Adelphi di "Attraverso la notte" non è la prima apparizione italiana di "To walk the night" nelle librerie italiane. Già nel lontano ottobre 1961 il romanzo era uscito nella collana "Suspense, i libri che scottano" per le edizioni Longanesi con il discutibile titolo alternativo di "Tu sei una malattia". La collana in questione era una di quelle tipiche da edicola anni Sessanta nelle quali si riversavano i generi letterari più popolari (dal giallo al western fino alla spy-story), rappresentati da titoli che in genere, e con solo rare eccezioni, difficilmente avrebbero trovato spazio nelle librerie. Tra le eccezioni, oltre naturalmente al titolo di cui stiamo parlando, possiamo notare "I vampiri" (1957), che altro non era che "I am legend" di Richard Matheson, e "King Kong" di Edgar Wallace, che chiuse la collana nel 1971. 
Proprio il fatto che fosse una pubblicazione da edicola, il cui target era un pubblico a cui andava probabilmente bene tutto, fa pensare che il romanzo in questione fosse passato inosservato o comunque che si sia in breve inabissato nell'oblio più assoluto.
Nel 1990, dopo trent'anni nel dimenticatoio, il romanzo di Sloane esce nuovamente nella collana "Oscar Horror" di Mondadori con il titolo di "Selena" (dal nome della protagonista femminile), grazie alla passione del compianto Giuseppe Lippi che ne fu il curatore. 
Anche in questo secondo caso credo che il successo del romanzo sia andato di pari passo con quello della collana stessa, che durò (purtroppo) giusto un paio d'anni, dopo solo quindici uscite. E ciò è davvero spiacevole, considerato che Lippi, nella sua collana, mise in fila una serie di nomi tutt'altro che trascurabili nel panorama del fantastico: da Robert Bloch a Shirley Jackson, da Fritz Leiber a T.E.D. Klein. Di tale collana possiedo qualche misero volume, un corposo "Il meglio dei racconti dell'orrore" del già citato Robert Bloch, primo tomo della raccolta "The Selected Stories of Robert Bloch", comprendente quaranta testi composti nel ventennio 1939-1958, "Suspense" di Robert Aickman, raccolta di otto racconti selezionati dall'Autore stesso, e "Ombre", un'antologia di tredici racconti inediti di vari autori (tra cui Stephen King e Ramsey Campbell) selezionati dal due volte Premo Nebula Charles L. Grant
Il fatto che questi tre volumi io li abbia ottenuti saccheggiando un bookcrossing la dice lunga sull'attenzione dei lettori italiani nei confronti di questo genere narrativo. Grazie quindi a Adelphi per aver riproposto "Attraverso la notte" in questa forma, consentendogli di raggiungere quella platea più ampia che indubbiamente merita.

1 commento:

  1. Beh, ti ringrazio.
    Era da tempo che la divulgazione ormai non riesce più a farmi interessare a quello che ancora non conosco.
    Sono contento che ancora qualcuno ci riesca, e non su un social di persone sguaiate, ma sul caro e vecchio blogger.
    Me lo sono segnato in ottica futura. ;-)

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