martedì 24 maggio 2011

Colic

La colica infantile è una sindrome che si verifica durante i primi quattro mesi di vita, caratterizzata da parossismo, pianti eccessivi ed inconsolabili senza una causa identificabile in un bambino in buona salute. Queste crisi di pianto possono essere molto allarmanti e fonte di grande stress per i genitori. Secondo alcuni studi la prevalenza delle coliche nei lattanti varia dal 3% al 40%. Studi precedenti hanno riscontrato che tra il 12-20% delle madri sono sconvolte da questo tipo di pianto e si rivolgono ai clinici per far visitare il bambino.

Le cause delle coliche infantili sono ancora sconosciute e non è stato ancora studiato un efficace protocollo per il loro trattamento. Sono state avanzate molte ipotesi sulle cause, che possono essere riassunte in cause organiche e cause comportamentali. Le cause comportamentali sarebbero ascrivibili a criticità nel rapporto madre-figlio, dovute all'ansia della madre. Le cause organiche sarebbero riconducibili ad una anormalità nella funzionalità gastrointestinale o a disordini di tipo allergico.
Non è nemmeno stato chiarito per quale motivo alcuni bambini ne siano colpiti e altri no.

Il regista thailandese Patchanon Thammajira cerca di darne una sua personale interpretazione nel suo film “Colic” (2006)- SI parla di karma innanzitutto: il pianto del bambino non è altro che la materializzazione nel presente del prezzo da pagare per i peccati commessi nella vita precedente. Chiunque dovrà pagare un prezzo per i propri peccati, è il principio di "causa-effetto", un principio di concatenazione secondo il quale ogni azione provoca una reazione, vincolando, per alcune di esse, al saṃsāra (il ciclo di vita, morte e rinascita).
Se si produce sofferenza o si interferisce negativamente con il Dharma o legge universale, si produce karma negativo; se si fa del bene, si produce karma positivo. Nelle vite successive si dovrà pagare o si verrà ripagati per le azioni compiute in precedenza. In pratica, l'esistenza attuale di un individuo, può essere stata determinata da tutto ciò che di positivo o di negativo ha commesso nelle sue incarnazioni precedenti.

Il protagonista affronta le conseguenza delle azioni compiute in una vita precedente. In particolare degli atti commessi quando, nei panni di un generale dell’esercito thailandese, fu particolarmente crudele nei confronti di alcuni appartenenti ad un movimenti democratico. Ma la teoria di "Colic" non si ferma qui. Il karma è messo da parte. Il male sopravvive alla reincarnazione e si ripete. Per cui, cari genitori, se il vostro bambino piange continuamente e non riuscite a capirne la causa, perché non cominciate a guardarvi intorno e non prendete le opportune precauzioni? Il male sta arrivando nella vostra casa e il vostro bambino è il canale di comunicazione (ehi gente.. non prendetemi troppo seriamente... vi ricordo che l'infanticidio è un reato... fate quello che volete ma poi non dite che lo avete letto qua sopra).

La trama del film è più o meno la seguente: una giovane coppia (Pongpob and Phraeploy) si trasferisce in una nuova casa per dare alla luce un bambino che nascerà il giorno stesso in cui una pittoresca e inquietante vicina di casa si suicida dandosi fuoco. Da quel momento la vita del bambino sarà percorsa da continue crisi di pianto. Il pediatra, interpellato dai genitori, diagnostica la sindrome di Colic, rassicurandoli che dovrebbe cessare attorno all'età di 6 mesi. Il tempo però passa, il bambino non smette di piangere e contemporaneamente iniziano a succedere cose strane attorno alla famiglia. I nervi dei due genitori iniziano a lacerarsi mettendo in seria difficoltà il rapporto di coppia.

L'idea è ottima e senza dubbio intrigante. Non avevo mai sentito parlare di questo disturbo infantile e, se fossi il genitore di un piccoletto di pochi mesi, inizierei seriamente a preoccuparmi. Il concetto che sta alla base del film "Colic" è ad ogni modo perfettamente credibile: un caso privo di una spiegazione razionale, un tentativo di spiegazione soprannaturale.
Uno dei primi studi documentati dal punto di vista pischico, è stato quello effettuato da Ian Stevenson, professore presso l'Università della Virginia a Charlottsville. Il suo interesse per soggetti, soprattutto di tenera età, che ricordano altre vite, dura ormai da più di trent'anni ed ebbe inizio nel momento in cui, l'insorgere di determinate paure, fobie o atteggiamenti insoliti e attitudini, in alcuni bambini, tenuti in cura da lui, non trovavano la loro ragion d'essere nel breve percorso di vita che li riguardava, tanto meno nel contesto familiare di cui facevano parte (Ian Stevenson, Children Who Remember Previous Lives: A Quest of Reincarnation. 2001).

Il film, come detto, è thailandese. la Thailandia ha espresso, dal punto di vista cinematografico, alcuni piccoli capolavori, quali, "The Coffin", "Coming Soon", o "Shutter". Ha purtoppo anche realizzato boiate incredibili, di cui purtoppo ne ho rimosso la memoria. Questo "Colic" sta in mezzo. Lo consiglio ma... con moderazione.

« Coloro che conquistano i mondi celesti con il sacrificio, l'elemosina, l'ascesi, costoro entrano nel fumo, dal fumo [passano] nella notte, dalla notte nella quindicina della luna calante, dalla quindicina della luna calante nel semestre in cui il sole si muove verso il Sud, da questo semestre nel "mondo dei Mani, dal mondo dei Mani nella luna. Giunti che siano alla luna, essi diventano nutrimento e gli dei quivi se ne cibano come si cibano della luna con le parole "Accresciti, riduciti!". Poiché questa [sosta] è per essi terminata, allora ritornano nello spazio, dallo spazio passano nel vento, dal vento nella pioggia, dalla pioggia sulla terra. Giunti che siano sulla terra, diventano cibo e di nuovo sono sacrificati in quel fuoco che è l'uomo e rinascono in quel fuoco che è la donna. Giungendo ai diversi mondi, continuano così il loro ciclo. Ma coloro che non conoscono queste due vie, rinascono come vermi, insetti e tutte le specie che mordono »




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