mercoledì 21 dicembre 2022
Buon periodo di chiusura invernale!
giovedì 15 dicembre 2022
Embaraço
venerdì 9 dicembre 2022
Cose che succedono la notte
sabato 3 dicembre 2022
Smuttynose Axe Murders (Pt.2)
domenica 27 novembre 2022
Smuttynose Axe Murders (Pt.1)
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Maren Hontvet |
lunedì 21 novembre 2022
Il giovane Holden
Esistono innumerevoli ragioni perché un romanzo si debba o non si debba leggere. Ne esistono altrettante perché si debba rimandarne il più possibile la lettura, che è poi quello che ho fatto io con “Il giovane Holden”. La ragione principale, tuttavia, è che si tratta di un libro che hanno letto in tanti, in troppi, e ciò può generare un impulso di attrazione o di repulsione, a seconda che ci si senta più o meno portati a uniformarsi. Oltre a ciò, esiste un livello di curiosità che in questo caso è ai massimi livelli. Abbiamo fra le mani la nostra edizione de “Il giovane Holden” e ciò che vediamo non è altro che una copertina bianca, con su scritto solamente il nome dell’autore e il titolo del romanzo. Non una parola in quarta di copertina, ancora meno nei risvolti interni (quando ci sono). Si dice che fu lo stesso Salinger a pretendere che il suo libro avesse una copertina completamente vuota perché, spiegava, voleva che i lettori non fossero guidati da un’immagine nella scelta del libro e che lo scegliessero solo per la curiosità di scoprirne i contenuti. Oggi questa cosa la chiameremo “originalata di marketing”, ma ai tempi di Salinger forse l’idea era in qualche modo sincera.
martedì 15 novembre 2022
Traditi dalla fretta #32
mercoledì 9 novembre 2022
Oltre ogni rancore
sabato 5 novembre 2022
2020: nuovi rancori
martedì 1 novembre 2022
Breve storia dell'ira
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Il Bodhisattva Vajrapani |
venerdì 28 ottobre 2022
Manga, libri e altri Ju-On
lunedì 24 ottobre 2022
Sadako Vs Kayako
giovedì 20 ottobre 2022
Ju-On: 3 & 4
domenica 16 ottobre 2022
Wii, che paura!
mercoledì 12 ottobre 2022
Black Ghost, White Ghost
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Black Ghost |
sabato 8 ottobre 2022
Yotsuya Kaidan
martedì 4 ottobre 2022
The Ghost of Oiwa
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Shunkosai Hokushu, 1826 |
venerdì 30 settembre 2022
The Grudge - 1, 2 & 3
lunedì 26 settembre 2022
Ju-On: the Grudge - 1 & 2
giovedì 22 settembre 2022
L’estetica di Kayako
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Acconciatura tipica del periodo Heian |
domenica 18 settembre 2022
Ju-On: the Curse - 1 & 2
mercoledì 14 settembre 2022
Punti di rottura (Pt.2)
domenica 11 settembre 2022
Punti di rottura (Pt.1)
mercoledì 7 settembre 2022
Speciale Rancore
mercoledì 31 agosto 2022
Traditi dalla fretta #31
martedì 9 agosto 2022
Long Dream
Quanto dura un sogno? Questa è la domanda che mi pongo ed è anche quella che si è posto una ventina di anni fa il mangaka Junji Ito, autore della graphic novel che è stata in seguito d’ispirazione a Higuchinsky, lo stesso regista che solo qualche mese prima aveva diretto l'adattamento di "Uzumaki" dello stesso Ito. Parleremo anche del film tra poco ma, per farlo, occorre avventurarsi in una lunga premessa1.
Non starò ad annoiarvi con barbosi concetti freudiani, quelli secondo i quali i sogni sono “una via diretta all'inconscio”, ma un po’ di roba tecnica è comunque necessaria. Tanti anni fa, agli albori del blog, ebbi modo di parlare di sogni lucidi e di scambiare commenti, non ricordo se qui o altrove, con blogger parimenti interessati all’argomento. Una delle domande più comuni, oltre alle classiche “quando si sogna” e “come faccio a capire che sto sognando”, era strettamente legata alla durata apparente di un sogno.
lunedì 4 luglio 2022
Traditi dalla fretta #30
lunedì 27 giugno 2022
Il libro di Monelle
lunedì 20 giugno 2022
Aspettando le cose perdute
lunedì 13 giugno 2022
The Shock Labyrinth
lunedì 6 giugno 2022
Da donna a strega: madre o strega
lunedì 30 maggio 2022
Orizzonti del reale (Pt.36)
lunedì 23 maggio 2022
Le tue mani sul mio corpo
lunedì 16 maggio 2022
Orizzonti del reale (Pt.35)
lunedì 9 maggio 2022
Il volto e la maschera: le due facce della personalità
lunedì 2 maggio 2022
Orizzonti del reale (Pt.34)
martedì 26 aprile 2022
Marebito
mercoledì 20 aprile 2022
Confessioni di una maschera #10 (Lezioni di aggiustaggio)
Ho fatto un sogno ieri notte. Protagonista era la versione quattordicenne di me alle prese con una delle lezioni più assurde mai uscite dall'immaginazione dei più sadici istitutori. Sto parlando delle temibili lezioni di "aggiustaggio", termine che alla maggior parte di voi non dirà nulla ma che è stata per lungo tempo una spina nel fianco di tutti i maschietti (non è corretto: una microscopica quota rosa, in realtà, c'era anche tra noi) che frequentavano il biennio dell''istituto tecnico industriale, altrimenti conosciuto come ITIS. Svegliandomi di soprassalto in un mare di sudore ho ritenuto opportuno fissare quei ricordi, inaspettatamente riaffiorati, in un nuovo episodio della serie “Confessioni di una Maschera”, piccola collezione di ricordi sparsi buttati lì senza un filo logico.